Lezioni di... Vita (Parte IV)

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Dorian nemmeno lo guardava. Aveva lo sguardo fisso sul muro, mentre con la mano libera, tirava dalla Magh. Tom tentò di divincolarsi per alcuni istanti e poi, Dorian scandì, mentre esalava fumo rossastro dalle labbra –Oggi mammina e papino non c'erano, sai perché?-

-Mio padre è impegnato, come tu ben sai-

-Tuo padre ha ben altro a cui pensare. Prima di tutto al modo in cui il suo primogenito super dotato si espone, mettendo in luce un segreto che ha attraversato la sua famiglia per secoli e secoli, senza mai essere svelato- e stavolta, alzò lo sguardo su di lui, che replicò –Non avevo scelta! Ci avrebbero uccisi!-

-...E questa, è l'unica motivazione per la quale sei ancora qui, Tom. Ma non dovrà succedere mai più. Non puoi essere rilevato proprio adesso, ad un passo dalla maturità. Ti abbiamo tenuto celato per tutto questo tempo e tu, per due tette stai fottendo non solo te stesso, ma tutti quanti-

Stabilì il Reale e Tom strinse le labbra, irritato, guardando altrove.

-Inoltre...- continuò il Reale e, stavolta, gli afferrò il collo con la mano e lo abbassò, riportandolo a terra, mentre Tom aveva spalancato gli occhi, sorpreso dal suo gesto e dalla magia del Reale che sembrava aver dirottato completamente la sua –...Non sperare di poterti anche solo paragonare al sottoscritto. Attualmente, sei solo una spina sul mio regale fondoschiena... anche se, probabilmente, per tenerti buono, dovrei darti qualche bacino... e stai certo che, se lo facessi...- e si avvicinò pericolosamente al suo viso, sibilandogli crudelmente *Anche tu inizieresti a pisciarti addosso, al solo incrociare il mio sguardo*

E Tom strinse le labbra, con fare schifato –Come posso fidarmi di te, se l'unica cosa che sei in grado di fare... è tentare di spaventarmi con queste disgustose minacce?!-

Il vampiro lo osservò attento stavolta e poi inclinò vagamente il capo –Prima di fidarti, Tom, devi obbedirmi. Non devi fidarti di me perché faccio l'amichetto del cuore come il tuo Dieguccio, ma devi obbedirmi perché sai che ciò che ti dirò, sarà sempre la cosa migliore e più giusta, per te. Sono stato chiaro, adesso?-

Tom deglutì visibilmente e lo sentì continuare –...Sapevo che non sarebbe stato facile, ma... per me, per quanto la cosa ti sembri assurda, portarti dalla parte dei buoni, una volta per tutte, sarebbe... il primo vero passo verso la redenzione assoluta.-

Il biondo, sentendolo parlare in quel modo, per la prima volta, tornò a guardarlo, visto che la mano sul suo collo aveva smesso di stringere da un po'... il discorso lo aveva preso più di quando non credesse.

-Resti comunque l'unico con cui posso parlare, Dorian. Probabilmente, lo sarai per il resto dei miei giorni-

E il Reale lo liberò definitivamente e indietreggiò verso il letto, fissandolo gelidamente mentre tirava ancora dalla Magh –Davvero?- gli domandò poi, con velata ironia.

Tom incupì lo sguardo, con perplessità e Dorian inclinò il capo –Chi ti vieta di dirlo ai tuoi amichetti? A Dieguccio, perlomeno-

Il biondo scosse il capo, guardando altrove e replicò –No... non...- e sospirò, non potendo fare a meno di ripensare al SalazarFest.

Dorian, intuendolo scandì -Non è stato solo quello, Tom. Non ti fidi degli altri e... questo è un bene, fino ad un certo punto-

Il Malfoy si volse, tornando sul Reale e vedendolo sulle sue, per poi scandire –È comunque un passo avanti, il fatto che tu l'abbia detto alla Potter. Anche se sei stato sostanzialmente obbligato-

-Le avrei cancellato la memoria se davvero fossi stato obbligato. Non voglio nasconderle una parte così preponderante di me-

-Ma sta bene nasconderla agli altri- constatò Dorian e Tom strinse i pugni, stavolta –Quante milioni di volte mi hai detto che non avrei dovuto dirlo a nessuno, eh!?-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora