Un nuovo Tom (Parte III)

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Era ora di pranzo quando i giovani Prefetti Serpeverde ultimarono l'attività fisica. Dovevano recuperare una settimana di inattività, dopotutto.

-Ahhh... ci voleva proprio, diamine...- asserì lui, mentre si beava ancora del compiacimento post-sesso. La sua Regina, adagiata a un pettorale e stretta a lui, lo stava ancora baciando affettuosa –Che bello...- mormorò, avvertendo la mano di lui immergersi fra i boccoli e accarezzarle la nuca –Sì, davvero...- convenne con lei, scendendo a guardarla e vedendola sorridergli divertita –Adesso ho fame...-

E lui ridacchiò, annuendo –Sì, anche io-

-Mangiamo qui? O vuoi scendere?-

-Quello che vuoi tu-

La ragazza sospirò pensosa e replicò, piano –Resterei qui-

-E allora resteremo qui- disse lui, immediato e tranquillo.

La rossa rialzò gli occhi azzurri sul compagno, cercando di capire se poteva essere deluso dal suo comportamento ma non sembrava lo fosse –Sei arrabbiato?-

Quello spalancò gli occhi, sorpreso, e scattò al suo viso, domandandole –Perché? No!-

Lei continuò a guardarlo e replicò –Perché sto scappando- e sbuffò, accoccolandosi a lui, portando una coscia sul suo bacino e avvinghiandosi al suo corpo. Aveva notato che erano spariti i suoi addominali scolpiti e i suoi pettorali, ma non glielo aveva fatto notare, anche perché sembrava piuttosto che la muscolatura si fosse diffusa su una superficie più ampia. Era magnifico in ogni caso.

-Sei libera di fare ciò che vuoi, amore mio. So che farai la cosa giusta, quando lo riterrai opportuno, sei più intelligente di quello che sembri-

Lei percepì il leggero insulto e infatti alzò gli occhi su di lui, altezzosa –In pratica sembro stupida.-

-...E sei anche più permalosa, di quello che sembri! NO! AAHHAHA!!-

Ovviamente non poteva sperare che se ne rimanesse buona dopo quella serie di non-complimenti, ma la fermò tenendole i polsi e appropriandosi delle sue labbra, guardandola più serio, mentre lei desisteva dal pizzicarlo e fargli il solletico –Buona, buona...- e cercò i suoi occhi, mentre la vedeva calmarsi e osservarlo ancora un po' imbronciata –Dovrai parlare con lei, presto o tardi, non so che tipo di conversazione sarà ma... qualunque cosa succeda, ci sarò io affianco a te e voglio che tu sia completamente sincera con lei. Deve capire cosa ti frulla in testa. Questo però non significa che debba succedere oggi. Ti sei risvegliata qualche ora fa e, a mio parere, dovresti informare principalmente i tuoi genitori... se già non lo sanno. Per tutti gli altri, puoi aspettare anche a domani... Mara, può aspettare anche a dopodomani- e se la rise, vedendo lei ridere a sua volta, anche se mesta –Ci sarebbe da piangere, aiuto...-

E si portò una mano al capo, spostandosi i ricci e accucciandosi sopra il torace del compagno –Quello che è successo è terribile e non sappiamo se sarebbe comunque accaduto, se Kim non fosse intervenuta. Forse non sarebbe riuscita a spingerti tanto forte da gettarti giù, ma... penso ti avrebbe comunque spinta-

Tanya annuì e replicò –L'ho pensato anche io. L'ho vista piuttosto nervosa, ma non credevo... non potevo arrivare a pensare una cosa simile-

-No, naturalmente- e le pizzicò il gluteo –Anche se ovviamente, hai sempre la bacchetta dove non ti serve e soprattutto quando non ti serve!- la sgridò, non potendo farne a meno, vedendola roteare gli occhi e scuotere il capo –Non ho voglia di essere sgridata, come al solito. Mi dai sonnolenza- e sbadigliò, mentre ignorava l'occhiataccia del compagno.

-Chiamiamo i tuoi?- le chiese poi, dopo qualche istante di silenzio.

La rossa sospirò e annuì –Prima mi vesto, però...-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora