La treccia (Parte III)

855 76 178
                                    

-Sei tu che non vuoi ti si venga detto niente.- scandì immediato lui, intuendo che sarebbe arrivato presto un attacco diretto.

Hermione strinse la mascella e lo vide alzare lo sguardo metallico su di lei, freddamente –Non è forse così?-

-No! Non lo è! Ti ho sempre detto che se avevi qualcosa da dirmi, che potevi farlo in maniera costruttiva, non insultandomi, ma le cose ti entrano da un orecchio ed escono dall'altro!- gli disse, offesa.

Draco fece spallucce e le rispose –È assurdo che quando una persona non fa quello che dici, tu ti offenda. Non siamo i tuoi sottoposti, Granger.- scandì, ribadendo i soliti concetti e vedendola scuotere il capo furente, mentre lanciava lo sguardo altrove. -Sei un disco rotto.-

-Forse perché sei dura di comprendonio! Non capisco quale sia il problema nel vedermi a petto nudo. Non vado in giro con l'uccello di fuori e siccome ci sono venticinque gradi in questa casa, vado in giro come mi aggrada. Altrimenti abbassiamo le temperature e avrai il piacere di vedermi con una maglietta o addirittura un pigiama, vuoi fare così?-

-Cioè, avete litigato per questo?- domandò allibito Harry, vedendo Hermione arrossire e Draco scandì –Così è iniziata. Poi ho fatto una battuta su Weasley e ha deciso di dare la solita stoccata, visto che è una persona priva di senso dell'umorismo.-

-Non c'è niente di umoristico nel vedere i propri amici abbandonarti!- lo sgridò la ragazza, mostrandogli gli occhi lucidi e il volto arrossato. Draco scosse il capo e tornò a mangiare –Bisogna sdrammatizzare, ogni tanto... in ogni caso, se ti dà così fastidio, eviterò di fare battute su Lenticchia.-

La bionda continuò a fissarlo e poi si morse un labbro, scandendo a denti stretti –Sarà meglio!-

Harry la guardò storto stavolta, pensando che la compagna avrebbe potuto rispondere meno aggressivamente e infatti, il biondo prese il proprio piatto e si spostò in camera propria, con espressione irritata.

Lei sussultò nel sentire la parete sbattere ed Harry la riprese –Hermione... si può sapere che ha detto? È stato così pesante? Lo sai che è fatto così, pensavo iniziassi a capirlo... se sentissi tutte le battute che fa mentre ci alleniamo, dovrei prenderlo a cazzotti tutta l'ora.-

E sospirò. La mora afferrò il medaglione, arrabbiata e strinse le labbra –Mi fa incavolare! Diamine!-

Harry scosse il capo e le disse –Adesso devi andare a chiedergli scusa, dovete fare pace, sai che non possiamo permetterci questo clima... ti ho detto di non affezionartici troppo, non di prenderlo a urla senza una motivazione valida. Forza.-

-La sua era una mera provocazione, non un modo per divertirmi!- lamentò lei ed Harry le tese la mano –Probabilmente l'ha fatto dopo che hai preteso, come al solito, che facesse come volevi. È un Malfoy, non prenderà mai ordini da nessuno, men che meno da dei Grifondoro! Fattene una ragione.-

-Si tratta di rispetto! Non potete andarvene in giro per casa mezzi nudi!- lo sgridò, vedendolo sospirare sonoramente e replicare –Hai iniziato tu facendo come tuo solito la dispotica, ora poche storie e dammi quell'affare, lo terrò io- e lei capì che si riferiva al medaglione –No, ieri l'hai tenuto tutto il giorno e...-

-Buona parte di ieri l'ha tenuto Ron. Ci sta facendo male, Herm. Forse è il caso che lo tenga anche lui.- e lanciò un'occhiata verso camera di Draco.

La bionda assunse un'aria dubbiosa e poi gli chiese –Sicuro che Voldemort non possa vederci?-

-Se potesse sarebbe già venuto qui. Lui non sa dove siamo, anche se presto capirà che stiamo distruggendo i suoi Horcrux.-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora