Capitolo 18

1.6K 105 0
                                    

La mattina seguente successero un paio di cose strane, il medico aveva detto che Bella aveva bisogno di mangiare e fare attività fisica, e conseguenzialmente lei era venuta a bussare alla porta della mia stanza d'Hotel vestita in modo sportivo.

"Ma sei impazzita? Sono le otto, io ho sonno, e alle tre ho lezione con Giovani Caccamo" fu la prima cosa che le dissi appena la vidi con addosso quegli indumenti che slanciavano il suo fisico.

"Appunto. Stiamo in palestra fino alle una, pranziamo con gli altri in Sala Relax e poi facciamo le nostre rispettive lezioni. Sbrigati o non faremo in tempo ─ mi rispose ─ Ti asoetto qui fuori, e dì al tuo nuovo compagno di stanza di mettersi qualcosa sopra le mutande per dormire"

"Oh, parli di Irama. Capisco... dammi qualche minuto per lavarmi la faccia e non sembrare uno zombie, e teoricamente dovrei anche cambiarmi" ridacchiai.

"Okay, ho afferrato il concetto. Intanto vado a sistemare una cosa in camera, almeno non avrò più scuse per rimandare" fece spallucce, indifferente al tempo che avrei impiegato per fare tutto ciò, andandosene verso sinistra per tornare nella sua stanza.

"Che cazzo succede? Simone, che cazzo stai facendo?" mugugnò Filippo, tirandomi un cuscino dopo aver letto che ore erano.

"Devo andare in palestra con Bella, si tratta della sua salute.. cosa mi tocca fare per queste ragazze" risposi, scatenando la sua risata da mezzo cosciente, nonostante fosse più che sobrio.

"Sbrigati e non rompere più i coglioni, la mattina io voglio dormire, non sentire te che vai in palestra con quella che ancora non ha capito che sei cotto. È troppo ingenua" disse la sua opinione.

"Ha solo la mente altrove, fidati, lei non è assolutamente ingenua. È probabilmente la ragazza più furba che io abbia mai conosciuto, e quando starà meglio, se ne renderà conto, o giuro che mi faccio prete. Non posso aver aiutato così tanto una persona inutilmente, io te lo giuro, non ho mai fatto così con nessuna" mi infilai i pantaloni.

"L'avevo capito, ma lei non se ne rende conto. Quando stai male, immagini come sarebbe stare al posto degli altri che in quel momento stanno bene, e lei immagina di essere te e lo preferisce un milione di volte a quello che sta vivendo lei. Perciò sottovaluta tutto" sospirò.

"Cos'è questa saggezza? Dormi dai, prima Bella ti ha visto e mi ha chiesto di dirti di mettere qualcosa sopra le mutande la prossima volta" ci risi sopra.

"Tipo? Un altro paio di mutande?" ironizzò ancora. "Non so, mai sentito parlare di pigiami?" ressi il gioco.

"Esistono i pigiami per ragazzi? Da quando? Chi è il coglione che ha inventato i pigiami per ragazzi?" sbottò, girandosi dall'altra parte del letto con gli occhi socchiusi.

"Facciamo così, io vado e tu mi fai una bella ricerca su chi ha inventato i pigiami per maschi, okay? Ci vediamo a pranzo" raggiunsi il bagno, lavandomi velocemente la faccia. Sarei dovuto tornare per le dodici e mezza, perché inanzitutto mi dovevo fare una doccia, non potendo andare a pranzo puzzolente dalla palestra, e poi c'erano una serie di impegni non facoltativi o da prendere alla leggera.

"Ehi ─ sorrisi a Bella, che era momentaneamente appoggiata alla parete opposta alla mia ─ Allora, come è andata ieri sera? Hai dormito?" chiesi.

"Bene, insomma, ho dormito, ho sempre dormito in realtà. Non capisco perché i medici suppongono il contrario, io la notte dormo eccome, come farei sennò. Dormire è la cosa più bella del mondo" mentì.

"Condivido, anzi, do la precedenza al sesso. Fare sesso è meglio che dormire. Anzi, no, meglio ancora. Fare sesso e poi dormire, cioè, dormire dopo aver fatto ses-" venni bloccato da lei stessa.

"Sta zitto ti prego, prima che tu possa dire qualcosa di relativamente disgustoso" provocò in me una risata, successivamente appoggiai il mio braccio sulle sue spalle, come facevano gli amici, ma io lo facevo solo per quel contatto fisico che cercavo di ottenere dal primo giorno che l'avevo vista.

"E tu invece? Hai dormito stanotte, o mi hai sognato come al solito?" riprese l'argomento, concentrandolo su di me. "Mi sono addormentato sognandoti. Bella questa eh, stavolta ci ho preso in pieno" le sorrisi.

"Niente male, lo ammetto tranquillamente. Hai fame? Andiamo a fare colazione da qualche parte prima di romperci il cazzo in una cosa in cui sono totalmente incapace" propose, sminuendo il suo fare attività fisica.

"Certo, ma non qui sotto, fanno delle colazioni pessime, lasciatelo dire. C'è una caffetteria qui vicino, ci sono stato con Filippo pochi giorni fa e mi sono trovato bene" le dissi.

Annuì.

"Sai qualcosa riguardo la prossima data per la registrazione?" chiese, premendo più volte il pulsante per l'ascensore.

"Dicono che sia mercoledì dopo pranzo, al posto di Uomini e Donne. Ma non ne sono certo. E tu non penserai mica di esserci, no?" mi accertai che così fosse.

"Certo che ci sarò, che razza di domanda è. Non mi lascio abbattere da queste piccolezze e ci riprovo, non mancherò a nessuna puntata, nemmeno alla finale" rispose.

"Te lo auguro con tutto il cuore, ma questa puntata è un tantino diversa" mi limitai a dirle, senza voler aggiungere altre cose, anche se tenergliele nascoste sarebbe stato un po' complicato.

"Cosa intendi con diversa? Non capisco" continuò.

"Mi ero promesso di non dirtelo, ma a quanto pare sarà impossibile. Il tuo ex verrà a presentare il suo CD e canterà. Non è colpa di Maria, ma di Mediaset che lo ha fortemente voluto, la gente ne parlerà dicendo che Maria non ti dà supporto. Nessuno sa la vera storia apparte noi e gli altri, quindi prima verrà a cantare, e poi lo denunceremo" le rivelai.

"A proposito, io non sono così sicura di volerlo fare. Insomma... lui mi ha fatto del male, lo so questo, ma non si merita una denuncia" disse, bloccandomi all'improvviso.

"Devo stare qui ad elencare tutto quello che ha fatto o cosa? Tu sei ancora innamorata persa di lui, cazzo! E non provare a dire il contrario, hai tentato il suicidio perché hai capito che per lui non sei e non eri altro che un divertimento. Dovevo aspettarmelo" mi arrabbiai.

"Ma perché mi stai dicendo queste cose ora? Tu non c'entri, è la mia vita" precisò.

"Perché sono pazzo di te, non ho mai trattato una ragazza come ho trattato te, più di così cosa devo fare? Pensavo di riuscire a trattenermi fino a qualche settimana, ma tu non capisci!" me ne andai furioso.

La Nuova Stella Di Broadway.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora