La verità fa male (Parte I)

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Il mattino successivo al ritorno di Ron, Hermione si ritrovò abbracciata a Ginny, notando che c'era piuttosto freddo. Il fuoco era ormai spento e una coperta le era scivolata per terra.

-C'è freddo...- sentì mormorare Ginny, mentre ancora sonnecchiante si voltava verso di lei e cercava calore nel suo collo, abbracciandola. Hermione sorrise affettuosa e accarezzò i luminosi capelli color fiamma della compagna, replicando –Se mi liberi, ti accendo il fuoco.- e l'amica schiuse gli occhi chiari facendo per risponderle, ma sentirono dei passi e l'acuta voce di Pansy –Oh, Draco... dove vai...? Vieni a tenermi al calduccio...-

Hermione sentendo la coppia avvicinarsi, intimò Ginny a chiudere gli occhi. La rossa obbedì ma restò perplessa "Perché vuole che finga di dormire?"

-Torna a letto, Pansy.- le disse piano il compagno, raggiunte le ragazze sul divano, raccolse la coperta da terra, scuotendola e stendendola sulle due, muovendosi poi a riaccendere il fuoco.

Ginny, troppo curiosa, schiuse un occhio e vide il biondo voltato di spalle che si adoperava col camino, aveva una Magh fra le labbra. Dovette però chiudere di nuovo l'occhio quando sentì dei nuovi passi, era Pansy –Andiamo in camera...- Draco, sentendola parlare a voce sostanzialmente normale, si volse di scatto e la fulminò –Vuoi stare zitta?!- le sibilò –Sai che non amo ripetermi, vai! – la sgridò e lei, scontenta, mise il broncio, affiancandolo e mormorando –Mi hai detto che ieri notte la sangue sporco ti ha annoiato a morte con i suoi inutili discorsi, giusto? Nemmeno lei ha dormito, quindi non si sveglierà di certo adesso.-

Hermione, sentendo il Carlino esprimersi in quei termini, rabbrividì e Ginny, che era stretta a lei, la poté sentire.

-Se urli, la gente si sveglia, che abbia o meno dormito. Ti ho detto di tornartene in camera, qui c'è freddo.-

Pansy intuendo che il ragazzo la stesse allontanando per il gelo, replicò –Senza di te arriverà anche lì... ti aspetto qua.-

-Okay, ma stai buona... anzi, vai a fare il caffè.-

La compagna roteò gli occhi e rispose –Come mai non c'è l'Elfo in questa abitazione? In genere è sempre compreso... e tu non vai mai al risparmio.-

-Non tediarmi con inutili domande, a nessuno tranne a noi due piace avere degli Elfi domestici. Sono strani ma non possiamo farci nulla, quindi, se sai fare il caffè...-

Pansy arrossì appena e mormorò –C'è... un incantesimo, magari?- gli domandò speranzosa e Draco roteò gli occhi, anche se non si fece vedere –Okay, lascia perdere, ci penso io.-

-Se me lo dici...-

-No, la casa fa abbastanza schifo anche senza che la caffettiera esploda.-

E la mora ridacchiò, baciandogli la spalla –Sei il solito cattivone...-

-E tu la solita stupida.-

Lei non si offese nemmeno stavolta e gli morse il collo, replicando –Non sembravi dello stesso avviso, ieri notte.-

Draco, che aveva finalmente dato un tono al fuoco, si volse verso la compagna e sorrise maligno –Oh, mia cara... dubito che saresti ancora qui, se ne avessi trovata una più brava di te, lì dentro.- e fece un cenno alla camera da letto, sentendola ridacchiare –Io e te, signor Malfoy, siamo fatti per quello e per dare ordini... non abbiamo bisogno d'altro.-

Draco andò a morderle il labbro inferiore, ricordando a entrambi come si erano divertiti la notte prima e separandosi subito dopo –Andiamo a fare colazione.-

E così le due serpi sparirono in cucina.

Hermione e Ginny riaprirono gli occhi insieme e la rossa notò l'espressione delusa dell'amica –Ehi... che ti prende?-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora