Due sorelle (Parte IV)

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-Non è il caso di sdrammatizzare in questo modo, Mara la odia!- fece Riven, con voce piuttosto bassa, mentre le due sorelle si allontanavano.

-Ehi! Sta iniziando la lezione!- li chiamò Andrew, ormail disaccatosi dal gruppetto che confabulava, ma quelli lo ignorarono. Tom rispose al fratello piuttosto –Non si odiano affatto, hai visto come l'ha guardata quando Tanya le ha risposto? Per non parlare di come ha trattato Evil!-

Andrew, piuttosto annoiato da quegli inutili discorsi si era mosso in classe, mentre Riven rispose –Che significa, scusa?!-

Tom roteò gli occhi e la campana suonò in quell'istante –Andiamo, ti spiego nel tragitto... uff-

-Ohh! Ma dov'è Andrew?! Che barba!- Si lamentò invece Evil, quando notò che il fidanzato li aveva bellamente abbandonati.


Quando Tanya e Mara si addentrarono nel giardino, si fermarono vicino ad una fontanella, davanti alla quale c'era una panchina, ma nessuna delle due vi si sedette sopra.

Tanya aveva le braccia incrociate sul petto mentre, davanti alla sorella impalata con le braccia lungo i fianchi, giocava con un formicaio sul terriccio freddo, agitandovi sopra il piede.

Si era presto scandito un profondo silenzio. Mara fissava con insistenza la maggiore, nella speranza che quest'ultima alzasse lo sguardo azzurro su di lei, non importava cosa le avrebbe comunicato con quello, ma almeno sarebbe stata calcolata...

Non ottenne nulla e quindi abbassò lo sguardo anch'essa, sentendo un feroce sconforto aggrapparsi a lei.

Aveva rotto qualcosa. Il loro rapporto era come un vaso estremamente bello, ma crepato in numerosi punti. Ora però... non era certa che quel vaso ci fosse ancora.

-Evil non è un'egocentrica.- iniziò Tanya, sorprendentemente e la cosa non piacque a Mara, più che altro non le piacquero proprio quelle parole... non era intenzionata ad affrontare quell'argomento, anche se era una delle motivazioni che l'avevano spinta ad allontanarsi ancora di più da sua sorella.

-Non secondo i tuoi canoni, sicuramente-

Buttò lì, non riuscendo a farne a meno... e c'era sempre rancore e irritazione nelle sue parole. Quei sentimenti traboccavano in lei, come poteva tenerli a bada!?

Tanya sollevò lo sguardo verso il cielo e sospirò sonoramente, chiudendo gli occhi un secondo, con fare esasperato –Lei è solamente preoccupata per me... si è sempre preoccupata per me, lo ha fatto per tutto il tempo in cui Tom non c'è stato, mi è stava vicino come solo una sorella può fare-

-Lei non è tua sorella- sottolineò però Mara, alzando lo sguardo su di lei stavolta, offesa.

Tanya la scrutò però con freddezza e replicò, con semplicità –Non è il sangue a stabilire queste cose. E non ha senso che te lo spieghi, visto che sono argomentazioni che non sei interessata a sentire.-

Mara strinse i denti e le labbra, sentendosi, come sempre, messa in secondo piano e trattata come una bambina -Hai avuto sempre questo modo di rapportarti con me e Crista. Come se fossimo state delle mocciosette che non potevano capire nulla. Ogni cosa che ti succedeva, diventava prima di opinione pubblica, poi la venivamo a sapere noi, sempre da qualcun altro, mai da te. Ci hai sempre escluse da tutto... anche quando siamo diventate più grandi, quando i nostri rapporti non erano così penosi come quando eravamo bambine. Non so nemmeno... chi è stato il tuo primo ragazzo, non so qual è la materia che odi di più, non so che cosa... che cosa ti ha spinta a...- singhiozzò varie volte, prima di riuscire a proseguire la frase –...Ad avercela così tanto con Tom, abbiamo dovuto chiedere per sapere della Promessa... eppure era una cosa così importante, maledizione-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora