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Risposi a mia madre che, da quando avevo messo piede fuori di casa, si fece sentire varie volte raccomandandosi come se avessi cinque anni. Ovviamente non poteva mancare la domanda su Valerio ed infatti mi chiese come andassero le cose fra di noi.

-Giù, sta sera si esce, okay?- mi comunicò il ragazzo.
-Aspetta Vale, sono al telefono, non ho capito.-
-Chi è?- mimò con le labbra apparendo in un microsecondo dopo la mia risposta allo stipite della porta.
-È mia mamma.- risposi allo stesso modo.
-Posso parlarci?- chiese.
-Mà, -dissi richiamando mia madre- Vale ti vuole parlare, senti.- dissi azionando il vivavoce.
-Buon pomeriggio!- esclamò lui.
-Ciao Valerio, come stai?-
-Molto bene, lei?-
-Oh, qui è tutto come sempre. Ah, puoi darmi del tu, ormai ho capito che vai più che d'accordo con mia figlia... Eh...- alluse lei.
-Mamma! Sei in vivavoce!- la ripresi arrossendo.
-Ah, pensavo di parlare solamente con Valerio...- rispose, mentre il ragazzo era già in una gran risata.
-Taci, scemo!-
-Cosa ti avrebbe raccontato?-
-Sono in vivavoce?- domandò lei. Stavo per rispondere, ma Valerio mi precedette.
-No, no, siamo solo noi due, Giulia non sente.- rispose rubandomi il telefono dalle mani, ma senza disattivare il vivavoce.
-Beh, se devo proprio dirtelo, abbiamo litigato molte volte per te ed i tuoi amici, ma sembri un bravo ragazzo, dài...-
-Ah, davvero? E cosa diceva Giulia?-
-Beh, chiedilo a lei, no?-
-Non credo me lo direbbe...-
-Mh, diceva che eravate gli unici a capirla, che se potesse sarebbe scappata e cose del genere.-
Io ero ormai fucsia e mi nascondevo il viso dietro ad una mano.
-Hai detto davvero questo di me?- domandò poi lui rivolgendosi a me.
-Zitto e dammi il telefono.-
-Va bene, arrivederci signora, magari ci incontreremo.- la salutò, mentre mia madre borbottava: era probabilmente contrariata.
-Ciao mamma! Salutami tutti!-
-Ciao amore! Ci sentiamo presto!- esclamò, poi Vale terminò la chiamata.
-Guarda cosa scopro... Mhhh, bella sta suocera!-
-Sì, non sta un po' zitta!-
-Gioca a mio vantaggio, contrariamente a ciò che vorrebbe fare.- Lo guardai un po' male e se ne accorse.
-Giulia, non sono stupido: vedo che non gli sto simpatico, specialmente se per causa nostra -disse riferendosi a sé ed ai suoi amici- volevi scappare di casa e fare non so quali altre pazzie.-
-Beh sì, non sei il suo preferito...- ammisi. Valerio mi guardò non capendo, ma con una fiamma di gelosia nello sguardo.
-Altri?- domandò quindi.
-Sì, nel senso che non accetta 'sta cosa della droga, delle canne, dell'andare male a scuola, eccetera eccetera...-
-La mia domanda era un'altra.- disse avvicinandosi ulteriormente a me.
-Senti, non faccio quel nome perchè so che ti dà fastidio.-
-Quel coglione?- chiese schifato, quasi potesse avelenarsi solo a pronunciare un aggettivo che descrivesse il mio amico.
-Sì, Marco.- Al sentire quella risposta, portò una mano sul fianco e si girò tirandosi il viso con la mano sinistra.
-Farà qualcosa per separarci? Tua mamma, intendo.- chiese, poi.
-Non lo so... Non credo.- Uno sbuffo.
-Non glielo permetterò.- Un lamento.
-Io non voglio.- ammise, dopo qualche momento di silenzio, guardandomi negli occhi. Il mio sguardo gli chiedeva di proseguire il discorso e così fece.
-Non voglio che niente ci divida, non lo permetterò.-
-Nemmeno io, Valerio.- e mi avvicinai posizionando la mia testa sul suo petto e ci abbracciammo. Le sue mani dietro alla mia nuca mi rassicuravano e tenere le mie attorno alla sua schiena tonica mi dava un senso di sicurezza.

