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-Posso un foglio?- chiesi.
-Sì, tieni.- rispose Valerio passandomi il quaderno.
Stavo staccando il foglio dal centro, ma ruppi l'angolo in basso a sinistra.
-Uh, guarda che bello questo pezzo- dissi prendendo in mano l'angolo strappato- sembra una di quelle tendine ad angolo per cambiarsi! Guarda!- esclamai posizionandolo in verticale. Valerio mi guardava ridendo, aveva capito quanto fossi particolare.
Poi lo ripresi tra le mie mani e, con la penna rossa, ci scrissi sopra in stampatello maiuscolo 'do not enter' sottolineando il 'not' e sotto, in piccolo ci scrissi 'Attenction!' per renderlo inquietante, anche se di questo non aveva proprio nulla. Poi lo riposizionai sul tavolo e ci nascosi dietro il tappo della penna.
-Sicura non mi abbia rubato l'erba?- mi domandò Valerio.
-Certo, ma t'ho rubato la droga dai calzini quando ho caricato le lavatrici.- gli risposi ironica facendoci ridere.
-Questo lo devo mettere qua, però. 'Sti ladri di figa...- parlai, prendendo il pezzetto di carta e poggiandolo all'altezza della mia intimità. Scoppiai a ridere per la stupidità di ciò che avevo detto e fatto, ma non coinvolgendo anche Valerio. Il ragazzo vicino mi fissava, così alzai lo sguardo ed incrociai i suoi occhi. Utilizzando il braccio destro e la mano chiusa a pugno poggiata sul divano, si sporse in avanti e, sempre mantenendo un contatto visivo, mi levò il pezzetto e parlò:-Ci entro eccome io lì, avanti e indietro. E stai tranquilla che altri ladri di figa oltre me non ci entreranno.- sussurrò sulle mie labbra, per poi lasciarmici un bacio non proprio delicato.
-Sei serio?- domandai un po' confusa.
-Certo.-
-Mah... Poi sarei io la strana.- sussurrai.
-No, tu non sei strana ed io nemmeno. Tu sei particolare ed io veritiero.-
-Ah, se lo dici tu... Però la tua carta Visa passa ovunque, eh....-
-Ah, certo. Il mio migliore amico...- rispose guardandoselo.
-Io mi stupisco di me e di te. Bah!- Mi guardò in un modo piuttosto strano, ma non sembrava negativo.
-Cos'hai? Perchè mi guardi così?-
-Mh? No, nulla. Però ti piace quando Visa scorre, eh?- mi provocò facendomi arrossire.
-Ahh, fuori gioco!- urlò vittorioso.
-Eh, a te piace passare ovunque la tua Visa, vero?- domandai cercando di provocarlo, ma sbagliai perchè fu lui ad incastrarmi nuovamente.
-Certo, io lo ammetto. Ma tu? A te non piace?- domandò socchiudendo gli occhi.
-No.- bofonchiai.
-Facciamo una prova? Vediamo poi se non c'ho ragione?-
Non sarebbe stata male come idea.
-Perchè mi rinfacci le cose?- domandai dopo aver pensato ad alcuni fatti.
-No, io non ti rinfaccio proprio nulla.-
-Allora mi stavi dando della zoccola? Mh?-
-Shh, ma taci!-
-'Veritiero', sì certo, come no... Dimostralo.- dissi incrociando le braccia sotto il seno.
-Seria? Davvero me lo stai chiedendo?- domandò un po' su di giri.
-Certo!-
-Cazzo, come se non te l'avessi dimostrato!- esclamò arrabbiato. Mi lasciò senza parole a fissarlo. Provai a formulare qualche frase, ma lui girò la testa verso di me e mi baciò, lasciandomi un attimo interdetta. Quindi? Questo significa che i baci e la scopata, i messaggi e le chiamate, le cretinate e gli abbracci e tutto il resto per lui sono state cose serie? Mi sdraiò sul divano e lui si posizionò sopra di me, facendo continuamente giocare le nostre lingue. Alzò di poco la maglia: solo ciò che bastava per poggiare direttamente le sue mani calde sui miei fianchi. A quel contatto sussultai, ma non per la stranezza del fatto, ma per la differenza di calore tra me e lui. Poggiai le braccia intorno al suo collo e lo attirai a me interrompendo il contatto tra le nostre bocche.
Credo che rimanemmo abbracciati in silenzio per più di mezz'ora, fino a quando Valerio non dovette andare in bagno.
-Oh! Rovini sempre tutto!- esclamai ironicamente.
-Eh, oh, se dovevo pisciare! Visa prima o poi si scarica!-
-Ma! Valerio!-
Ridevo con lui, in un modo che non avevo mai fatto con nessun altro.
-Ti muovi? Stai partorendo lì dentro?- domandai.
-Tutto bene?- chiesi, alzandomi automaticamente, dato che non mi rispondeva.
-Sìsì, adesso arrivo.-

Quando tornò dal bagno, si sedette pensieroso sul divano: sembrava stesse pregando. Poi mi rivolse una domanda che mi lasciò di stucco: "Ti manca Marco?". Cosa dovrei rispondere? Insomma, non sento la sua mancanza, ma un suo abbraccio non lo rifiuterei, ciò che gli dissi.
-Se ti chiedesse di starci insieme cosa diresti?- O vuole mettermi in soggezione o vuole fare l'egocentrico.
-Direi di no, perchè non lo amo.-
-Se ti capitasse di finirci a letto, te ne pentiresti?-
-Ma perchè tutte queste domande?-
-Non evitare, ma rispondimi.-
-Vale,- lo richiamai -dimmi che ti prende.-
-Stavo solo a domandare, non mi prende proprio nulla.-
-Valerio.- lo rimproverai.
-Non ho voglia di parlarne.- rispose inacidito.
-Sicuro? Guarda che se è per me non fa nulla, lo sai che puoi parlarmi di tutto.- Uno sbuffo, poi un lamento.
-Giù, non so pronto ad esternare i miei sentimenti. Stavo chiedendo per capire meglio me stesso.-
-Va bene, ora è chiaro, tranquillo. Non disperarti.- gli dissi per poi fare una risatina.
-Posso chiedertela io una cosa, ora?- chiesi dopo qualche istante di silenzio.
-Certo, dimmi.-
-Le frasi d'amore di Radio Zero per chi erano? Ed alcune frasi di 3Vis2?- Lo vidi strabuzzare gli occhi e sbiancare: non se l'aspettava minimamente.
-C'è qualcosa che mi stai nascondendo?-
-N-no.- Non risultò molto fermo.
-So che ci sono state ragazze prima di me, a centinaia. Ti tieni in contatto ancora con qualcuna di queste?- Valerio mi fissava negli occhi, non era disposto a rispondermi.
-Vale.-
-Vale!- riprovai, scuotendolo.
-Io voglio solo te anche se loro si fanno sentire.- disse con passione sul mio collo mentre mi sdraiava sul divano e lui si posizionava sopra di me.
-Valerio, aspetta.- lo fermai.
-In che senso vuoi solo me?- chiesi, poi.
-Voglio te in ogni tuoi centimetro, fisicamente e psicologicamente.- disse guardandomi negli occhi.
-Una specie di sottomissione...- sussurrai voltando il capo.
-Mh, beh, a letto sarebbe eccitante, però.-
-Ah sì? E come pensi che dovrebbe essere?- domandai stando al gioco.
-Oh, bimba, ci sono tante cose da poter fare!-
-Tipo?- continuai per vedere dove sarebbe arrivato.
-Sono insano a volte su questo lato.-
-Cioè? Non avrai mica in mente qualche cosa con qualche attrezzo strano, vero?-
-Forse.- disse furbo per poi riprendere a baciarmi il collo.
-Sei serio? Ho letto cose scioccanti, spero tu non faccia lo stesso!- domandai allontanandolo quel che bastava per guardarlo negli occhi.
-E cosa avrebbe letto la principessina che si impressiona?-
-Io non mi impressiono...- risposi chiudendo gli occhi a due fessure- Comunque esistono persone malate che incidono il proprio nome sulla pelle... Si drogano forte! Poi si lasciano e questa povera deve avere la cicatrice con il nome? Ma scherziamo?!-
-Perchè pensi negativo?-
-Era un'ipotesi...-
-No, bimba, non sono così crudele.- concluse facendo riferimento al discorso. Perchè non ha chiesto altro? Misterioso quanto bello.

†Spazio autrice †
Hey!!! Dopo secoli sono tornata!
Ho notato che quando vi ho lasciati eravamo a 10K, ora siamo a 10,8K e oddio, grazie mille!
Questo è un capitolo un po' stupido (non che gli altri siano intelligenti, eh), ma ci stava.
Ora ho nuovamente l'applicazione e molte idee da trascrivere che spero vi piacciano.
Non so cos'altro dire, vi ringrazio ancora moltissimo perchè nonostante la mia inattività, avete continuato a leggere e mantenere in biblioteca la storia.
Qualcuno va all'Honiro Label Party od a qualche altro evento?
Qualcuno ha incontrato Briga nel suo tour?
Ciao!

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora