Capitolo 6

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Non possiamo aspettarci che ogni giorno sia bello, donatore di positività e allegria, ma è naturale che ci sia almeno una cosa bella da vivere ed apprezzare durante la giornata. Ogni mattina mi svegliavo immaginando di cosa si sarebbe trattato, ma quella mattina fu totalmente diverso.

Raggiunsi la Sala Relax perché i professori avevano un annuncio importante da farci, supponevo che si trattasse dell'eliminazione di un componente della squadra del Ferro dato che lo scorso sabato avevano perso la gara.

C'era giusto qualcuno, fra cui Simone, per me era difficile andare da lui e parlare come se niente fosse, sopratutto dopo avergli rivelato le mie cose più intime, tranne la peggiore. Nessuno in così poco tempo si era guadagnato la mia fiducia, sebbene nella mia vita ci fossero state persone degne di ruoli importanti, che poi o mi avevano deluso o erano sparite per un contatto non mantenuto negli anni.

"Possiamo parlare?" chiese Carmen, avvicinandosi a me. Era tesa, nervosamente giù di corda, ma non mi dispiaceva affatto dopo lo speciale, dove avevo scoperto quanto potessero essere gatte morte le ragazze del cast di Amici 17.

"Non ho niente da dirti, se devi dire qualcosa tu ben venga. Infondo non sono l'unica povera di argomenti, almeno io lo sono in questo momento, tu nella vita, oppure sono così importante che devi passare ventiquattro ore su ventiquattro a sparlare di me" arrivai direttamente al punto.

"A proposito di questo, volevo scusarmi con te. Io non pensavo quelle cose, volevo solo scaricare la rabbia che provavo-" raccontò con la sua voce irritante.

"Rabbia per quale motivo? Per caso ti spaventava il mio ingresso?" la feci zittire, si sedette senza darmi una risposta, ma intuirla non era una cosa complicata per nessuno.

"Ehi batuffolo di cotone, cos'è questo modo di entrare, eh? E poi questi vestiti?" parlò Simone, facendo un commento su cosa indossavo, ovvero un top nero, dei pantaloni a vita alta neri dalle righe verticali in bianco ed una pelliccia del medesimo colore, con qualche sfumatura che andava sul rosa.

"Devo andarmi a cambiare" sorrisi, raggiungendo i bagni delle femmine, lontani di qualche passo dagli armadietti femminili. Indossai la felpa nera e i leggins del medesimo colore, tornando poi in tempo per l'arrivo del Professore Carlo Di Francesco.

"Buongiorno ragazzi, volevo parlare di una cosa con i cantanti. C'è una proposta da parte di un tutor di far cantare due di voi in particolare il primo duetto prima che inizi il Serale, sto parlando di Bella e Biondo. Per eventuali chiarimenti ci sarà lei a dirvi tutto e le prime lezioni le svolgerete in settimana. Volevo dire a Biondo che sto aspettando un tuo cambiamento che mi faccia capire che tu meriti veramente questo banco, perciò voglio impegno e un grande risultato"

"Chi è il tutor però?" domandai curiosamente dato che sulla sua identità non aveva ancora proferito parola.

"Una vecchia conoscenza di Biondo che faciliterà anche il suo lavoro, nonché Annalisa. Mi aspetto grandi cose da entrambi e anche dal resto dei cantanti, ci vediamo in settimana" salutò rigidamente.

Dopo che sentimmo la porta chiudersi iniziammo subito a confrontarci su quale sarebbe stato il pezzo e sulle difficoltà che avrebbe presentato, avevamo poco tempo e tanta ansia, ma l'idea di farlo insieme ci dava più sicurezza.

"Io penso che ci farà cantare qualcosa in inglese con una parte rap, e tu dovrai riscriverla in italiano per poi cantarla. Sicuramente sarà come con Dark Horse" commentai.

"Lo spero, cantare in inglese non è il mio forte" fece spallucce.

"Sicuro che il vero problema non sia rivederla? Le guardavo le puntate e fra voi c'era una bella sintonia, anche se vi trovo troppo distanti mentalmente" ridacchiai.

"Che c'è? Sei gelosa della nostra storia d'amore? Ti ci abituerai nel tempo" sorrise come un ebete.

"Oh, certo che sì. Non mi piace essere il terzo incomodo, sopratutto se si tratta di un lavoro a cui tengo particolarmente" risposi mettendoci dentro parecchia verità. In troppe situazioni ero di troppo, e non avrei voluto rivivere quei momenti.

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