Capitolo 3

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Un sorriso energico si fece spazio nel suo viso, quando nel bel mezzo di un pomeriggio composto da shopping sfrenato, il suo singolo di debutto venne trasmesso nel grande negozio di cosmetici, Be The One.

"A chi l'hai dedicata questa canzone?" chiesi curiosamente, trasportando con fatica le buste piene di nuovi indumenti e libri, sia scolastici che no, dato che studiava online.

"A tutti quelli che credevano e continuano a credere che io sia sempre sbagliata, in tutto e per tutto" rispose, trattenendo una risata come faceva ogni volta che mi regalava un piccolo sguardo, visto il numero esagerato di buste.

"Sono invidiosi, o no? Di chi stai parlando?" continuai.

"Ero vittima di bullismo alle medie, e anche se alle superiori sono riuscita a far vedere chi sono realmente, non mi è mai andata giù. Sono particolare, una regina, e merito di essere trattata come tale. Comando, capisci? Dovranno venire tutti a supplicarmi in ginocchio di pulirmi le scarpe, tutti quelli che parlano male di me sono le stesse labbra che mi baciano il culo" disse, mentre provava sul polso vari Lip Gloss matte sul nude.

"Riassumendo potrei dire che sei una ragazza molto fine" la feci ridere. Si fermò davanti a degli scaffali con posizionati degli accessori di diverso tipo, fra tutti venimmo entrambi colpiti da una bandana.

"Ti piace? ─ le chiesi ─ Facciamo che ne compro due, una per te e una per me, ovviamente. Tutti gli amici hanno qualcosa di uguale, no?" proposi.

"Credo, gentleman. Cos'è tutta questa gentilezza? Prima mi offri un frappè, ora mi compri una bandana, Terra chiama Simone! ─ ridacchiò ─ Sto scherzando, keep calm. Capisco che le tue intenzioni sono più che buone"

Avrei voluto dirle che, no, si sbagliava alla grande, e non doveva dare neanche il beneficio del dubbio al fatto che poteva piacermi, perché ne ero totalmente sicuro. Non pensavo fosse così ingenua.

Mi limitai a sorriderle e raggiungere la cassa, pagando le due bandane, gliela legai al polso, e lei fece lo stesso con me, come se fossimo una coppia di innocui fidanzatini alle prime armi. Sentii il cellulare vibrare, lo tirai fuori dalla tasca sinistra e lessi ul contenuto della notifica.

Da: Einar

Simo ci sei per stasera? Fra poco ordiniamo la pizza e la mangiamo tutti insieme nella nostra stanza.

20:13 PM

Chiesi a Bella se le andava di andare in Hotel per proseguire con la serata insieme agli altri, così per farle fare amicizia con qualche ragazza, visto che quasi sicuramente senza un supporto femminile non sarebbe stata capace di farcela.

Per tornare da dove eravamo arrivati impegammo una mezz'ora circa, come per l'andata. Lei ritirò la sua chiave, essendo la prima notte che passava lì dentro: doveva dividere la stanza con Carmen.

Cacciai fuori dalla tasca della felpa le chiavi della stanza, guardandola per cercare di capire se era ansiosa o meno, ma era impossibile, aveva sempre la stessa espressione, tranne per le piccole eccezioni in cui sorrideva.

"Ehi, lei è Bella, la nostra nuova compagna di avventura. Carmen, è in stanza con te!" entrai, presentandola brevemente nonostante tutti la conoscessero grazie allo speciale.

"Ciao a tutti" sorrise, prima di essere circondata dai ragazzi che volevano salutarla, la vidi decisamente in difficoltà mentre baciava le guance di persone che non guardava nemmeno in faccia.

"Sono felice che tu sia qui, Bella. Abbiamo appena ordinato la pizza" le disse Nicole, prendendola per mano verso il mio letto. Si sedettero e cominciarono a parlare, le osservai per qualche secondo e feci spallucce, decidendo di andare a prendere una Heineken nel mini-frigorifero della stanza che condividevo con Einar.

Tra le risate e urla che componevano la confusione presente nella stanza c'ero io, il solito minchione di sempre, il primo pronto a spaccarsi, ma l'unico che si concedeva una pausa di riflessione ogni tanto.

Tornai dagli altri, felice di come Bella si stesse integrando nel gruppo, ma infastidito di come anche gli altri ragazzi stessero diventando amici con lei. Se fossi stato la persona più amica con lei fra tutti sarei stata la prima persona con cui avrebbe parlato e di conseguenza si sarebbe innalzata la probabilità che potesse nascere qualcosa fra di noi.

"Biondo, vieni qui" urlò Grace, non feci neanche caso a cosa stessero facendo lei e le altre ragazze, direggendomi verso di loro. Lei spostò il cellulare verso di me, stava facendo una diretta, salutai e mi avvicinai a Bella.

"Come va?" le domandai, bevendo vari sorsi di birra.

"Quanto sono carini Bella e Biondo insieme" affermò Grace, leggendo i commenti, citandone sicuramente uno fra i tanti.

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