SalazarFest (Parte II)

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-Come sta il caro Francois??-

Domandò curiosa Evil e Giuliet arrossì appena, pensosa, mentre Riven replicò –Speriamo che stia peggio di come l'ho lasciato...-

-Smettila di infierire Riven, dai- lo pregò la biondina e il compagno la scrutò, serio –Devi prendere una posizione, Giuliet. Le cose non funzionano così...!-

E lì la sentì sbuffare e dire –Vado in biblioteca, lunedì ho un'interrogazione- e sfilò dall'abbraccio di Riven che la lasciò andare, senza colpo ferire.

Andrew scosse il capo, scrutandolo –Sei proprio un coglione-

E il biondino lo guardò storto –Io ho fatto tutto quello che dovevo! Ora tocca a lei! Dice che pensa che io abbia capito male e che è stato carino da parte mia difenderla per ciò che ho capito! Ma non è così! Quel coglione vuole davvero sbattersela e basta, e lei non vuole crederci!-

Crista lì si sporse verso il Malfoy e gli fece notare –Riven, quante volte l'hai sentito parlare? Due? Tre? Noi è due mesi che...-

-...Ce lo sorbiamo- ultimò per lei Brad, sbuffando –Non immagini quanto ha fracassato i coglioni per questa storia delle camere, dove ci possono stare ragazzi e ragazze insieme!- poi lo motteggiò –Ma voi vi siete appena fidanzati! Non è normale che già facciate quella roba!-

Andrew ebbe istintivamente un brivido, inorridito e Evil gli accarezzò il viso –Tranquillo, fra un paio di giorni se ne va...-

-Sì, infatti!- scandì convinto Riven –Non vedo l'ora! E poi io so quello che ho sentito, fine della storia!-

Quando Giuliet arrivò in biblioteca, era piuttosto irritata "Andiamo, ma chi ci crede che Francois abbia avuto quelle idee? Okay, magari certe volte allungava le mani! Ma non se ne rendeva nemmeno conto! È talmente ingenuo, che cavolo! Lo faceva solo per consolarmi... si vedeva" pensò e andò a sedersi al solito tavolo dietro la prima libreria, sorprendendosi di trovare il soggetto dei suoi pensieri mangiare lì, da solo, mentre leggeva un libro.

-Fra'...- mormorò, avvicinandosi a lui che si volse di scatto verso la ragazza, corrucciò poi lo sguardo e si alzò in piedi –Scusa, me ne vado...- E lei, vedendolo abbandonare il tavolo lo trattenne per la manica –No, aspetta! Perché fai così?-

E lì lo vide voltarsi verso di lei, offeso –Con che coraggio mi fai questa domanda?! È da mesi che... che io...- e parve pure singhiozzare in quel momento ma si liberò della presa e uscì dalla biblioteca.

Giuliet allibita però lo inseguì, fuori in giardino –Aspetta, Fra! Aspetta un attimo!-

Lo intimò, mentre lui si inoltrava nei giardini, in direzione del cancello d'entrata –Mi hai lasciato senza mezzi termini, senza una reale motivazione! Inoltre, l'hai fatto per quello zotico! Scommetto che ci sei pure andata a letto!- e la biondina spalancò le labbra, sorpresa –Ma...! Fra'! Per favore! Te l'ho detto! Ha solo capito male! Dovreste chiarirvi! Riven è un tipo un po' impulsivo e...-

-Impulsivo?!- berciò lui, improvvisamente, bloccandosi.

Erano piuttosto lontani da scuola

-Mi ha preso a cazzotti, Giuliet! E tu l'hai persino perdonato dopo quello che mi ha fatto! Vergognati! E pensare che eri pure la mia ragazza! E pensare che credevo che noi...- e scosse il capo, vedendo lei avvicinarsi a lui, bonaria –Fra', io... io non so cosa dire, davvero. Vorrei solo che poteste abbassare le armi entrambi. Tu sei un ragazzo buono, gentile ma io... io non sono innamorata di te.-mormorò e lì, vide il ragazzo assumere un'aria disgustata –Peggio per te allora... incarcero!- scandì furioso e la Tassorosso venne afferrata nell'immediato da delle corde che la legarono all'albero alle sue spalle, trattenendola per i polsi e intorno alla vita –Che... che cosa...?!-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora