La nottata precedente era sicuramente la migliore della mia vita, carezze sulla pelle, corpi che sembravano unirsi in uno solo, e poi, quell'eterno senso di libertà che ci accingeva perfettamente, quella delicatezza mischiata con la voglia carnale di entrambi. In diciannove anni di vita non avevo mai creduto che potesse esistere qualcosa del genere, ma se l'avessi saputo, non avrei fatto altro che aspettare il momento, sempre se Dio mi avesse regalato quella fortuna che necessitavo.
«Buongiorno» scattai in piedi, per la prima volta da quando ero lì, avendo l'umore al massimo, stavo svegliando i miei compagni di stanza. Di solito non facevo altro che rotolarmi fra le coperte arrangiandomi di quei cinque minuti di fretta, come le persone più comuni.
«Guardalo.. oggi è proprio di buon umore! Che è successo ieri sera? ─ mi sorrise Einar, io lo guardai con un'espressione interrogativa ─ Ti abbiamo sentito la notte, dove sei andato? Da Bella? Chissà..» si mise a ridere insieme a Matteo.
«Provate a dirlo a qualcuno e vi ammazzo, i provvedimenti che ho preso mi bastano. Comunque, stavo tutto giù e ora sto preso benissimo. Te giuro Fratè, scriverei un disco» mi mostrai felicissimo. Loro ridacchiarono perché era effettivamente stupido, ai loro occhi però. Avrei fatto lo stesso se non avessi avuto ancora la fortuna di provare quelle sensazioni.
Mi andai a fare una doccia veloce, la voglia di rivederla era pazzesca, non ero mai stato così frettoloso. Indossai una tuta bianca dalla felpa con il cappuccio, lavai i denti e andai direttamente a bussare alla porta della camera di Bella, non prima che i ragazzi mi dedicassero qualche minuto di presa in giro.
«Buongiorno ragazze» sorrisi a tutte, si stavano preparando per la giornata e stranamente Bella era quasi pronta, con addosso un paio di jeans strappati ed un maglione nero largo, si applicò un ulteriore strato di mascara e poi sistemò la sua roba.
«Buongiorno, baby» mi sorrise ironizzando con quel nomignolo, si affrettò a mettere le scarpe mentre io restavo sulla porta, non volevo azzardare a permettermi di entrare mentre le altre magari stavano girando addirittura mezze nude. E pensare che fino a pochi mesi fa ci sarei andato solo a quello scopo.
«Eccomi» mi raggiunse prendendo il suo solito zainetto dove teneva tutto il necessario per la giornata da passare fra lezioni e ripasso, le baciai i capelli mentre camminavamo verso il primo piano, profumavano di cocco, come sempre. Trovammo già qualcuno seduto ai tavoli come ad esempio Carmen e Sephora, che stavano sorseggiando del Thè caldo.
«Cosa prendi? Oltre al caffè, intendo..» le chiesi, sapevo perfettamente che il caffè non era mai una fra le opzioni per lei, ma l'unica.
«No no, oggi niente caffè. Sono abbastanza carica e sveglia, mi prendo una tazza di cappuccino e basta. Non ho neanche fame, in realtà. Meglio così, se solo succedesse sempre ora non sarei una balena spiaggiata» fece spallucce.
«Tu stai fuori! Sei perfetta così, anzi, qualche chiletto te lo farei prendere se dipendesse da me. Mangia che sei ancora giovane, Bella» ridacchiai versandomi del latte.
«Ti prego, sta zitto. Lo dico per il tuo bene, potrei ammazzarti da un momento all'altro. Almeno ti ho avvertito» mi sorrise mentre guardava verso terra. Alzò gli occhi nella mia direzione e quando mi vide sorridere come un ebete, fissandola, mi chiese cos'avevo. Cazzo, se solo lo avessi saputo cosa mi stava prendendo.
Ci sedemmo a tavola e con noi si aggiunsero Einar, Nicole, Matteo e Filippo. Parlammo del più e del meno, delle problematiche che stavamo affrontando nel percorso che infondo condividevamo, dei brani che ci avevano assegnato, insomma, un po' di tutto. Quando finimmo sistemammo i tavoli, era nostro dovere farlo perché ovviamente non potevamo avere ogni privilegio. Ci incamminammo verso gli studi Elios, era decisamente freddo, sopratutto perché lo dicevo io che ero la persona meno freddolosa del mondo.
«Oggi con chi hai lezione?» mi domandò Bella, a pochi passi dall'entrata. Spostò i capelli da sinistra a destra, aspettando la mia risposta.
«Mi sembra di averne una con Giovanni Caccamo e una di tecnica con Antonella, quella tutti i giorni lo sai. Devo ripassare Una Carezza In Pugno, se tu mi aiutassi mi sarebbe davvero d'aiuto» le dissi, proponendole anche di farmi da aiutante.
«Se trovo tempo lo faccio, ma penso di sì. Prima devo controllare la mia agente e la mia guarda deve vedere se sei nella lista di prenotazione, sai com'è» scherzò. Entrammo e ci appartammo direttamente nei nostri spogliatoi. Indossai la felpa e i pantaloni neri della scuola, insieme alle scarpe, poi andai a sedermi in attesa di essere chiamato.
Valentina andò fin da subito a fare lezione con Garrison per la coreografia che le aveva assegnato un po' di tempo fa e che ora doveva preparare Sephora, ero interessato a guardare le prove, poiché quest'ultima faceva parte della squadra di cui ero capitano. Einar si sedette accanto a me, i nostri rapporti erano tornati quelli di una volta e l'antipatia nei confronti della mia ragazza non c'era più. Ora toccava a lei, non era così semplice, lui l'aveva portata alla decisione di fare una pausa.
«Ce la fai a staccare un attimo gli occhi dal culo di Elena? Un attimo soltanto sto chiedendo, eh» si arrabbiò, amavo quando faceva la gelosa e la spocchiosa nei miei confronti, ma sopratutto, amavo quando negava di esserlo, perché mi dava un'ennesima conferma.
«Ti giuro che io non sto guardando niente, poi scusa a questo punto anche io dovrei fare così con te. Non guardare più nessun ragazzo, neanche per sbaglio» la imitai facendo ridere Einar che intanto si stava guardando lo spettacolo.
«Non mi guardo attorno da anni, tranquillo che ormai ci ho fatto l'abitudine» roteò gli occhi, non riuscii a trattenere una risata che lei prese nuovamente male, così le baciai ripetutamente la guancia e lei ridendo tentò di scansarsi, fallendo.
Bella venne chiamata da Marcello per la prima seduta, o meglio, la prima che faceva sotto il controllo dello staff del programma. Ovviamente noi non potevamo guardare niente, non si trattava di materiale da mandare in televisione, infatti nessuno avrebbe saputo di ciò che stava accadendo, a meno che qualcuno non lo potesse scoprire per poi mandare la notizia in rete.
Mi venne in mente un'idea riguardo uno scherzo, volevo farlo a Matteo, mangiai le sue patatine, non era nemmeno la prima volta che mangiavo il cibo di qualcun altro, e ci lasciai sopra un bigliettino.
Voglio fare un gioco con te.
─ Sex SymbolPaolo fece irruzione nella Sala Relax mentre stavo ridendo con Einar al pensiero di come avrebbe reagito, mi chiamò per la lezione con Giovanni Caccamo. Andai in Sala Canto e lo salutai, era un tipo molto lontano dal mio stile musicale ma era stato proprio lui a richiedere una lezione con me.
«Allora, Biondo. Io sono.. diciamo, incuriosito dalla tua musica. Anche se non sembra, mi piace il tuo stile e lo apprezzo a differenza di alcuni tuoi professori. Beh, volevo sentire qualcosa di nuovo se non ti dispiace. Il tuo ultimo brano?» mi chiese.
«La mia ultima canzone è La Mia Ex Chiama, ma sto lavorando a dei nuovi pezzi che presenterò il prima possibile» gli risposi. Lui annuì e mi chiese se potevo cantarglielo. Ne cantai giusto un pezzo perché dovevo ancora farlo interamente in live in puntata.
«Questo pezzo è attuale e mi piace, mantiene quello che si è visto da quando sei qui e sì, lo trovo nelle tue note insomma. Però, io avevo un consiglio, visto che ti hanno spesso giudicato banale nei testi, non so.. tu le doti per scrivere le hai, perché non ti cimenti in qualcosa di più importante?»
«Me l'ha chiesto Carlo Di Francesco qualche tempo fa e io ho già buttato giù qualcosa, il titolo è Niente. Devo ancora farmi venire ispirazione e concentrarmi su questo, ma ultimamente ho avuto dei problemi come già saprai» gli risposi.
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La Nuova Stella Di Broadway.
FanfictionSimone Baldasseroni, in arte Biondo, classe '98, è il classico rubacuori, difatti si è avvicinato alla musica grazie alla sua ex ragazza. È sensibile, genoroso, protettivo con chi ama e con chi vede debole, cerca sempre di prendere ogni cosa in modo...