3.

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Il ventitré aprile arrivò.
Ero davanti al locale e sbloccai il mio telefono, mentre sul display apparse l'orario: 20.45.
L'ansia si faceva già sentire, insieme alla paura e alla gioia. Ero nervosa, parecchio: stavo addirittura sudando a freddo. Misi le cuffie e tentai di ascoltare nuovamente “Radio Zero”: non mi sarei mai stancata di quelle tracce, di quelle strofe, di quelle metriche perfette e soprattutto della sua voce.
Erano le venti e cinquanta quando aprirono le porte del locale. C'erano molte ragazze che urlavano, creando una vera confusione: alcune erano le classiche ragazze facili, altre probabilmente per il troppo entusiasmo. Altre piangevano a dirotto. Io, invece, ero immobile. Uno spintone involontario da parte di una ragazza che stava inciampando, mi fece risvegliare e tornare ‘con i piedi sulla Terra’. Non potevo credere che di lì a poco avrei visto il mio idolo, colui che ha illuminato i miei momenti bui e mi ha rialzato ogni volta che cadevo. Lui che con una semplice foto era in grado di farmi sorridere come un ebete ed insieme ai suoi amici erano gli unici a riuscire a farmi sentire viva, parte di qualcosa di importante. Mi hanno fatto credere in me stessa quando mi rifiutavo totalmente e mi hanno insegnato ad alzare il dito medio verso chi vuole distruggermi e delle loro critiche pulirmici il culo.
In tre parole: i miei idoli.

Io ero in seconda fila e lui era davanti a me, a meno di due passi.
In tutta la sua bellezza impugnò il microfono, salutò e ringraziò i presenti e dopodiché diede inizio all'esibizione.
Mentre rappava guardava tutto il pubblico infiammato sotto il suo palco, ma non aveva ancora incrociato il mio sguardo. Forse non lo avrebbe mai fatto, ma speravo lo facesse.
Continuavo a saltare e ad urlare i testi delle canzoni: era difficile distinguermi in quella massa di persone dove tutti compivano le stesse azioni.

«Adesso... Un pezzo davvero speciale... Questo è il mio preferito. Ci siamo Verona?! Okay, mandala!» urlò entusiasta con un sorriso dipinto in volto. Il beat suonava nelle casse e tutti urlarono riconoscendo immediatamente di quale canzone si trattasse.

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora