Zaya e Zenith (Parte I)

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"Prenditelo..."

"Prendilo non puoi fare altro..."

Sussurri vorticavano nella sua mente, delle sottili voci femminili.

"È il tuo destino!"

"...È il tuo compito"

S'insinuavano dispettose nel circolo dei suoi pensieri, invadendo i suoi sogni, sancendo la loro aria impositoria

∆NON L'AVRAI MAI!!∆

-AH!-

Si svegliò di scatto Tanya Potter, balzando seduta sul letto, sudata e terrorizzata.

"Erano loro..." ansante guardava la sua coperta. Aveva passato la notte nella propria camera, come quelle precedenti, insieme ad Evil.

Con le mani tentò di contare immediata i giorni che l'avevano separata dal bacio che si era scambiata con Tom, pochi giorni prima "Quindici, sedici, diciassette, diciotto e diciannove... solo cinque giorni, solo cinque giorni stavolta!"

Se la teoria di Malfoy era giusta e dunque il contatto con lui tendeva a far star lontane le Fate per motivazioni che ancora le erano completamente sconosciute, significava che queste iniziavano a farsi di nuovo spazio in lei, la loro coscienza e, soprattutto, i loro desideri e lo stavano facendo con più forza, rispetto a prima.

Alzò la maglia controllandosi, e poi si guardò braccia e gambe, assicurandosi di non essere ferita o contusa.

"Se dovesse arrivare a farmi del male, di nuovo..."

Ripensò alla mattina della Vigilia, all'arrivo di Tom e poi a quanto era rimasta sconcertata nel vedere, la notte, proprio a casa Malfoy, la Principessa delle Fate, pronta a ucciderla... sebbene poi...

"Non è successo, ho chiuso gli occhi, sono caduta a terra ed è sparita in un baleno. Non so nemmeno cosa sia successo..."

Era da due settimane che non ci pensava, effettivamente, era da due settimane che non veniva attacco da quelle strane e moleste creature. E sembrava che non fosse servito proprio a nulla.

"Già, sembra che io stia solo rimandando l'inevitabile. Quelle non vogliono smettere di tormentarmi e ancora non capisco perché diavolo Tom non vuole dirmi la verità su di loro! Perché non vuole rivelarmi quello che sa!?"

Si portò una mano fra i capelli, confusa "Anche se dovessi insistere, come ho già fatto, troverei solo un muro... l'unico modo sarebbe convincerlo... ma..."

Rabbrividì istintivamente "E se mi dicesse che i baci non bastano più? Che... che devo fare di più per allontanarle?"

Quella situazione iniziava a cadere in un circolo vizioso "Se lui sapesse, se lui... fosse persino coinvolto, per quanto me l'abbia negato più volte, se fosse in parte anche la causa di quello che mi sta succedendo, potrebbe aver escogitato tutto anche per ottenere da me quello che diversamente non potrebbe mai ottenere"

E strinse le gambe intimamente "Eppure non..."

Non riusciva a credere, non voleva credere che lui potesse essere così meschino. La voleva lucida e consenziente, sapeva che ottenerla in quel modo non sarebbe stato soddisfacente per lui... e allora perché tanta segretezza?

"Devo dirgli o no che hanno iniziato di nuovo a perseguitarmi? Che sono tornate?"

Lanciò gli occhi al soffitto e sospirò sonoramente. Scese dal letto e vide Evil uscire dal bagno in quel momento, con un asciugamano avvolto intorno al corpo –Ehi, ti sei svegliata presto o ti ho svegliata?- domandò, con aria vagamente preoccupata e la rossa le sorrise appena –No, non preoccuparti... i soliti pensieri- e scese dal letto, muovendosi in bagno e iniziando a denudarsi per lavarsi.

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora