Capitolo 22

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Dopo ripetuti pomeriggi di studio e riflessione, chiamate nascoste con mia sorella, che piano piano mi ci stavano facendo prendere l'abitudine ogni volta che avevo bisogno di parlare con qualcuno che non mi giudicasse e che mi prendesse seriamente, era arrivata l'attesa puntata.

Stavamo facendo le prove generali delle rispettive squadre, anche se la produzione ci aveva avvertiti che i nostri schieramente non sarebbero stati validi, a causa di una novità di cui non volevano metterci al corrente, ma che, nonostante ciò, mi metteva tantissima ansia.

Avevo schierato Lauren e Daniele per il ballo, mentre per il canto Nicole e Irama, avrei voluto schierare anche Bella, ma per precauzione e per farla stancare il meno possibile, avevo cambiato idea. Quella puntata era diversa, sulle labbra portava un colore violastro e aveva anche degli orecchini a cerchio.

Sembrava essere finito tutto, però mancava la cosa più importante, nonché denunciare il colpevole di tutto quello che lei aveva passato, argomento che, almeno per ora, non volevo arrivare a toccare.

Finite le prove tornammo nella Sala Relax per smaltire l'ansia e le preuccupazioni che coltivavamo ogni volta prima dello speciale, ma sopratutto per continuare ad esercitarci nel caso dovessero esserci richieste un po' impensabili: dovevamo prepararci a tutto.

Nessuno di noi aveva delle certezze lì dentro, forse era un gioco che i professori facevano per spronarci a dare il meglio di noi stessi, il nostro massimo, peccato che io preferissi mantenerlo per la fine, se ci fossi arrivato o meno.

Alcuni della produzione ci portarono vari tramezzini per non avere fame durante la puntata, visto che non avevamo pranzato. Mi avvicinai velocemente al tavolo scontrandomi con Einar, gli sorrisi e presi due tramezzini, decidendo di portarlo a Bella.

"Per chi è? Aspetta... fammi indovinare, Bella! Tanto per cambiare, per te ora esiste solo lei nel mondo" parlò.

"Vi siete tutti fissati con questa storia e non fate altro che ripeterlo. Se ho trovato qualcuno a cui voglio bene a te dovrebbe fare solo piacere, sempre se di bene me ne vuoi quanto te ne voglio io, anzi, sempre se me ne vuoi" lo stuzzicai, andandomene.

Passai il tramezzino a Bella e mangiai qualcosina, fino al momento in cui venimmo chiamati dalla produzione. Passammo sul corridoio dove c'erano gli operatori che si occupavano dei social, impegnati quasi sicuramente a registrare un boomerang per ricordare l'appuntamento alle 14:10.

[...]

L'ultima puntata prima delle vacanze natalizie era terminata da qualche ora, io non mi ero esibito, e nemmeno Bella lo aveva fatto. Era questione di giorni e ci saremo salutati, precisamente il venti dicembre, nonché mercoledì, l'avrei salutata, un giorno prima del mio diciannovesimo compleanno.

| Bella |

Io e gli amici più intimi di Simone stavamo organizzando la sua festa che, a causa di alcuni impegni del programma, eravamo obbligati a farla di nascosto. Mi dispiaceva passare il primo sabato, dopo la puntata, senza di lui, e anche utilizzare sparara cazzate all'unica persona a cui non intendevo mentire.

"Ho degli impegni, mi dispiace Simone. Ci vediamo stasera" ripiti un'ennesima volta, dandogli un bacio a stampo sulle labbra per sembrare più convincente. Lui annuì, decisamente dispiaciuto, facendomi sentire i sensi di colpa che non mi appartenevani minimamente.

Mi allontanai da lui e salii sulla mia auto, chiamando Emanuele, in arte Vaimo, il migliore amico di Simone, un anno più piccolo di entrambi. Mentre ci parlavo con sulle orecchie gli auricolari, guidavo verso il locale che avevamo affittato. Era già stato espulso per un party, ma quella volta lo aveva organizzato lui stesso, e sopratutto nell'hotel dove alloggiavano tutti i concorrenti di Amici. Ai tempi io non ero ancora arrivata a stravolgere le regole.

Non feci in tempo a riattaccare che la grande discoteca mi si piazzò davanti, parcheggiai attentamente la macchina e successivamente la chiusi. Aprii la porta e salutai Emanuele con un abbraccio, che intanto stava parlando con l'assistente del proprietario dell'edificio.

"Salve, io sono un'amica del festeggiato" sorrisi, unendomi alla loro conversazione. "Aspetti, non fa parte anche lei del programma? L'ho vista, e sinceramente a me non sembrate solo amici" si azzardò.

"Oh, lo siamo! Lo giuro su.. lo giuro sulla mia collezione di scarpe ─ incrociai le dita dietro la schiena, Emanuele lo notò e non riuscì a nascondere una risata ─ Comunque, è tutto pronto? Vorrei decidere io il DJ per la serata, ho un amico che è molto bravo, quindi di questo me ne occupo io stessa"

"Certo, va benissimo. Aspettate un attimo che mi appunto tutto quanto per la prenotazione" ci lasciò soli per qualche secondo.

"Quindi.. tu e Simone, cosa siete? Lui non mi parla mai di te, e di solito mi parla sempre delle ragazze" disse, facendomici rimanere piuttosto male, non era una cosa bella da sentirsi dire.

"Amici, ecco qui. Te ne avrebbe parlato se fosse stato qualcosa di più, non credi? Hai il numero di sua sorella? Dovrei parlarle e invitarla, penso che poi il permesso della sua famiglia serva" parlai.

Lui annuì e mi porse il cellulare con il numero registrato, camminai verso la porta d'uscita mentre aspettavo che rispondesse. "Ehi, Emanuele, dimmi.. è successo qualcosa?" chiese allarmata.

"Ehm, sono Bella, la ragazza del programma.. non so, hai presente? Io, Emanuele e Brian stiamo organizzando la festa di compleanno di Simone, ma avevo dimenticato totalmente di averti praticamente tagliato fuori. Inanzitutto si terrà in discoteca, ora stiamo prenotando tutto e volevamo sapere se era tutto permesso, anche se è maggiorenne" dissi velocemente.

"Bella? Sei Bella? Simone non ha fatto altro che parlarmi di te, e con me non ha mai parlato di ragazze" fu la prima cosa che mi disse.

Sorrisi.

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