La Nuova Stella Di Broadway.

Capitolo 73

Dopo la serata precedente e tutto lo sfogo di Simone, tempestoso come non mai, era intervenuta sua madre tramite una lettera. Essa era stata consegnata anche a lui che orgogliosissimo di sua madre era andato nel Video Box per dire che condivideva a pieno e anche per esprimere qualche parola sul fatto che delle persone che insultavano duzione avrebbe ripreso una decisione riguardo la questione auto-tune e lui alla sola idea che non glielo permettessero era furioso.

«Comunque ho un incontro con la Warner oggi, che devo dì?» domandò Simone.

«Fai tutto ma non accettare, non farti abbindolare dalle loro parole, dicono siano certezze e sì magari lo sono il primo mese quando ancora vai ma poi ti lasciano solo. Se fallisci non è un problema loro» gli rispose Filippo.

«Io oggi mi incontro con la Universal Republic, è l'ultima sempre se non ci sono altre proposte. Ne dubito, potrei uscire da un momento all'altro» ribattei.

«Beh, la tua decisione l'hai già presa no? Di cosa ti preoccupi?» mi chiese Filippo.

«Che ne so, è difficile. Più punti in alto più è difficile. E mi preuccupa, trasferirmi, fallire direttamente, volere finalmente uscire dalla barriera che avevo qui dentro per mostrare alla gente la mia identità musicale e deluderla. È tutto troppo grande per ognuno di noi» spiegai.

«Ma cazzo, hai veramente dei dubbi su di te? Se tu fuori da qui non spacchi allora nessuno di noi farà mai successo anche solo per un mese. Tu sarai la nuova star mondiale e io non sarò neanche all'altezza di te, questo mi preuccupa più di ogni altra cosa, più di ogni altra casa discografica, più di qualsiasi progetto musicale» disse Simone, mettendomi le braccia sul collo da dietro.

Neanche il tempo di rispondergli che partì un filmato riguardante le assegnazioni, la Corale l'avremmo fatta con Emma. Per la seconda fase mi avevano assegnato un probabile duetto con quest'ultima come per tutti gli altri cantanti, singolarmente avevo I'm Not The Only One di Sam Smith, The Power Of Love di Gabrielle Aplin, infine Bad At Love di Halsey e Love On The Brain di Rihanna che avevo già preparato in precedenza. Simone aveva Le Cose In Comune di Daniele Silvestri, Il Pescatore di Francesco De Andrè, i suoi due inediti Beverly e Strip Club e La Nuova Stella di Broadway di Cremonini, che non aveva ancora cantanto sul palco.

A nostra grande sorpresa, ci venne assegnato un duetto su Someone Like You di Adele, una delle mie canzoni di sempre, che ascoltavo durante quel periodo frastornato di cose brutte. Ci abbracciammo felicissimi e cominciammo a discuterne.

«Someone Like You è una bella canzone, giusta, emozionante, è perfetta per un nostro duetto. Poi tu che scrivi nelle barre, ah, non vedo l'ora» lo abbracciai nuovamente una volta in piedi.

«Ma è depressa! Però dai, sono contento che finalmente abbiamo un duetto insieme. Spacchiamo tutto me raccomando, tocca fa no spettacolo» mi disse.

«Questo è poco ma sicuro, sarà la nostra esibizione migliore di sempre, anche se in coppia» gli sorrisi.

«Dovete farmi una cosa stile quelle telenovele argentine per bambine con bacio finale, altalene piene di fiori, vestiti con i brillantini e scarpe con me stelline. Sarebbe troppo imperdibile.. Oh, cazzo, aspettate!» esclamò dato che il filmato non era ancora finito.

Mi avevano assegnato una comparata con Carmen su No Broken Bearts di Bebe Rexha e Nicki Minaj, le immagini di lei che si lamentava ripetendo che le comparate che ci davano erano solo ed esclusivamente adatte a me si stavano già proiettando nella mia mente. Era tutto così ridicolo, fin dal mio arrivo avevano creato una competizione fra me e Carmen che non esisteva. Non ci prendevamo semplicemente e non trovavo motivo per cui compararci l'una all'altra se avevamo voci diverse, stili diversi e caratteri diversi.

Perciò, ero pronta a mostrare me in ogni senso come avevo fatto da quando avevo messo piede all'interno della scuola. Il mio scopo non era vincere ma dimostrare chi realmente ero in tutto e per tutto.