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Mi stavo preoccupando, magari aveva solamente messo in stand-by il telefono perchè doveva fare qualcosa di più importante. Riprovai a scrivere un altro messaggio.
Io: Oi, Valè?
Dopo circa trenta secondi mi rispose.
Valerio: Oh, sìsì, eccomi.
'Ti sentivi bene?' continuai io.
Valerio: Sìsì, tranquilla
Io: Farò finta di crederci. Comunque vengo a Roma dopo gli esami, tipo la seconda settimana di luglio
Valerio: Ohh, capisco. Alloggi in hotel?
Io: Sì, oppure in un bed and breakfast
Valerio: Va bene. Senti, scusa ma devo andare, stanno combinando il macello i ragazzi qui
Io: Ohh capisco, avere la fortuna di conoscerli. Comunque divertiti
Valerio: Certo baby, ci si sente
Io: Hasta luego joven! Non poteva mancare il tocco spagnolo, lingua imparata alle scuole medie. Mi sentivo un po' stupida, ma lasciai perdere.
Conclusi la serata tranquillamente, con dei pop-corn e della Coca-Cola, insieme ad un bel film che trasmettevano in tv. Andai a dormire verso le due, circa, dopo aver controllato le notifiche dei social ed aver seguito distrattamente qualche stupido programma televisivo.

Ero in uno stato di dormiveglia e non riuscivo a percepire chi o cosa si trovasse intorno a me. Fui scossa improvvisamente dalla mia sorellina, facendomi svegliare completamente. Mi resi conto che da più di un mese non sognavo né facevo incubi. La notte veniva da me utilizzata semplicemente per dormire e non per farmi viaggi mentali o intimorirmi più di quanto certi avvenimenti reali non facessero già. Restai a lungo nel mio letto quella mattina. Come sempre, amavo concedere del tempo ai miei dilemmi. Avevo paura di potermi innamorare di Marco, insomma, lui non è il mio tipo, io sono una da ragazzi come Valerio. Lui, a proposito, alloggiava sempre in uno spazio della mia mente e non solo dal punto di vista privato: ogni giorno ascoltavo suoi testi ed è normale avere dei ritornelli in mente. Oggi mi ero svegliata con due frasi impresse: una recitava 'Volevi la love story, le due collane i cuori' ed apparteneva a Socia Mixtape. La seconda era 'Ho uno zaino in spalla col segreto del flow, non riesco a contare tutti quelli che ho', che apparteneva ad un featuring con Luca J, un'altra grande Leggenda. Svogliatamente scesi nella mia -abbastanza- spaziosa stanza preferita, dopo la camera da letto, che possedeva il piano cucina in marmo su cui preparai del caffè. Una volta pronto travasai un po' di contenuto in una delle mie tazze colorate, aggiunsi un cucchiaino di zucchero di canna e completai la parte restante vuota del contenitore con del latte freddo, appena estratto dal frigorifero. Portai la bevanda tiepida al tavolo e presi dei biscotti al cioccolato ed alle mandorle. Feci colazione con una calma che solo io possedevo e poi mi andai a fare una doccia fresca e mi vestii con una canottiera e dei pantaloncini da calciatore. Restai a fare la balena spiaggiata sul mio letto fino ad ora di pranzo. Quando mia mamma mi chiamò a tavola, pranzai e andai in bagno a pettinarmi i capelli. Decisi che sarei andata a farmi un giro nonostante l'afa, questi giorni d'estate sembrano deja-vu e sono una noia pazzesca. Misi una sottile linea di eyeliner nero e del mascara del medesimo colore. Misi i calzini, infilai le mie Vans e, quando mi abbassai per allacciarle, mi tornò in mente l'episodio di qualche settimana prima alle Corti Venete, quando incontrai Luca Saccone. Sorrisi spontaneamente e andai in balcone a recuperare il mio skateboard. Una volta fuori di casa non sapevo dove andare, così mi sedetti sulla panchina al di là della strada. Mi sembrava di essere quei vecchietti che non hanno nulla da fare durante il giorno e si mettono a fissare le macchine che passano. Dovevo trovare qualcosa da fare ogni giorno, e non starmene sul letto o nei soliti luoghi. Vorrei avere Valerio qui vicino a me, ora. Nonostante ci siamo sentiti ieri, è come se mi mancasse. All'improvviso mi venne in mente che avrei dovuto ripassare meglio storia per gli esami, ultimamente me la stavo prendendo con comodo e anche sottogamba. Ma poi avevo sempre un pensiero contrario come 'ma sì, cosa me ne frega? C'è ancora tantissimo tempo!'. Sapevo che non era vero, ma era una specie di autoconvinzione per non fare alcuna cosa durante il giorno. Sbadigliai, forse più dalla noia che dal sonno, e mi recai al mio parco. Non mi importava chi avrei incontrato, volevo starmene arrampicata su un albero. Così, con mia grande abilità acquisita sin da bambina, risalii la corteccia e mi sedetti sui rami del vegetale. Trovai una posizione abbastanza comoda e, attraverso la chioma folta di foglie, scrutai il parco da qua su. Controllai il mio orologio da polso che segnava le quattordici e mezza -circa- e mi infilai le cuffie, azionando 'Supreme' di Sac1. Quell'album era tranquillo -da un verso- per la melodia delle canzoni, ma manteneva la tenacia e la rabbia di Luca nei contenuti dei testi. Una canzone chiamata 'Carillon' conteneva una frase che ogni volta mi faceva pensare, ovvero 'Tutto ciò fa riflettere, ce la fai quando pensi di smettere. È sbagliato promettere, ho sbagliato e non riesco a correggere'. Da qualche giorno avevo litigato con Chiara, io che le avevo promesso di esserci sempre. Io non me ne ero andata affatto e non mi pentivo di ciò che le avevo detto. Stavo solamente valutando l'idea di rompere i legami con le persone con cui ormai non sto più bene, ovvero tutti. Tutti tranne Marco e Valerio. Non so nemmeno io il motivo, sono alquanto strana.

*Spazio autrice*
Ahh, da quanto non facevo capitoli dettagliati... (Beh, questo non lo è proprio, ma dettagli). Comunque non è semplice come sembra, perchè tendo a saltare le parti noiose ed arrivare all'avvenimento importante direttamente.
Grazie a chi segue questa storia. E poi nello scorso capitolo hanno commentato le quattro persone che stimo maggiormente su Wattpad e che sanno scrivere meglio, quindi posso morire felice. No, prima devo sposare Sercho, poi posso crepare (quindi vivrò 'per sempre, per sempre, per l'eternitààà').
Ah, poi l'altro ieri sera ho lasciato segni di Ser, che dominerà il mondo, su un manifesto gigante. Ho corretto quella brutta 'i' con la bella e giovane 'y' e ci ho scritto qualcosina (non fate caso alla scrittura veloce e alla sbavatura. Che poi alcune lettere le ho scritte diversamente da come le scrivo di solito, non so perchè.)

Mh, okay, ho scritto male davvero

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Mh, okay, ho scritto male davvero.
Di nuovo GRAZIE perchè abbiamo raggiunto le 2000 letture e waa, sono contentissima.
Ci 'vediamo' nel prossimo capitolo! :)

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora