Il posticino dove Bella voleva andare era un fiume che quasi nessuno conosceva, avevamo parcheggiato la macchina lì davanti, essendo da soli. Lei tirò fuori un pail dal bagagliaio e lo stese sull'erba umida, aveva smesso di piovere, fortunatamente, e ora ci potevamo godere le schifezze che avevamo comprato. Usai il mio portachiavi per aprire le due birre e mi sedetti accanto a lei, sentii la sua testa sulla mia spalla, e non c'era sensazione migliore.
«Sai, per anni ho cercato qualcosa come questo, e proprio quando non lo cercavo, sbuca fuori» sussurrò fissando il vuoto. «E come definiresti questo?» ammiccai, cercando il suo sguardo.
«Non lo so, ma è tutto perfetto. Mi sento così fortunata, eppure sento anche di meritarmelo» mi guardò negli occhi, tenendo la sua mano calda dietro al mio collo. Se le avessi risposto, penso che avrei fatto la figura dell'idiota, non potevo farlo, non potevo diventare quello che avevo sempre preso in giro. No, non potevo.
Un messaggio mi risvegliò da quel momento, era Filippo, e ci stava invitando a venire con tutti loro per uscire a Roma. «Se non ti va, non andiamo eh» le dissi quando ormai aveva letto il contenuto.
«No no, andiamoci. Dobbiamo pur staccare qualche volta, non credi? Questa è la volta buona» fece spallucce.
[...]
Fra tutte le persone che c'erano per le vie di Roma, una chioma rossa in particolare attirò la mia attenzione, non sapevo perché, ma ci trovavo qualcosa di familiare. La ragazza si girò e io capii di trovarmi in un grandissimo guaio, si trattava della mia ex fidanzata, quella di cui parlavo spesso nelle mie canzoni. Cercai di evitarla, ma purtroppo le passammo accanto e lei mi riconobbe.
«Simone! Da quanto, eh?» esclamò bloccandomi. Dannazione. La guardai in faccia e pensai alla prima cosa da dirle senza dover per forza dialogare e catturare l'attenzione di Bella.
«Eh sì, Alessia. Da molto tempo... qualcosa è cambiato» le dissi, volevo farle capire che non ero più quello stronzo che le andava dietro, e che non mi mancava per nulla.
«Scusa ma chi cazzo sei?» sbottò Bella, guardando l'affinità che lei stava cercando. Era un suo modo di fare il punzecchiare le persone fidanzate, lo faceva per divertimento, ma si sa, l'amore rende cechi, sempre se quello si chiamava amore.
«La ex di Simone. Alessia, piacere» le porse la mano, che lei strinse solo per educazione. Se non l'avesse fatto credo che sarebbero partiti una serie di botta e risposta pieni di insulti e, sicuramente, non era una bella cosa.
«Bella, la nuova ragazza di Simone» la guardò con fare odioso, ma lo apprezzavo, sul serio, significava che lei ci teneva a me. Anche se, in realtà, non avevo dubbi su questo.
«C'è Camilla, se vuoi salutarla, o se ti ricordi ancora di lei. Hai smesso di scriverci, è come se fossimo tutti morti per te. Hai dimenticato tutti i tuoi amici, Simone» mi disse.
«Con Emanuele e Brian ci parlo spesso, perché mi interessa. Non vedo perché dovrei cercarti, sono a posto così» soddisfai leggermente quello che Bella voleva dirle.
«Siamo rimasti in buoni rapporti se non sbaglio ed hai parlato spesso di me ad Amici, ora fai così? Va bene, lo hai scelto tu, rispetto la tua decisione. Buona fortuna, ad entrambi» se ne andò.
«Ehi, tutto bene?» arrivò Nicole, appoggiando le sue braccia nelle nostre spalle. Annuimmo, potevo notare che Bella era molto scossa dopo l'incontro, senza un motivo ben preciso.
Per tutto il proseguimento della serata mi aveva ignorato, o quasi, era fredda nei miei confronti, come se avessi fatto qualcosa. Così, a cena, mentre tutti sceglievano il posto dove sedersi, la fermai prima che entrasse e le chiesi la motivazione di quel comportamento scorretto. Mi faceva stare male, mi faceva sentire come se avessi sbagliato qualcosa.
«È solo che tutte queste persone dicono che ti ho tolto tutto, stai buttando all'aria diciannove anni di vita per me. Non ho mai avuto niente nella vita, o più che altro, nessuno. Finalmente trovo la persona giusta, ma sono quasi sicura che sia successo tutto al momento sbagliato» spiegò.
«Che significa questo?» rimasi perplesso.
«È meglio se ci prendiamo una pausa, devo riflettere. ─ sospirò, distaccando lo sguardo dal mio in modo triste ─ Mi dispiace, Simone» rientrò, lasciandomi solo, con mille pensieri in testa, fra cui non riuscivo neanche ad individuare il più grigio.
Era tutto troppo bello per essere vero. Fanculo.
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La Nuova Stella Di Broadway.
FanfictionSimone Baldasseroni, in arte Biondo, classe '98, è il classico rubacuori, difatti si è avvicinato alla musica grazie alla sua ex ragazza. È sensibile, genoroso, protettivo con chi ama e con chi vede debole, cerca sempre di prendere ogni cosa in modo...