Capitolo 33

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| Bella |

«Sì, che ne dite? Ora siamo fidanzati a tutti gli effetti, chi se lo sarebbe mai aspettato. A primo impatto non mi sembrava proprio una persona con cui uscire, era troppo simile al mio ex, ma per fortuna non ho mai perso il senso di non giudicare le persone senza conoscerle» raccontai alle ragazze.

Stavamo quasi tutte nella camera di Lauren, Sephora e Grace, avevano notato che portavo l'anello di Simone e mi avevano chiesto spiegazioni avendolo già visto nelle varie puntate e quando ancora non faceva parte del Cast, sembravano felici: che fra noi ci fosse una bella sintonia si era capito fin dall'inizio.

«Andiamo a fare colazione? Sto morendo di fame» disse Lauren, piano piano stava imparando l'italiano, ma anche se non sapeva esprimersi nel migliore dei modi era facile capire che era una ragazza simpaticissima e con dei principi sani.

«Per me sì, non si rinuncia mai al cibo ragazze. Questa è una lezione di vita, se il vostro ragazzo vi dice di dimagrire, non è quello giusto. Il cibo è un sentimento» commentai.

Loro risero e si alzarono insieme a me, dirigendosi verso il primo piano, lì c'erano dei divanetti e a sinistra una porta che indirizzava verso la sala colazione. L'albergo aveva tre sale: una per pranzo, una per cena e una per la colazione, ma spesso e volentieri cenavamo in altri posti per non rimanere lì rinchiusi.

«Buongiorno» salutai tutti con la solita voce un po' scocciata. Era normale che a quell'ora della mattina il mio umore non fosse dei migliori, nonostante la precedente chiaccherata con le ragazze. A me non piaceva stare con tante persone e non mi piaceva stare con le femmine, e da qui si poteva intuire tantissimo, ma non mi ero trovata poi così male. Qualcuna sarei addirittura riuscita a salvarla da quel gruppo, infondo.

«Buongiorno, Dressy Brunette» si avvicinò Simone, dandomi un veloce e casto bacio sulla guancia che confermò ciò che avevo appena rivelato a tutte le ragazze con cui stavo condividendo un'esperienza.

«Non sono molto elegante, lo sai, ma non sarebbe un male se lo fossi, o se lo sembrassi. Quindi... niente» feci spallucce, prendendo un piatto bianco per metterci varie cose.

«Ma sei castana, no?» domandò stupidamente.

«Sono Bella Walmart, piacere! ─ sorrisi recitando una parte ─ Su Simo, oggi non sono proprio dell'umore. Ho iniziato la giornata sentendo quelle quattro galline parlare e giuro, tornerei volentieri tra le calde coperte del mio letto»

«Non per dire ma si vede, ci stanno guardando come se fossimo Justin Bieber e la sua nuova fiamma. In più sui social stanno impazzendo, hanno creato una specie di ship fra noi due che ora non ricordo» mi disse, mentre si versava della cioccolata calda nella tazza trasparente.

«Non uso il telefono da ieri sera e non ho né letto né visto nulla, spero solo che il mio telefono non sia intasato di messaggi che riguardano te. Ora come ora vorrei essere seguita per la musica, non per la persona con cui sono fidanzata. È già successo in passato, ora basta» risposi.

«Sbaglio o sei anche fredda con me? Ti ho fatto qualcosa?» mi chiese stranito. Mi capitava spesso di essere inutilmente incazzata con il mondo intero, eppure in quel giorno dovevo essere felice per essermi ripresa il mio banco.

«No, niente. Figurati. Mi scoccia stare con gli altri, vorrei stare solo con te in questo momento. Tu sai queste cose, non sto qui a ripetermi» mi andai a sedere su un tavolo vuoto che, quando una delle sue sedie venne occupata da Simone, si riempì completamente con Irama, Nicole e Sephora.

«Come va, fidanzatini? Siamo già passati al primo litigio? Oh, non fate così! Passerà, passerà..» ironizzò Filippo, dando una pacca sulla spalla di Simone. Lo guardai male, aveva osato dirlo ai ragazzi? Insomma, lo avevo fatto pure io, ma perché le altre lo avevano capito da sole notando l'anello.

«No, siamo la cosidetta coppia inseparabile. Niente ci dividerà, amore mio. Ci sarò sempre per te, luce della mia vita» lo seguì, tenendomi la mano stretta mentre mi guardava negli occhi.

Non riuscii a trattenere una risata insieme agli altri, non ribattei e sorseggiai poco a poco del caffè. Ne avevo proprio bisogno, non sempre, ma quella mattina sì. Decisamente sì.

«Oggi abbiamo la giornata libera, dove andiamo?» chiese Nicole spostando lo sguardo un po' ovunque in attesa di una risposta da qualcuno fra noi.

«Io e Bella usciamo insieme, andiamo fuori città e torniamo entro stasera» rispose Simone, non me ne aveva parlato e non capivo perché me lo stesse dicendo solo ora. Andare fuori città con il poco tempo che avevamo era impegnativo e sarebbe stato meglio saperlo e deciderlo prima.

«Okay, allora io esco con gli altri, hanno deciso di andare al McDonald e poi ci facciamo un giro per Roma insieme. Se volete venite, non ci siete quasi mai nelle uscite in gruppo» continuò Filippo.

«Preferiamo stare da soli, sai com'è. Il tempo stringe e qui non si sa mai come va a finire, dobbiamo approfittarci di tutto il tempo che ci danno a disposizione» disse Simone, sorridendomi.

Ci alzammo in piedi dopo aver finito e salutammo tutti andandocene, dall'esterno grazie alla finestra potevo notare che stavano parlando di noi mentre ci guardavano. Me lo aspettavo, ma un minimo di sforzo per nasconderlo almeno sarebbe stato più carino nei nostri confronti.

«Dove andiamo? Non mi hai detto niente, se dobbiamo andare fuori città un'altra volta credo che sia meglio se me ne parli prima» gli parlai camminando fianco a lui.

«Non andiamo fuori città, ma a casa mia. I miei sono andati ad Ascoli Piceno perché mia cugina ha partorito e mia sorella è impegnata con lo studio, quindi non è andata. Vi conoscete già, non è un problema vero?» propose.

«No, anzi. È solo che.. è strano, tanto strano. Non me lo aspettavo di andare a casa tua, non così presto. Cioè, è un pezzo di te. Lo giuro, sono scioccata» lo guardai sorridendo.

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