Valerio's pov
Io non capisco più nulla di questa storia che mi provoca molto stress e che non so più come sfogare. Non sto simpatico a sua madre e so che ha potere, ma non lascerò che ci divida. Poi c'è Marco. So che in realtà lei gli vuole bene e nonostante si sia scusato dopo i suoi esami e le abbia detto che non provava più nulla, ad essere sincero questo fatto mi puzza. Esiste anche la distanza fra noi: io a Roma e lei a Verona. So che è più che possibile portare avanti una relazione a distanza, ma io non sempre rispondo di me e non vorrei mai fare qualche stronzata e quindi ferirla. So che invece lei, molto probabilmente, mi sarebbe fedele in tutti i sensi perchè è una bambina, mentre io non sono un uomo. Molto spesso sono un codardo, sono scappato da situazioni che avrei dovuto affrontare e probabilmente accadrà anche con lei. Voglio che Giulia stia bene e se lo meriterebbe un periodo di tranquillità.
Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla e mi girai automaticamente. Vidi la persona che per me era diventata importante in non moltissimo tempo seduta sul letto che mi fissava.
-A cosa pensavi? Ti stavi tirando i capelli...-
La fissai negli occhi e notai quanto potesse tenere a me.
-Giulia io... -sbuffai nervoso- Non voglio ferirti.- ammisi finalmente togliendomi un grande peso.
-Perchè dovresti ferirmi?- chiese calma cercando di comprendermi. Si notava dal suo sguardo quanto volesse aiutarmi.
-Perchè sono un bastardo, in realtà non sono mai cambiato!- Cazzo, era riuscita a mettermi a mio agio ed addirittura farmi aprire con lei. Non era la prima volta che accadeva, ma mi sorprendevo sempre di come facesse.
-Di che parli? Valerio non ti devi preoccupare.-
-Sì che mi preoccupo perchè non voglio perderti per colpa mia o di non so chi!- esclamai alzandomi e gesticolando. Mi strinse forte la mano e mi fece tornare a sedere. Credo di amarla. Davvero lo sto pensando? Sono davvero arrivato a questo punto? Si tuffò tra le mie braccia e nascose il suo viso nel mio petto.
-La mia bambina...- mi sfuggì. In fondo lo era: così piccola ed indifesa.
Sentii dei baci sulla mia clavicola e mi vennero i brividi. Non proseguii perchè volevo godermi questo momento, stavo così bene. Forse la amo. Si sedette sulle mie gambe e proseguì ciò che stava facendo. Io la strinsi solamente. Capii in quel momento che forse il sesso non è tutto, perchè per dimostrare affetto bastano anche solo dei sorrisi e degli sguardi.
-Sei bellissima.- le sussurrai all'orecchio per poi accarezzarglielo e sentii delle scosse percorrerle la schiena.
Ci facciamo lo stesso effetto ed io adoro essere ciò che lei vuole in qualsiasi situazione.




†Spazio Autrice†
Mille grazie ancora se leggete questa storia perchè è vero, aggiorno molto poco ma non ho nemmeno tempo per me, quindi grazie e scusate.
Punto due, avete qualche critica costruttiva? Non credete che la ""storia"" stia diventando noiosa e ripetitiva? Dovrei scrivere capitoli più lunghi o più corti? Qualche aspettativa da me e dalla trama? Heeelllp. Come sapete è il primo "libro" (che brutto definirlo così) che ho iniziato a scrivere ed è vero che sono un po' migliorata, ma mi rendo conto che ho carenze.
Grazie ancora a chi segue la storia perchè stiamo crescendo un botto.
Giovinate sempre, ciao.

Juls

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora