Dentro un incubo (Parte II)

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Hermione, intristitasi davanti alle parole del Vampiro, riacquistò la sua allegria nel sentire quella frase –Sì, è vero! Ti ho preparato un regalo, fortunatamente ne avevo già discusso con tuo padre prima che...- e lanciò un'occhiata fuggevole a Draco, per poi proseguire –Comunque, quando hai un momento di tempo...-

-Non preoccuparti, mamma, sono sicuro che qualunque cosa sia, sarà perfetta- le disse il ragazzo, sorridendole affettuoso e vedendola replicare allo stesso modo.

-Cavolo, il diabete...- e si portò una mano al ventre, Dorian. Con aria nauseata davanti agli sguardi intensi che madre e figlio si stavano lanciando.

-Comunque, come sapete o non ricordate...- e sorrise perfido a Draco –Ci sarà la quarta ed ultima botta per il nostro puzzolino bambolotto o come diavolo ti fai chiamare adesso, quindi, se permettete, lo porto in un posto sicuro...-

-Così presto? Io ho partorito verso le undici di notte... dovresti almeno salutare i tuoi amici e poi, magari, Tanya si sveglia e...-

Degli applausi la fermarono, quelli del Vampiro –...Ma prego, fai pure bocconcino, continua a mettergli in testa inutili paranoie!- la sgridò stavolta Dorian, imbarazzandola un momento ma vedendola presto rimbeccare –Non sono paranoie inutili! Sono osservazioni oggettive! Dubito ci siano dei posti dove il Tit...- ma le sue labbra vennero tappate dalle dita del vampiro, fattosi improvvisamente dinanzi a lei –Silenzio mammina, se non vuoi che prenda temporaneamente io il suo posto...- e fece un cenno col capo a Draco, che li osservava algido.

-Dorian, verrò con te ma dopo pranzo. Affiderò Tanya alle serpi, non voglio che le stiano intorno persone di cui non mi fido...- stabilì Tom, alle sue spalle, vedendolo quindi voltarsi aggressivamente, mentre Hermione si liberava e scandiva –La paura di un nome non fa altro che alimentare la paura della cosa stessa!- lamentò la donna, vedendo Dorian agitare la mano con noia, liquidandola rapido –Blablabla... ora capisco bene perché passavate tutto il tempo in camera da letto- e lanciò un'occhiata furba verso Draco, che non sembrava molto convinto del commento del vampiro.

Dorian però tornò rapidamente su Tom –Lui si sta sicuramente muovendo da tempo e ogni minuto che passi qui, il tuo Potere si fa sempre più nitido e rilevabile, moccioso. Quindi, ho la necessità che tu venga con me, adesso. Non puoi più procrastinare. Se si sveglierà chi se ne sbatte! Non ci sarai! Chiederemo a uno dei tuoi amichetti del cuore di... compiacerla come più necessita! Va bene??- gli domandò, come se avesse avuto a che fare con un bambinetto.

Tom però non aveva occhi che per la fidanzata –Non voglio lasciarla da sola... fine della storia. Stasera, alle cinque. Non prima e non più tardi. Te lo prometto, Dorian.- scandì, guardandolo eloquente.

Il Reale lo fissò ancora, non era pronto a perdere quel confronto ma sapeva che se il ragazzo avesse voluto, davvero, qualcosa... avrebbe potuto ottenerla, con un battito di ciglia. E lui non era solito prendere ordini da nessuno.

-Stai rischiando la vita di tutte le persone a cui tieni. Se succederà qualcosa... sappi che sarà solo colpa del tuo egoismo, ragazzino. Spero ti servirà da lezione-

Tom assottigliò lo sguardo con irritazione e poi vide il Reale sparire nel nulla, con delusione nello sguardo.

-Lascialo perdere, tesoro. E' sempre stato un po' troppo melodrammatico- fece bonaria sua madre, raggiungendolo sul letto e accarezzandogli i capelli biondi, sorridente.

Il ragazzo chiuse gli occhi e mormorò –Non voglio che né Diamond né Mara le si avvicinino mentre non ci sono. Potete evitarlo?-

Chiese, rivolgendosi anche al padre, sorpreso dall'essere stato coinvolto.

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora