San Valentino (Parte V)

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–Come ti sembra? Sei riuscito a smembrarlo?-

Al centro del tavolo, oltre alla marea di pozioni e ingredienti, c'era un calderone scuro, sembrava fatto in pietra lavica.

Draco guardò il pentolone e replicò –Sono al venti per cento... spero che, quantomeno,  non ci ammazzi tutti- ultimò tragicamente e Tom scosse il capo –Lo testeremo prima, ovviamente. Hai sempre i tuoi contatti ad Azkaban, no?-

E Draco sorrise appena –Ovvio, anche se Dorian, sapendo che cosa mi frullava per la mente, si è visto notevolmente intrigato dalle mie macchinazioni e ha detto che è disponibile a procurarci dei tester- e Tom scosse il capo –Già, ci scommetto... Preferisco sinceramente qualcuno destinato comunque alla pena di morte-

Il padre annuì sentendolo e scandì –Hai qualche ingrediente interessante, per me?- gli chiese e Tom infilò una mano in tasca, tirando fuori una fiala –Nella Foresta Oscura si trovano tante cose interessanti, se si sa dove cercare...-

Draco afferrò la fiala e vide che c'era della polvere dentro, azzurro intenso –Cos'è?-

-Una polvere proveniente dalla pietra sacra delle Fate. Sono riuscito a portarmene dietro un sassolino quando ho salvato la Potter da quella megera-

Draco sgranò gli occhi e domandò scioccato –Blu di Fata? Incredibile...-

E Tom se la rise –Davvero? Non hai notato gli occhioni della tua figlioccia?-

L'uomo tornò a guardare il ragazzo e lo indicò –Certo, ora si spiega tutto... eravate destinati sin dall'inizio-

-Ad odiarci, sì- ultimò il figlio e Draco lo guardò storto –Davvero? E magari vuoi dirmi che i profumi che avete sentito oggi nell'Amortentia non c'entrano nulla con voi!-

Tom fece spallucce e replicò –La rosa è sempre stato un odore che mi piaceva-

-E questo spiega il legame fra il Demone e la Fata. Tanya è stata benedetta nel roseto delle Fate, no?- e Tom roteò gli occhi, con noia –Sì- suo padre era davvero perspicace e infatti gli chiese –E non hai sentito altri profumi??- gli chiese, divertito, sentendolo replicare –Peluche...-

Draco schiuse le labbra sorpreso e gli domandò –Anche tu!? Cos'è questo peluche?!-

Tom sorrise appena e replicò all'uomo –Te l'ho raccontato che quando eravamo bambini scappavo spesso dalle lezioni di Dorian con la Giratempo della mamma e andavo da Tanya di nascosto...- e Draco annuì. Tom alzò le spalle, sorridendo appena e continuando –Mi avevi regalato un peluche a forma di Serpente e io, che ci tenevo molto, vedendo come Tanya stava male perché le sue sorelline la escludevano sempre, avevo deciso di darle il mio peluche, dicendole che non era importante che fosse diversa da loro... perché era uguale a me- e Draco vide gli occhi del figlio farsi più dorati che mai mentre sembravano persino illuminarsi di gioia –E sembra che non se ne sia dimenticata...-

-Certo che no, Tom- fece il padre, affettuosamente, vedendolo raggiungerlo e abbracciarlo istintivamente

-Andrà tutto bene, vedrai...-

Tom annuì sulla sua spalla e si separò da lui –Mi occuperò che niente vada storto e tapperò la bocca a quella dannata Fata. Il suo pensiero fisso devo essere sempre e solo io. Stiamo sancendo una piccola tregua, per prendere un po' di respiro ma... presto o tardi dovrà finire questo tira e molla-

E Draco annuì, vedendo il figlio tornare su di lui –La mamma? L'hai rabbonita?-

-Mi ha mangiato quasi tutti i cioccolatini!- fece, irritato, vedendo il figlio scoppiare a ridere –Ben ti sta, non dovresti accettare cioccolatini da... dalle altre!-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora