20.

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Mi svegliai sulle note di 'Demons' degli Imagine Dragons, perchè in quel momento la canzone era trasmessa in radio-visione alla tv. Era una canzone che mi piaceva molto perchè riusciva a cullarmi.
Rimasi a letto a pensare a tutto e niente.
Troppe volte mi venne in mente come ero cambiata da un anno a questa parte. Provai a parlarne con la mia migliore amica, ma se nemmeno lei non mi capiva -o non voleva capirmi- gli altri non l'avrebbero mai fatto.
Ogni volta arrivavo alle stesse conclusioni. Allora sorgevano mille domande sulla vita e sulle amicizie: i miei pensieri non mi davano tregua.
Mi persi a guardare il vuoto, la mia mente era rilassata come poche volte.

Mi alzai e mi preparai. Con lo skate sottobraccio andai in un parco e mi sedetti sulla panchina a fumare: era un'azione che non facevo da molto. Non mi sono mai piaciute le sigarette, ma iniziai a farne uso un giorno qualunque. Ne provai una e mi rilassai: sarebbero diventate i miei tranquillanti, solo in casi estremi. Pensandoci questo non era un caso estremo -come altre poche volte-, ma avevo troppi dubbi e domande che balenavano nella mia mente e sentivo il bisogno di dovermi rilassare. Quel parco era diventato il mio luogo, nonostante non fosse sicuro, dato che varie volte avevo visto persone fare uso di sostanze stupefacenti e non solo. E di nuovo mi ritrovavo a pensare a Valerio. Chissà lui cosa stava facendo. Mi venne voglia di scrivergli, ma la mia paura di fare passi falsi mi fermò. Non volevo che lui scoprisse il peggio di me, perchè avevo paura che avremmo rotto il poco legame che si era creato. Però mi pareva anche ridicolo fare un doppio-gioco, soprattutto con lui, una persona alla quale tenevo.

Valerio
Ero nuovamente in studio per concludere il nuovo album. Ultimamente erano tutti strani o forse lo ero io. Presi una pausa: non volevo starmene lì dentro anche se era molto strano che rifiutassi di stare con i miei amici. Uscii dalla sede della Honiro e mi sedetti su una panchina dall'altra parte della strada. Mi accesi una sigaretta e i miei pensieri si volatilizzarono insieme al fumo. Tutti tranne uno. Giulia. Possibile che una ragazzina trovasse spazio nella mia mente? Ora ero più confuso di qualche giorno prima: non sapevo veramente se volevo conoscerla meglio. Odiavo pensare: mi facevo inutili paranoie mentali per giungere a nessuna conclusione. O forse ero io che non trovavo soluzione, quando in realtà la mia decisione l'avevo presa. Tornai in studio, mi impegnai e registrai tre tracce, non erano venute niente male, ma avrei potuto fare di meglio.
Finalmente a casa. Decisi di passare la serata tra pizza, birre, canne e televisione.
Non ero del tutto lucido, ma non ero nemmeno ubriaco. Ero ancora cosciente. Mi arrivò un messaggio. Da Giulia.
"Hey"
"Ei, ciao"
"Stai bene?" mi domandò. Risi, sembrava che mi stesse spiando e avesse visto le condizioni in cui ero.
"Sì sì, l'effetto di qualche canna, tu?"
"Oh, io tutto bene." Cosa avrei potuto rispondere ora?
"Perfetto"
"Che noia stare qui, Roma è molto più bella"
"Sarà per gli abitanti..." scherzai allusivo.
"Hahaha anche"
"Questo cambiamento drastico...?"
"Ci sono molte cose di me che non sai"
"Ah, mi copi pure le battute?"
"Voglio un abbraccio."
"E hai scritto a me perchè vuoi un abbraccio?"
"Non ti ho scritto perchè voglio un abbraccio!" Risi. Se le fossi stato davanti mi avrebbe guardato male, nascondendo per l'ennesima volta la realtà così evidente.
"Lo so che vuoi un abbraccio"
"Tu e Luca vi prestate il cervello? Comunque non ti ho scritto per questo."
"E per quale motivo? Sentiamo."
"Oh, nessuno. Ma me ne vado, se disturbo." Voleva farmi ammettere qualcosa?
"Non ti darò questa soddisfazione"
"Oh perfetto."
"Bene"
"Ciao."
"Ciao." Stavo ridendo. Sembravamo due bambini.
"Che infantili..." Proseguii io dopo qualche minuto che non ricevetti risposta.
"Proprio, sto ridendo come una scema"
"Anche io, ma c'è la differenza che tu lo sei"
"Ma guarda che gentile, ha parlato Apa-Mr.-Memoria-di-ferro. Ti romperò il cazzo a vita con questa storia."
"A vita?" Avrei scommesso lo stipendio mensile che lei ora fosse tutta rossa.
"Era inteso come 'sempre, ogni volta che ci sentiamo e mi fai un torto'. Non illuderti, Apa."
"Ehh, certo!"
"Che gente esiste..."
"Che gente figa esiste, tipo me."
"Sempre il solito. Te l'hanno mai detto che sei un narcisista esagerato? Se tu fossi stato Narciso, altrochè annegare nello stagno, saresti stato divorato dagli squali negli abissi marini."
"Ha ha ha, simpatica"
"Grazie, me lo dicono in molti"
"Giulietta, dov'è il tuo Romeo? Oh, poverina!" scrissi, per prenderla in giro.
"Il mio Romeo non m'ha voluto sposare..."
"E questo Romeo sarebbe? Ora sono io che credo nella coppia Giulia-Marco" Perchè volevo mentire a me stesso dicendo che starebbe bene con un altro ragazzo? Non che la volessi io come fidanzata. Per ora.
"Ma altro che canna, ti sei fumato un prato intero!"
"Ora sei tu quella che cambia discorso."
"Davvero, non sembri tu. Quale Marco?"
"Fai anche la finta tonta ora..."
"Duro di testa..."
"Non solo quella."
"Ma, VALERIO!"
"Sto ridendo, traumatizzata una piccola bimba."
"Non sono piccola e nemmeno bimba."
"Oh, beh, lo sembri."
"Tu sei piccolo."
"Cane e gatto."
"Tu canti 'Per il gelo che ho dentro, non basta un abbraccio'. Non capisco, però, che gelo hai dentro, cioè guardati. So che le apparenze ingannano, ma non sembri una brutta e triste persona. A dire il vero nessuno di voi lo sembra."
"Con questo?" domandai. Non volevo andasse a finire troppo nella mia privacy.
"Mi stavo solo chiedendo come facessi a scrivere certi testi."
"Ispirazione e saper fare un buon uso delle parole."
"Sì, Apa, che sei bravo lo sanno tutti, ma ora smettila di vantarti."
"Siete tutti invidiosi."
"Forse quest'estate verrò a Roma, per la tua gioia." Lei a Roma, di nuovo? Sarebbe stato il doppio imbarazzante.
"Aggiornami sulle tue decisioni."
"Forse..."
"Scema!"

*Spazio autrice*
Sinceramente non so da dove sia uscita sta cazzata, ma sono dettagli.
Vi ringrazio per il sostegno, a presto.

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora