Capitolo 27

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Io ed alcuni ragazzi del programma ci eravamo finalmente ritrovati, mi erano mancate le battute sconce di Alessandro, l'allegria e la vivacità di Nicole, i gruppetti che si formavano ogni pomeriggio nella Sala Relax, ma sopratutto quando si univano in un solo. Ciò accedeva o a pranzo o a cena, oppure a fine puntata, o anche durante gli schieramenti. Mentre parlavo e chiarivo con Einar, sentii Filippo farmi cenno di guardare a destra.

Una Bella sorridente uscì dall'auto, stava guardando davanti a sé, per me non aveva importanza chi fosse. In quel momento non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, era come se la vedessi a rallentatore in uno di quei set fotografici dove ogni immagine veniva modificata a più non posso. Lei era perfetta nella sua naturalezza, su questo non c'erano dubbi.

«Bella!» gridai, lei si guardò un po' attorno capendo che si trattava esattamente di me. Quando i nostri occhi si incrociarono, lei venne verso di me correndo. Il suo corpo vicino al mio, di nuovo, e quel profumo che tanto mi faceva impazzire, erano le cose che sapevo mi sarebbero mancate di più quando ci eravamo salutati, insieme alle volte in cui mi sorrideva innocentemente, e quando sapeva di farmi perdere il controllo.

«Mi sei mancato tantissimo» sussurrò, mentre gli altri urlavano e applaudivano ridendo in nostro onore. Non sapevano quanto quel momento fosse stato intenso per noi, lo avevano preso troppo sul divertente, io non ci dormivo la notte se pensavo alla sua assenza. Era vuoto.

«Non farmici pensare, sei.. sei bellissima. Ti sono cresciuti i capelli? Non capisco» la guardai fisso negli occhi, ci avevo sempre visto chiaro in quell'abisso. E ora, la vedevo così diversa dall'ultima volta, non aspettavo altro che riprendere quello che avevo momentaneamente lasciato.

«Forse, non sono miei. Li terrò per poco, mi serviva un cambiamento ed eccolo qua» continuò a sorridermi. Indossava dei pantaloni a scacchi neri e bianchi, un maglione nero dal collo alto ed il suo famoso cappotto tinto di beige.

«Sei sempre una favola, lo sai» mi feci scappare, lei si rivolse curiosamente agli altri. Li salutò, lasciando perdere tutti i battibecchi che c'erano stati tempo prima, per invidia e cose simili.

«Volevo dire una cosa a tutti voi. Non abbiamo avuto occasione di legare, qui ho pochi amici ed è tutto dovuto al caratterino che mi ritrovo. I miei buoni propositi per quest'anno sono vivermi questa avventura a pieno e non farmi troppi problemi, voglio passare dei mesi fantastici e voglio farlo con voi. Manca davvero poco al Serale se ci pensiamo e vi auguro di arrivarci. Sono tornata più positiva e raggiante, dovremmo farlo tutti. Diamo una svolta alle nostre vite e cominciamo un nuovo capitolo» si lasciò andare.

«Io sono d'accordo, brava! ─ commentò Nicole, dando via ad un lungo applauso ─ Lasciamoci i vecchi litigi alle spalle, questo sarà un nuovo periodo molto più complicato, dovremo dare il cento per cento di noi stessi e per concentrarci non serve peggiorare tutto con cose inutili come queste»

«Ben detto, ragazzi! Scusate l'interruzione ma è proprio ora di prepararsi per la puntata» intervenì Marcello. Noi annuimmo e con le nostre valigie arrivammo agli studi, dovevamo lasciarle dentro ad una stanza chiusa a chiave e mentre noi eravamo in diretta l'Autobus del programma le avrebbe trasferite in Hotel.

«Simo, io vado nel mio camerino. Ci vediamo fra poco» mi diede un bacio veloce sulla guancia. «E se venissi con te? A meno che non deve venire qualche truccatrice» proposi.

«Uhm.. no, a quanto ne so no. O almeno, io non ho chiamato nessuno» rispose, quindi andai con lei, finché una ragazza del personale ci bloccò per fare un boomerang, ricordando l'appuntamento del pomeridiano.

«Allora, come hai passato le vacanze natalizie?» mi chiese lei, togliendosi subito il cappotto, per poi appenderlo con l'aiuto di una stampella sull'asta dove c'erano delle proposte per il suo outfit di oggi.

«Ho riallacciato il rapporto con i miei genitori e sono stato con Brian e Emanuele, sono tornato a girare per i miei posti. Ho riscoperto quel lato di me, mi mancava tutto ciò. Ammetto di non essermeli goduti a pieno quei giorni, la tua assenza si sentiva sempre di più» le dissi, mentre lei sceglieva. Infine optò per un top senza maniche ed un paio di pantaloni larghi con una riga bianca laterale: tutto ciò aveva ovviamente il logo di Amici e il suo nome scritti.

«Ti capisco. Io invece mi sono ritrovata con alcune persone, ma era inevitabile pensarti. Ho scritto il tuo nome ovunque, risuonava nella mia testa come un'armonia, mi sei mancato davvero tanto» si avvicinò a me, sedendosi sulle mie gambe con il viso davanti al mio.

Non esitai un solo secondo e premetti le mie labbra contro le sue, sentendo quel bisogno carnale, non solo fisico, ma anche mentale. Per intere settimane avevo fatto impazzire mia sorella e i miei due migliori amici, sì, infine avevo parlato di Bella anche a loro e finalmente mi avevano preso seriamente. Ripetevano in continuazione che ero preso male, che sarei finito a starci male perché niente dura per sempre. Il tempo di essere o eliminato io o eliminata lei dal programma e ci saremmo dovuti salutare. Oppure, proposta ancora più dolorosa, noi due al Serale in due squadre differenti.

Ad interromperci fu il rumore di qualcuno che bussava alla porta, lei si alzò sospirando evidentemente infastidita. «Biondo è qui? Manca poco alla puntata e lui non è ancora in camerino» disse qualcuno del personale che si stava accertando che tutti fossero in preparazione.

«Sì, è con me. Vatti a cambiare e poi torna, dai» mi fece cenno di andare, anche per evitare qualche ramanzina da parte della produzione. Era vietato andare nei camerini degli altri, sopratutto se si era di sessi differenti; non dovevamo rischiare.

Ma era troppo tardi.

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