6.

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Valerio
L'avevo abbracciata e potevo percepire come si sentisse bene: si era rilassata al mio tocco.
Sentii una sua lacrima bagnarmi la maglietta nel punto della spalla. Rimasi in quella posizione per consolarla, poi misi fine all'abbraccio.
«Hey...» le sussurrai, ma lei aveva già smesso di piangere e mi aveva regalato un bel sorriso.

Giulia
Mi sussurrò un 'hey', sembrava avesse paura di farsi sentire da qualcun altro. Mi ero lasciata sfuggire solo una lacrima: non ne avrei versate altre.
Per spezzare quel momento di silenzio alquanto imbarazzante, gli chiesi se potessimo farci una foto. Lui accettò, quindi tirai fuori il mio telefono, impostai la fotocamera frontale e ci facemmo vari scatti. Una in particolare mi piaceva, era stupenda: io sorridente e si vedevano bene i miei occhi e lui, nella sua totale bellezza, che faceva un'espressione quasi buffa. Purtroppo dovevo lasciare il posto a qualche altra fan, perché il tempo a disposizione per poter stare con lui era ormai finito.
«

Ciao!» esclamai sorridente, ma con una nota di malinconia nella voce. Avrei voluto trascorrere qualche altro minuto con lui.
«Ciao.» mi rispose lui, sicuramente più entusiasta di me. Ci sorridemmo e mi incamminai verso la fine del palco. Percorsi quei due metri circa e, prima di scendere le scale, mi voltai e lo guardai dal vivo per un'ultima volta: lui mi stava fissando.


-

Sbloccai il telefono: 00.00.
Azionai la torcia sul cellulare e feci scattare lentamente la serratura della porta.
Mentre percorrevo il corridoio, sentii mio padre mugolare qualcosa: l'avevo svegliato, sapevano sarei tornata tardi.
Mi diressi in camera, chiusi la porta, accesi la luce e mi cambiai. Misi in carica il mio cellulare, spensi la luce e mi sdraiai sotto le coperte. Continuavo a pensare a quegli occhi, non riuscivo a prendere sonno e la mia mente ripercorreva tutta la serata facendomi provare ancora i brividi.
Guardai sul telefono che indicava le una e quattordici. Così andai in cucina a bere un bicchiere di latte, tornai e, presa dalla troppa stanchezza, crollai in un sonno pesante.

Spazio autrice
Grazie a tutte le persone che stanno seguendo questa storia.
I problemi con l'applicazione non sono riuscita a risolverli, quindi ci potranno essere degli errori nella spaziatura.
Alla prossima!

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora