Incomprensioni(Parte III)

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E sarebbe stata rissa se qualcuno non si fosse piazzato fra loro, interrompendoli –Adesso basta- era Evil, che guardò il fratello con espressione pacifica –Davvero, Diamond. Non è nulla, Smith è nato per essere ignorato. Non dargli soddisfazione...- e poi si volse, guardando il compagno Serpeverde minacciosa -... è solo un bambino che ha bisogno di attenzioni-

Andrew strinse la mascella e un pugno, ma non fece notare la sua rigidità davanti alle parole della mora e replicò –Fino a prova contraria, non sono io che starnazzo dagli spalti minando il lavoro della squadra... se avessimo perso sarebbe stata per colpa della tua stupidità! Per non parlare della tua maleducazione, non hai chiesto scusa a nessuno-

Davanti a quella posizione, la mora arrossì appena e Tom intervenne, con voce stanca –Per favore, piantatela. Non credo sia il caso di approfondire l'argomento. Evil ha sbagliato e lo sa molto bene. Fine della storia. Non vedo perché dovremmo ancora parlarne.-

Andrew ammorbidì la propria espressione e rilassò le spalle, accendendosi un'altra Magh -Come ti pare, Tom. Era giusto però che conoscesse il vero parere della squadra- e, detto questo, superò gli Stehodensky senza degnarli di uno sguardo. Solo Diamond lo tenne d'occhio.

Evil invece cercò lo sguardo di Tom che pareva estremamente pacifico, sarebbe tanto voluta andare ad abbracciarlo ma sapeva che non era corretto nei confronti della sua Regina, così gli fece un cenno di gratitudine e poi si volse, guardando Tanya –Andiamo?-

La rossa annuì soltanto e, una volta salutato Diamond, le due sparirono. Nella mente di Evil rimasero solo le parole che in precedenza le aveva sussurrato all'orecchio Tom "Non è così che gli dimostrerai di essere diversa dalla concezione che lui ha di te, Evil. Stai attenta a non cadere, sarebbe un peccato"

L'ultima frase era senz'altro molto ambigua e lei sapeva bene cosa il Re intendeva davvero.


La sala da ballo era sempre disponibile per i ragazzi, in modo tale da avere l'opportunità, se lo desideravano, di ripassare i passi di danza o semplicemente di svagarsi un po'. Benché il salone fosse piuttosto distante dai dormitori e ben pochi avessero voglia di raggiungerlo!

Tanya ed Evil, dopo tre quarti d'ora buoni di allenamento, si erano fermate per una breve pausa. Tanya, purtroppo, per sistemare una cassa sul soffitto era salita sul mobile dove era posizionata la radio e poi, una volta sistemata la cassa, era saltata dal suddetto mobile, storcendosi una caviglia. Evil per cui ne aveva approfittato per aprire un argomento non a caso, mentre l'aiutava con il bendaggio.

-Quindi, se Tom questa mattina non ti avesse detto quelle cose... tu stanotte saresti andata a letto con Diamond?!-

La rossa roteò gli occhi e replicò, mentre si tastava dolorante la stretta caviglia –Non lo so, non era un pensiero tanto lontano a dirti la verità. Lo sai che tuo fratello mi piace.-

E la compagna scosse il capo delusa –Certo! Fisicamente! Ma non ne sei innamorata, mentre lui ti ama da che io ho memoria, Ta'. Se fosse solo per divertirvi che passate le notti insieme, non direi nulla, ma conosco bene mio fratello e non è quel tipo di ragazzo.-

La rossa sbuffò scontenta e fece per rispondere ma sgranò gli occhi nel vedere chi era appena arrivato, o meglio, chi erano appena arrivati.

Diego e Tom sulla porta le osservavano sorpresi.

Il primo, con gli occhioni bluastri, sorrise incoraggiante e pacifico, dicendo –Ah, guarda chi c'è!-

Tom osservò le due, notando che erano in abiti decisamente succinti, in particolare le canottiere colorate e piuttosto scollate –Buonasera.-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora