La luce che penetrava dalla finestra riuscì nell'intento di svegliarmi, aprii lentamente gli occhi, trovando Simone a pochi centimetri da me, disteso accanto al mio letto. Lui sorrise e mi diede il buongiorno, cosa che anch'io feci ovviamente.
«Tieni, questo è per te» mi passò una tazza da viaggio con contenente del cappuccino. «Questo perché?» gli sorrisi, stendendo la schiena sul muro freddo. Lui entrò nel letto per stare qualche minuto con me e io cercai di dargli più spazio possibile.
«Ieri ti ho trattata un po' male, è che sono io quello cambiato, i miei amici sono rimasti gli stessi e mi infastidiva il tuo approccio con il vecchio me. Loro rappresentano ciò che io ero prima di te, quello era il mio mondo. Mi ha semplicemente dato fastidio, scusa» mi strinse a sé, come solo lui sapeva fare. Ah, queste sensazioni di prima mattina sono proprio un bel buongiorno, pensai.
«Tranquillo, l'avevo capito. E, anzi, mi ha fatta felice questa cosa. Tu stai abbandonando tutto quello che avevi prima per me, anch'io l'avrei fatto se avessi avuto qualcosa da abbandonare. Mi immagino quando ci sarà quel famoso pranzo con i tuoi e loro vorranno sapere dove sono i miei genitori, se ho fratelli e perché ho tentato il suicidio più di una volta. Non mi sento mai all'altezza, merda» distaccai lo sguardo da lui.
«Smettila di fare così, non è colpa tua e loro non oseranno mai fare domande del genere. Spesso rompono i coglioni, ma sanno stare nel loro. E per la cronaca, un fratello ce l'hai, a cui importa la tua salute» mi costrinse a guardarlo alzando il mento.
«Si vede, non ho mai ricevuto una sua chiamata e non mi ha mai chiesto scusa per avermi rovinato la vita. Sì, è vero, ha cercato di farmi stare lontano da Gionata, ma si è fatto abbindolare da lui per un ricatto dove diceva che lo avrebbe fatto arrestare. Se davvero gli importava, mi avrebbe fermata lo stesso e si sarebbe preso tutta la merda del mondo addosso. Io l'avrei fatto» ammisi.
«Devi tenere a mente tante cose, non si trattava di una semplice prigione. Avrebbe messo nelle sue mani il tuo futuro, metti da parte l'odio e ragionaci. Comunque, a me non va di pensare a questo di mattina, è arrivata l'ora di prepararsi. Io mi sono sbrigato per te, ora tocca a te farlo per me» mi sorrise, sapeva giocare le sue carte migliori, mettendomi così di buon umore.
Mi feci una doccia veloce solo al corpo, avvolsi un asciugamano intorno ad esso e procedetti lavandomi i denti. Sul viso mi sistemai con poco trucco, niente fondotinta o correttore, quella mattina riuscivo addirittura a piacermi. Forse era perché al mio fianco c'era una persona capace di non farmi dare importanza a questo, perché mi riempiva di affetto ed attenzioni essenziali ed importanti per una donna di qualsiasi età.
Dato che avevo lasciato le poche seppur evidenti lentiggini in mostra, un po' di mascara ci stava sicuramente. Sulle labbra applicai un balsamo e successivamente uno scrub, entrambi della mia linea preferita per l'idratamento delle labbra, nonché la HelloBody. Cominciai a vestirmi, prima l'intimo, poi quella felpa gigante e quei leggins poco importanti dato che una volta dentro gli studi ci saremmo dovuti cambiare con le divise scolastiche.
Tornai da Simone per mettermi il mio amato paio di Stan Smith, poi scendemmo di sotto. Avevamo risparmiato del tempo avendo entrambi fatto colazione, quindi non eravamo assolutamente in ritardo. I ragazzi erano seduti sulle poltroncine dove c'era una televisione, raramente accesa, e dietro di esse c'erano tutte le chiavi delle nostre stanze con il portiere pronto a consegnarle in caso di emergenza. Diedi la mia, la 208 e poi mi andai a sedere insieme a tutti gli altri.
«Qualcuno di voi sa già le canzoni che gli hanno assegnato?» domandò Grace, quasi sicuramente in ansia, nonostante non cantasse spesso in puntata. Le esibizioni venivano richieste dai professori o dalla produzione o dai follower delle pagine Vodafone Unlimited e palesemente lei non rientrava fra le più cercate, come molti ragazzi all'interno della scuola. Al posto loro avrei detto qualcosa, non avrei mai perso tempo occupando un banco che in pochi trovavano mi spettasse di diritto.
«Solo io, Paola Turci mi voleva vedere dopo la puntata per esprimere dei difetti che trovava in me e ha deciso di darmi una possibilità con una nuova canzone che mi ha assegnato appunto sabato» rispose Carmen.
«Sono le nove in punto, è ora di andare» intervenì Zic, susseguito da tutti noi che ci alzammo in piedi. Mi occupai di spegnere il cellulare prima di dimenticarmene, nel regolamento c'era scritto che era vietato tenere il cellulare acceso e preferivo prevenire.
«Oggi Rudy Zerbi vuole vedermi con urgenza, ho paura che si tratti di qualcosa di negativo. La produzione non ha aggiunto altro, mi ha solo detto che lui voleva vedermi con urgenza» dissi a Simone mentre camminavamo.
«Tranquilla, Rudy ha gusto. Con questo, ho detto tutto. Al massimo vuole assegnarti qualcosa di difficile e l'urgenza sta nel fatto che prima te la da, prima la provi, meglio è» tentò di tranquillizzarmi.
[...]
Marcello era da poco entrato in sala per avvisarmi, mi aspettavo di vedere Rudy o comunque avere lezioni prima di pranzo, invece ero arrivata senza fare niente se non ripassare le vecchie canzoni che mi avevano assegnato. Entrai in Sala Canto salutando il professore e sentendo un leggero flusso di ansia filtrava nel mio corpo.
«Quello di cui volevo parlarti oggi è una cosa che a me ha dato fastidio. Tu hai un potenziale enorme, lo sai sicuramente, ma secondo me lo sprechi in canzoni troppo tristi e malinconiche. Quando sei entrata hai cantato uno dei successi di Cardi B, è stato lì che ho pensato "questa spacca, è ciò che cercavo" e "questa è la versione femminile di Biondo, lo stavo aspettando". Voglio vedere se quella sensazione è stata solo una cosa passeggera o se si tratta del genere, quindi ti ho assegnato Bitch Better Have My Money di Rihanna» parlò.
«Grazie, la ringrazio. Il genere che faccio, comunque, non è solo dovuto agli apprezzamenti o alle assegnazioni, fa parte di me. Sono io e non mi interessa se risulto meno di ciò che in realtà sono, a me piace e sono qui non solo per formarmi ma per farlo per come ho sempre voluto che fosse. Lana Del Rey, Rihanna, sono artiste donne che hanno fatto una rivoluzione seppure la prima sia sottovalutata. Io voglio essere una di loro, punto in alto, a me non interessa fare cose che vanno ora, a me interessa fare quello che a me va sempre» gli dissi.
«Lo apprezzo e non sto dicendo assolutamente che tu devi fare ciò che va. È solo il togliermi uno sfizio, tutto qui. Buon lavoro ─ se ne andò ─ Mi aspetto grandi cose da te»
[...]
Tornai in Sala Relax dopo aver studiato la metrica del brano, ovviamente lo conoscevo ma non era così semplice come poteva sembrare all'apparenza. Il primo requisito per farla essere confidenti, sicure di sé e per niente inferiori agli altri. Potevo farcela.
«Ehi, sei stata grandiosa lì. Mi è piaciuto come hai risposto a Rudy, tu sei quella che sei e non quella che piace, eppure essendo quella che sei, piaci un sacco. O almeno, questa è la mia esperienza» mi disse Simone, avvicinandosi per lasciarmi un piccolo bacio a stampo.
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La Nuova Stella Di Broadway.
FanfictionSimone Baldasseroni, in arte Biondo, classe '98, è il classico rubacuori, difatti si è avvicinato alla musica grazie alla sua ex ragazza. È sensibile, genoroso, protettivo con chi ama e con chi vede debole, cerca sempre di prendere ogni cosa in modo...