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Mi alzai dal comodo materasso e recuperai dal comodino il mio telefono per controllare le nuove notifiche.
Che l'ennesima giornata stancante abbia inizio!
Come ogni mattina, trovai alcuni messaggi da parte di Chiara, la mia migliore amica a distanza, costretta a svegliarsi come minimo una decina di minuti prima del mio orario di routine.
Le risposi digitando velocemente sullo schermo, dopodiché mi vestii e raggiunsi la cucina per fare colazione. Poi mi lavai i denti, mi sistemai i capelli ed inserii nello zaino la merenda per la pausa di quindici minuti che concede la scuola dopo la terza ora.

Uscii di casa non ancora del tutto sveglia, lasciando che la porta si chiudesse alle mie spalle provocando rumore sordo. Scesi le scale, inserii gli auricolari nelle orecchie ed azionai la mia musica. Selezionai "Socia Mixtape" degli NSP e, sulle note di "Rambla", mi incamminai a passo svelto verso la fermata.
Quando, dopo circa cinque minuti, arrivò la corriera, salii sbuffando non riuscendo a trovare un posto su cui accomodarmi, costretta così a compiere il viaggio retta ad un palo appiccicaticcio.
Giunsi davanti a quel grigio e triste edificio chiamato "scuola" (che dovrebbe infondere felicità e voglia di imparare, ma trasmette solamente noia e rabbia) dopo circa mezz'ora.
Come ogni mattina, trovai davanti al portone di vetro Veronica, una mia carissima amica sin dai tempi delle elementari, che mi stava aspettando per entrare insieme.
Per la fortuna di entrambe, quando porgemmo la domanda di iscrizione a questa scuola, rispettarono la nostra, ovvero di poter essere inserite nella stessa classe. Le cinque ore del martedì passarono abbastanza velocemente -al contrario delle mie aspettative- ed al suono dell'ultima campanella mi precipitai fuori dalla classe.
Presi l'ultima corriera di quella fascia oraria che mi avrebbe riportato a casa, dato che mia madre sarebbe stata trattenuta per lavoro ed io non avevo voglia di tornare subito alla mia abitazione.
Volevo restare un po' da sola per pensare e concedermi qualche minuto di pace. Azionai l'album "Radio Zero" ed iniziai a canticchiare le tracce che si susseguivano.
"Hai mai sognato di sparire disperato, di sapere questo mondo chi l'ha disegnato?"
Mi soffermai sul testo di "Nuovo Inizio" ed altre domande e pensieri si accumularono nella mia mente.
Continuai a camminare, scelsi di percorrere il tragitto più lungo e passai per un parchetto non molto curato, ma che mi trasmetteva tranquillità ed ero solita frequentare quando in casa mi annoiavo.
Lì trovai dei ragazzi che frequentavano la mia scuola, ovvero Filippo, Marco e Giuseppe. Non avendo mai avuto modo di conoscerli, non li salutai e proseguii per la mia strada.
Arrivata a casa spensi la musica, pranzai solamente con una mela ed iniziai a svolgere i compiti.
Quando finalmente li conclusi, volli farmi una doccia rilassante. Mi esposi al getto tiepido e scrosciante dell'acqua provando immediatamente una sensazione di sollievo: ne avevo proprio bisogno!
Una volta concluso il mio bagno e disteso i muscoli, indossai il mio comodo pigiama anche se erano solamente le cinque del pomeriggio.
Mi sdraiai sul letto ed, attraverso i miei auricolari, ascoltai "Metriche Vol. 2". Così, cullata dalla voce energica di LowLow, mi addormentai.
Anche dopo cena, andai a dormire presto data la mia stanchezza, forse dovuta ai troppi pensieri che balenavano nella mia mente.

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora