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"Vado, vado, vado, vado, vado, vado.
Che succede, oh? Che succede, oh?
Io non cederò, io procederò.
Non so dove andrò, so solo che sarò io che sceglierò.
Fumo hash, dò gas, accellero.
'Sti lampioni mi illuminano il cammino,
Sputo fumo più di un camino.
Valico il punto di non ritorno e non ho un punto d'arrivo.
Qualcuno parla di me, ma non l'ho chiesto.
Dò un bacio a mami e le dico che torno presto.
Dormo fuori pure oggi,
Sto con lei e ci scordiamo che esistono gli orologi.
Che ora è? Giorno? Mese? Anno?
Tutti gli altri dimmi che ne sanno!
Che la storia nostra è un fiore nel fango,
Non te l'ho mai detto, preferivo repparlo.
Com'è? Ho fatto il pieno per partire. Com'è? Un nuovo inizio non è la fine. Non so dove vado, ma so dove stavo. Non so dove vado, ma so dove stavo.
Com'è? Ho fatto il pieno per partire. Com'è? Un nuovo inizio non è la fine. Non so dove vado, ma so dove stavo. Non so dove vado, ma so dove stavo.
Cancello volti, numeri e nomi,
Riempio di merda la testa e i polmoni.
Distruggo tutto quello che rimane
Di quel poco che ho in mano.

Hai mai sognato di sparire disperato, di sapere questo mondo chi l'ha disegnato?

Mentre stava pronunciando queste parole, smisi di saltare e di urlare e tutto ciò che feci fu fermarmi e fissarlo, perdendomi nella mia frase preferita. Probabilmente accortosi che qualche movimento era cessato, si girò. In quella frazione di secondo, i miei occhi incontrarono i suoi: in quel brevissimo arco di tempo, inizialmente mi guardò con distacco, ma subito dopo il suo sguardo divenne complice: sembrava avesse letto i miei occhi, il dolore che mi portavo dietro da anni e che non avevo mai confessato a nessuno. Sembrava una cosa stupida ed irreale, eppure mi sentivo capita.
Poi continuò a rappare distogliendo lo sguardo e io ripresi a scatenarmi cercando di liberare il petto dai miei pesi.

A renderti bella non è un gioiello,
Ma quel viso angelico. Le altre ucciderebbero per averlo!
Com'è? Ho fatto il pieno per partire. Com'è? Un nuovo inizio non è la fine. Non so dove vado, ma so dove stavo. Non so dove vado, ma so dove stavo.
Com'è? Ho fatto il pieno per partire. Com'è? Un nuovo inizio non è la fine. Non so dove vado, ma so dove stavo, non so dove vado, ma so dove stavo."

Finì di cantare tutto il suo nuovo disco ed anche alcune canzoni da "3Vis Mixstape Vol. 1".
Dopo essere sparito dietro le quinte, probabilmente per rinfrescarsi, ricomparve per firmare le copie dei dischi.

Mancavano solamente quattro persone davanti a me e sì, ero sola: i miei genitori avevano capito che ero abbastanza responsabile e grande per cavarmela, infondo avevo diciotto anni! Però nessuno era con me per cercare di tranquillizzarmi: ero davvero agitata ed avevo rincominciato a sudare a freddo.
Mancavano tre persone. "Mantieni la lucidità, Giulia. Stai calma." mi ripetevo.
Meno due: il cervello iniziò quasi a godere di vita propria, ormai non riuscivo a contenere la mia agitazione.
Meno una: l'ansia, il battito accelerato.

Il mio turno.
Io stavo immobile. Impalata, come se avessi avuto il piombo nelle scarpe.
Non riuscivo a realizzare di essere veramente in quel luogo, proprio davanti a lui.

Il cd che stava scivolando dalle mie mani umidiccie mi risvegliò dai miei pensieri, così mi armai di coraggio e salii i due scalini raggiungendo il palco.

*Spazio autrice*
Siamo solo alla quinta parte e la storia sta già degradando. Benissimo. Non credo venga come speravo venisse qualche settimana fa.
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate. Commenti sempre ben accetti;)
Goodbye babies

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora