Confidenze (Parte III)

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-Silente l'ha dato a te, a me ha dato questa...- e tirò fuori la Pipa, guardandola compiaciuto –Ha capito subito di che pasta sono fatto...-

Hermione sospirò, decidendo di glissare sul libro e chiedergli –L'hai già provata?-

Lui scosse il capo e replicò –No, non ci ho pensato...- e tirò fuori due Magh, estraendone il tabacco facilmente.

La ragazza si sporse nel tentativo di guardare ma non parve avere molto successo così il biondo, notandola, le domandò –Vieni qua?- e le indicò il posto affianco al suo. La poltrona era abbastanza larga per entrambi, anche se ci sarebbero stati un po' stretti.

Lei arrossì appena, anche se lui non lo notò, visto che era tornato alla sua pipa.

Hermione, pensierosa sul da farsi, vide che il posto era davvero angusto e fece per dirglielo, ma lui stirò un ghigno e rialzò gli occhi maliziosi su di lei –A che pensi, Granger??-

-Che staremo stretti.- scandì immediata la moretta.

Lui alzò un sopracciglio, non pienamente convinto e le disse –Vediamo se è vero, no?- e stirò un nuovo sorrisino, che la fece pensare –Non mi piace essere presa per i fondelli. Se vuoi che sto lì, bene. Se è un modo poco carino per rimandarmi a sedere, puoi risparmiartelo.- e scosse il capo, guardando altrove, offesa.

Draco alzò ambedue le sopracciglia e si appoggiò alla poltrona, accendendosi la pipa e tirando fuori la bacchetta, allargando vagamente la poltrona –Vieni qui e fai meno la mestruata, non so più come dirtelo.-

Scandì, guardandola con espressione annoiata. Lei gli lanciò un'occhiata sfuggente e replicò –Non ne ho più voglia.-

Draco sollevò ambedue le sopracciglia argentee e fece spallucce –Come ti pare, Granger. Sei un po' troppo abituata a persone che non fanno altro che chiederti scusa, per avere il tuo consenso. Facendo la preziosa non farai molta strada con me.-

Scandì lui, tirando dalla pipa mentre guardava il cielo blu e stellato.

Hermione ascoltò le sue parole e avvicinò le ginocchia al petto, abbracciandole –La gente mi chiede scusa quando sbaglia. Se non mi chiedi scusa è perché sei orgoglioso quanto me.-

-Non ti ho fatto nulla. Hai dato per scontato che ti stessi prendendo per il culo e non è stato così, visto che ho ampliato la poltrona ma ti piace, ribadisco, che la gente ti chieda scusa per sancire la tua superiorità... quindi stai continuando a fare l'offesa.- e tornò a guardarla, ora più serio. Lei spostò gli occhioni dorati su di lui, con espressione un po' intristita e il biondo ultimò –Non alimenterò il tuo amor proprio come gli altri. Fattene una ragione e andremo d'accordo. Adesso alzati e vieni qua.- e le indicò il posto affianco al suo.

Lei, in imbarazzo stavolta, temporeggiò un secondo e decise di dargli retta. Quando faceva così non riusciva a rispondergli a tono.

"Nel caso me ne ritorno qui..."

Si alzò in piedi, avvolta nella coperta e lui aprì pure la sua, permettendole di avvolgersi anche con quella, quando lo affiancò.

Spalla contro spalla si misero ad osservare il fuoco, in silenzio...

Fu un momento piuttosto imbarazzante per lei, che non sapeva cosa dirgli mentre lui tirava dalla pipa, con tranquillità –Non sale questa roba, non ho capito se sono io, troppo abituato o...- e le tese l'oggetto –Provala... magari a te fa qualcosa.-

Hermione si volse verso di lui, trovandolo piuttosto vicino e gli disse –Ma io non fumo, non mi va.-

Draco stirò un sopracciglio e replicò –Nemmeno a me andava di leggermi quelle fiabe per mocciosi, eppure l'ho fatto. Poche storie, è solo per provare!- la intimò, cedendole ancora l'oggetto. Hermione storse la bocca, poco propensa, ma alla fine si lasciò convincere –Sì, ma solo un tiro!- lo avvisò e lui roteò gli occhi, vedendola afferrare la pipa e guardarla con stizza –Devo... devo solo...?-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora