Finalissima, due persone a confronto e, come immaginavo perfettamente e da tempo, si trattava di Bella e Filippo. Maria chiese loro un buon motivo per cui avrebbero dovuto vincere. Il ragazzo disse che per lui sarebbe stato un riscatto, una rivincita contro la Warner, in poche parole. Bella disse che per lei sarebbe stato solo l'inizio di un sogno che sperava si realizzasse, perché nonostante le complicazioni aveva lottato per rimanere nel programma e una volta arrivata fino a lì non poteva non aggiudicarsi un titolo simile.
I capelli erano spostati da una parte e mossi, le davano un aspetto raffinato, sopratutto grazie a quella giacca da uomo che aveva usato come vestito in alternativa al solito costume composto da giacca e pantalone, in più, camminava benissimo sui tacchi a spillo di colore nero.
Mi perdevo nella incantata e generale fisionomia del suo volto, in quegli occhi grandi e scuri, in quelle labbra carnose, nella naturalezza di una ragazza di diciannove anni forte come una quercia ma allo stesso tempo debole, che ondeggiava come il tronco di una palma.
Merda, ero così innamorato di lei.
Per chiudere in bellezza il loro percorso, avevano deciso di cantare due cover. Bella cantò Another Love di Tom Odell, quella canzone era una delle più tristi che conoscevo, una delle più vuote e una delle più piene, le andava a pennello. La paura si faceva sentire, non la paura di perdere lei, ma la paura di perdere tutto, perché lei era tutto per me e non c'era ragazza, non c'era ragazzo, non c'era nulla che potesse farmi pensare il contrario.
Filippo cantò Le Tasche Piene Di Sassi, e dopo la sua esibizione venne chiesto alla commissione chi avrebbero voluto come vincitore dato che il loro voto non contava. La finale era interamente guidata dal televoto.
I due si posizionarono poi in mezzo al palco, uno accanto all'altro, lei poggiò la testa sulla sua spalla e ormai non potevo neanche permettermi di pensare che mi dava fastidio, lei non era più mia e neanche lo sapeva. Passarono secondi, forse si arrivò a sfiorare la soglia dei due minuti, gente che moriva internamente, a me succedeva da giorni, ma sopratutto da notti. Chiusi gli occhi un solo attimo e quando li aprii vidi quello che volevo vedere.
Bella vincitrice.
Un tecnico mi disse di raggiungerla velocemente, mandai a fanculo il resto troppo poco lucido siccome non ero preparato. Andai da lei e mi strinse come non mai, ogni mia preuccupazione era svanita, ma quella sensazione durò per poco tempo.
I coriandoli erano sparsi ovunque, lei impassibile come al suo solito rimase sbalordita con gli zigomi pieni di lacrime nere e un sorriso meraviglioso sul viso, che faceva sorridere anche me. Nel frattempo mi ero allontanato applaudendo più che potevo, lasciandola sola a gustarsi quello che si meritava dal primo passo che aveva messo in quella scuola. Si inchinò circa un miliardo di volte con la coppa in mano, la sua faccia era davvero stupenda.
Era tutto come se la sua testa si stesse riempendo di flashback riguardanti il suo percorso, nella mia di testa, invece, si stavano proiettando tutti flashback della nostra storia. Cosa cazzo stavo facendo?
In quel momento mi sentii un senza palle, volevo scappare, andarmene, nascondere quella storia e negare che ci fosse stata, trattarla come un estranea, ma sentire l'odio ogni volta che mi guardava. E in tutto questo casino, lei ancora non sapeva niente.
«Congratulazioni a Bella, noi vi ringraziamo per averci seguiti anche quest'anno. Buonanotte e non dimenticavi lo speciale del TG5» disse Maria commuovendo un po' di gente dato che era finito tutto.
La diretta terminò in quell'esatto momento e Bella si diresse subito da me senza permettermi neanche di parlare, lasciandomi sorpreso, perché di solito non spiccicava parola ed ero sempre io quello che iniziava a parlare di un argomento.
«La mia vittoria più grande è stata incontrarti, lo sai questo» finsi un sorriso, possibile che dovesse dirmi una frase del genere proprio in quel momento?
Salutammo i professori uno ad uno e poi andammo dietro le quinte, sentivo che dovevo dirle la verità per quanto brutta potesse essere, dovevo essere onesto e accettare quanto mi avrebbe detto, nel bene e nel male. La mia parte razionale sapeva bene che non era saggio imporsi una falsità solo per non affrontare il pericolo di una sconfitta, ma quella irrazionale riusciva a concentrarsi solo sulle mani di Bella che si aggrappavano alle mie spalle, e ai suoi occhi che, potevo giurarlo, a volte mi sembravano due tizzoni incandescenti da non poter fissare troppo a lungo senza farsi male.
Come in quel momento, mentre mi spingeva contro la porta dietro di me, la aprì, e la richiuse alle mie spalle per poi prendere possesso della mia bocca, della mia pelle, di me.
«Fermati, Bella, non mi sembra il caso qui...» provai debolmente a oppormi ma avvertii la mia volontà vacillare pericolosamente, mentre la sentivo armeggiare con la chiusura dei miei jeans.
Mi faceva male anche solo guardarla, così chiusi gli occhi e tentai di non muovermi, cercando di respingere quell'assalto che in realtà era desiderio di ogni fibra del mio essere.
«Bella, ti prego, no..»
Mi strappò ancora un bacio, profondo e infuocato da perderci la testa, e le mie mani mi tradirono, trascinandola su di me ad assaporare insieme il gusto della passione che incontrollabilmente ci legava.
La rovesciai sulla schiena e la immobilizzai con tutto il mio corpo.
Era mia.
Baci sul collo, sulle clavicole. Fino ai brividi, ai tremolii, ai lividi, ai limiti. Fino all'anima peccatrice.
Ansimai contro le sue labbra. La sua lingua trovò la mia.
Poi, con un enorme sforzo della volontà mi bloccai.
«No, Bella, non posso... Non ci riesco così»
«Che cosa?» mi chiese sconvolta, sistemandosi il vestito come se si sentisse rifiutata da me.
«Io ti ho tradita Bella.. se solo potessi tornare indietro, te lo giuro, mi sento una merda. Sono notti che non dormo, non è significato niente per me, te lo giuro. Non c'è stato attimo in cui non ho pensato a te. I miei amici mi avevano convinto ad uscire perché mi vedevano troppo giù di morale ma la situazione mi è sfuggita di mano ─ dissi con gli occhi pieni di lacrime e, per la prima volta, la voce spezzata e scioccata dal suo silenzio e dalle lacrime che lentamente rigavano le sue guance ─ Volevo dirtelo prima di abbracciarti, senza neanche raggiungerti. Non volevo nemmeno rovinarti questa serata, io te lo giuro, non è stato niente per me»
Silenzio.
«Per me sì» la sentii finalmente parlare, anche se a bassa voce, mentre annuiva lentamente fissando il vuoto come se stesse capendo un sacco di cose che prima non era riuscita a capire.
«Bell-» tentai di prendere nuovamente parola.
«No, basta. Ora basta. Te ne devi.. te ne devi andare. Subito. All'istante. Vattene, subito» non osò guardarmi negli occhi mentre mi indicava la porta. Quel silenzio tombale mi portò a sentirla deglutire.
«Bella, ti prego» trovai un coraggio che non immaginavo di avere rivolgendole ancora la parola.
«Te ne devi andare, cazzo! Subito! Vattene!» urlò rimanendo nella sua posizione, la guardai qualche ultimo secondo prima di varcare la soglia della porta. Rimasi lì a sentire i suoi singhiozzi diventare sempre più potenti, e forti, e coinvolgenti, sempre più dolorosi, intanto i sensi di colpa divoravano ogni singola cellula del mio corpo.
Un giorno qualcuno entrerà nella tua vita e ti farà capire perché non hai mai funzionato con nessun altro, mi dicevano, era lei.
Così, la persi in una sera di giugno, lei prese il primo aereo per Los Angeles, fra una vittoria e una sconfitta, le mani che tremavano e gli occhi che non volevano ammettere, una sbornia d'amore di due giovani incapaci di gestirsi in qualcosa di così grande. Pochi difetti e tanti vizi, le stelle, un sogno, la notte e la pazzia, gli abissi negli occhi, le nostre mani che si toccavano puntualmente, gli sguardi.
All'inizio, quando amiamo veramente una persona, la nostra più grande paura è che smetta di amarci. Ciò che invece dovrebbe terrorizzarci è che non smetteremo di amarla.
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La Nuova Stella Di Broadway.
FanfictionSimone Baldasseroni, in arte Biondo, classe '98, è il classico rubacuori, difatti si è avvicinato alla musica grazie alla sua ex ragazza. È sensibile, genoroso, protettivo con chi ama e con chi vede debole, cerca sempre di prendere ogni cosa in modo...