Confidenze (Parte II)

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-Si è capito adesso, bravo.-

-Grazie!- scandì irritato il ragazzo, vedendola piuttosto risentita per come la stava prendendo. Lei assunse un'aria stizzita e prese un'altra pasta, insieme a un secondo caffè.

Harry commentò –Non è il caso che litighiamo fra noi, ragazzi... ormai lo facciamo sempre più spesso e...-

-...E sappiamo tutti di chi è la colpa!- scandì il rosso, irritato e la giovane replicò –Già!- e gli lanciò un'occhiataccia, lasciandolo sorpreso –Sei veramente assurda, Hermione! Quando fai così, davvero, sei insopportabile!-

-Da che pulpito!- replicò lei, furente e il compagno si levò in piedi –Me ne vado in camera mia!-

-Sì e fatti una dormita, che è meglio!- replicò lei immediata ma Harry sospirò sonoramente –Herm, passami il medaglione, forza...-

La Granger vide Ron fermarsi e guardarla, sperando che fosse solo per colpa dell'oggetto maledetto se si stava comportando in quel modo ma, quando la ragazza se lo tolse, sospirò sonoramente, gli lanciò un'occhiata e scandì –Non mi piace litigare, Ron, ma sono molto delusa dal tuo comportamento.- e detto questo, si levò in piedi e andò al divano a leggere uno dei libri della biblioteca. Certe volte Beda il bardo era davvero noioso e banale, quindi bloccava la lettura e la riprendeva dopo un paio di giorni. Ron la vide ignorarlo platealmente e scosse il capo, disgustato, poi si chiuse nella propria camera.

Harry sospirò e pensò di raggiungere sul divano la ragazza, ma Draco fu più rapido e uscì dal bagno, facendo per liberare la sala e andarsene in camera sua. Hermione alzò gli occhi dorati su di lui e, troppo tentata dal fermarlo, fece –Draco, leggi anche tu le favole di Beda il Bardo e dimmi se ci trovi qualcosa di interessante!-

Scandì la bruna, in tono troppo autoritario, intese dallo sguardo poco convinto che le rivolse il Malfoy. –Per chi mi hai preso, Granger?-

Lei alzò le spalle, indifferente -Per uno del gruppo, per cui ti impegnerai a trovare indizi anche tu... forza.- sostenne poco più docile, indicandogli il posto a sedere, affianco a lei.

Il biondo capì che era piuttosto provata dalla conversazione che aveva avuto con Ron e notò Harry raggiungerli sul divano. Quest'ultimo si sedette su una delle poltrone vicino al fuoco, curioso, anche se fece finta di scaldarsi.

Hermione continuò ad osservarlo autoritaria e lui fece –Oggi passi, Granger. Ma dimmi di fare qualcosa con quel tono un'altra volta, e allora inizierai a litigare anche con me-

La mora roteò gli occhi e lo vide prendere il libro, per poi sedersi su una poltrona anche lui, affianco a lei che stava nel divano a tre, su un lato.

-Sei un po' troppo permaloso.-

-...E non mi hai ancora chiesto scusa.- le fece notare quello, aprendo la prima pagina del libro.

Hermione strinse la mascella, mentre Harry tratteneva un'aria divertita. Quei due avevano un certo feeling, per quanto diversi.

-Devo chiederti scusa perché ti ho fatto notare che è giusto che contribuisci anche tu alla missione con qualcosa che non è per forza di tuo gradimento?-

Lì, lo vide scattare verso di lei, con aria irritata –Primo: i libri non mi fanno così schifo. Secondo: faccio già qualcosa che non è affatto di mio gradimento, come prenderle da Potter un giorno sì e l'altro no nella speranza che impari come si fredda qualcuno. Terzo: non mi hai fatto notare un cazzo, mi hai ordinato di fare qualcosa in maniera dispotica e, ribadisco, non mi faccio trattare da nessuno così. Quindi, o impari a chiedere le cose come si conviene o, la prossima volta, il libro te lo lancio in faccia, insieme a una scarpa, probabilmente- la vide arrossire sempre più, mentre le rispondeva, piuttosto serio e lei si morse un labbro

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora