Appena entrammo in casetta io, Filippo e Simone decidemmo di andarcene fuori a parlare. Mi andai a prendere velocemente la felpa in camera, ero rientrata con i vestiti che avevo indossato in terza fase e cominciavo a sentire un po' di freddo. Tornai fuori e mi sedetti.
Portai una sigaretta alle labbra e lasciai che Simone me l'accendesse, eppure, nonostante la felpa e le sue braccia che mi circondavano, continuavo ad avere freddo per il collo, mi misi così il cappuccio.
«Tu hai spaccato in terza fase, così non ti ho vista mai. Ci hai messo quel qualcosa in più che ha convinto la commissione a farti vincere di nuovo» commentò Filippo.
«Veramente eh, hai fatto un blow up che mi hai lasciato senza parole. Ti giuro, mi sono cambiato con una fretta per vederti da dietro le quinte e boh veramente tanta roba. Dovresti fare più pezzi così qui dentro, e anche fuori secondo me» aggiunse Simone.
«Fuori vorrei dedicarmi a fare quella che è la mia musica in ogni senso. Comunque raga, avete spaccato anche voi stasera. Sono due volte che vinciamo, non c'è due senza tre» ammiccai sorridendo.
«Unica cosa che un po' mi ha infastidito a dirla tutta è che sono due volte che perdo contro di te, dà fastidio, è normale» disse Filippo.
«Certo, cioè... dovremmo essere in competizione ma non ci sentiamo come se lo fossimo, però quando succedono queste cose è normale che ti viene un pensiero Fil» gli risposi.
«Vabbè, io sapevo già che non hai avrei vinto sia perché in pochi spendono buone parole per me e poi perché cazzo stavo contro voi due che siete sicuro tra i più forti se non i più forti» spiegò Simone, facendo spallucce.
«Però non c'è solo quello, anche una soddisfazione tua per come credi di essere andato. Io preferisco che un'esibizione piaccia a me invece che... che ne so, che possa piacere a una Heather Parisi. Alla fine devi essere contento tu perché fuori da qui ci sei tu con un mondo di stronzi che ti vedono come una macchina da soldi» cercai di fare io la positiva stavolta.
«Sì, ma ci sta anche la discussione, ci sta un po' tutto, però magari, anche meno. Io sto facendo la mia arte, c'è tutto un viaggio dietro, il resto non conta. E poi stavo pensando di chiedere se potevo usare l'autotune» tirò fuori.
«Per me te lo lasciano fare solo se per i tuoi pezzi e per una scelta stilistica, sennò no. È comunque un tuo modo per dimostrare cosa sarai fuori da qui, lo capisco perfettamente» annuii capendolo.
«Non è che poi a voi dà fastidio perché vi sembra che lo utilizzo per le stonature? Non sarebbe così nel caso... tutto, cioè, se lo chiedessi e loro me lo lasciassero fare» si accertò che noi fossimo d'accordo al cento per cento.
«Ma no, brò. Che cazzo dici, ci conosciamo anche al dì fuori di una casetta. Me l'hai raccontato in questi mesi cosa farai, è da novembre che questa cosa la vuoi portare e quindi niente io non ci vedo niente di male se non tanto stile» ridacchiò.
«Che swag, vi immaginate io che porto l'autotune in un programma come Amici? Io ho troppa paura di non lasciare niente in questo posto, che sia per la cosa più superficiale del mondo voglio essere ricordato da chi segue questo programma» ci raccontò Simone.
«Dai Simo, tu hai scritto la storia qui dentro. Col tuo viaggio, la cotta per Annalisa... chi ti scorderà mai, anche alla prima puntata ti sei fatto vedere per quello che sei quando hai cantato Quattro Mura alla Celentano» sorrisi muovendo la testa per guardarlo negli occhi, mi stampò vari bacisulle labbra. Sentimmo Filippo sbuffare.
«Basta, sono pieno» ci fece ridere con il suo tono di voce e quella specie di balletto. Si era appena alzato.
«Andiamo a dormire? Domani forse si parla anche di Case Discografiche nei filmati delle assegnazioni e degli ospiti» dissi. Loro annuirono.
Entrai in bagno e mi cambiai, mettendo una paio di pantaloncini bianchi con il logo di Amici e una delle tante magliette che mettevo sempre. Legai i capelli in uno chignon disordinato e mi struccai, lasciando, come sempre, le ciglia finte. Idratai la pelle con la mia crema di sempre e lavai i denti, entrando poi nel letto dove Simone mi aspettava distrutto.
«Notte» affermai prima di spegnere la luce e avvicinare il mio corpo a quello di Simone.
«Notte»
«Notte»
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La Nuova Stella Di Broadway.
FanfictionSimone Baldasseroni, in arte Biondo, classe '98, è il classico rubacuori, difatti si è avvicinato alla musica grazie alla sua ex ragazza. È sensibile, genoroso, protettivo con chi ama e con chi vede debole, cerca sempre di prendere ogni cosa in modo...