59.

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Ero ancora confusa quando un conato di vomito mi salì in gola, così di fretta raggiunsi il bagno e svuotai l'anima in quel cesso.

-Giulia?! Giulia?! Stai bene?!- urlò Valerio. Quando mi raggiunse, mi trovò poggiata al muro con la testa fra le mani.

-Oi, che succede?-

-Non mi sento bene, tutto qui.-

-Vieni, ti dò qualche medicina.- disse, poi mi aiutò ad alzarmi lentamente e mi condusse i cucina, dove mi fece accomodare su una sedia. Mi porse il bicchiere con l'acqua e una pastiglia e mi fissava attentamente mentre la ingerivo.

-Che c'è?- chiesi.

-Pensavo.- disse alzando le spalle, poi continuò:-Dormito bene?-

-Mhh, sì.-

-Ti senti la febbre?-

-No, no. Credo sia solo dovuto a ieri: abbiamo esagerato.-

-Mh, già.- Non sembrava realmente sul pianeta Terra, ma probabilmente stava fantasticando su qualcosa di poco importante.

-Tu? Come ti senti?- chiesi.

-Mbah, bene dai.-

Facemmo colazione molto lentamente e lui mi avvertì che sarebbe dovuto andare in studio per sistemare alcune cose.

Quando Valerio uscì, io iniziai a pulire e sistemare la casa. Avevo un mal di testa continuo, per questo -dopo aver sbrigato le faccende- mi feci la doccia e mi adagiai sul letto; poco dopo mi addormentai e sognai una cosa strana: eravamo presenti io e Valerio. Piangevo, ero disperatissima, lui invece sembrava più composto e cercava di consolarmi. Poi urlai un frase, che probabilmente dissi veramente nella realtà perchè mi svegliai.
Avevo il fiatone e l'ansia era aumentata: e se ciò che ho sognato fosse vero? Se fosse un presagio del futuro? No, no, no, non posso. Non può essere. Automaticamente mi portai una mano alla nuca.

-Ahia! Porco boia!- urlai poi, dato che dal nervoso avevo tirato e non poco i miei capelli.
No, non racconterò nulla a Valerio: finirebbe per credermi e non voglio si preoccupi per una nullità. O meglio, può sembrarlo.

Crollai nuovamente nel sonno, troppo esausta.

-Giuliaa! So' tornato!- urlò lui facendomi svegliare, dato che non stavo profondamente dormendo.

-Okay!- urlai di risposta.

-Oi, Giù, tutto bene?- chiese, poi, raggiungendomi.

-Certo, sì, mi sento solo un po' debole.- lo rassicurai sorridendo falsamente.

-Dai, dimmi che c'hai: si vede che non stai bene!-

-No, nulla, Vale. Mi sento stanca ed ho mal di testa, tutto qui.- 'Tutto qui' a parte qualche dettaglio.

-Mh, farò finta di crederti. Dai, andiamo di là?- propose battendo una mano sulla mia coscia.

-Aspetta, vieni qui.- Lui si avvicinò e lo baciai. Mi tirai a sedere e lui mi fissava.

-Valerio, sei importante per me, davvero molto.- Sorrise esageratamente, aveva gli occhi che gli brillavano? Addirittura?

-Anche tu, davvero.- Rimanemmo abbracciati per qualche minuto: si stava davvero bene fra le sue braccia.

-Uhh, sai, ti ho fatto una foto mentre dormivi ieri!-

-Coosa?! Oh! Fammi vedere!!!- urlò lui.

-Eccola!- esclamai girando il dispositivo.

-Mh, mbeh, pensavo peggio.- affermò con una strana espressione -ed invece sono venuto benissimo.- continuò imitando una ragazza che si sposta i capelli con la mano. Io scoppiai a ridere: era davvero buffo!

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora