"Resisti... resisti..."
Si incoraggiò con tormento e in quel momento il suo cellulare vibrò sul tavolo, cosa che la fece scattare con lo sguardo verso di esso.
Si era fatta sfuggire un singulto nell'avvertire quel suono e Tanya schiuse le labbra, facendo per dire qualcosa.
Poi vide la mezzodemone cambiare completamente faccia.
Si volse verso di lei, per prima e le disse –Sto benissimo, davvero- e le sorrise, stringendole la mano incoraggiante, poi spostò lo sguardo su Riven Diego e infine Tom. Andrew non si era nemmeno sprecato a voltarsi verso di lei.
"Non importa... non importa..." si ripeté in un eco continuo e sempre meno convincente.
"Tra cento anni non avranno più senso queste emozioni, questi sentimenti. Li avresti comunque persi tutti. È molto meglio che succeda adesso... davvero molto meglio. In cuor tuo devi saperlo."
-Vado un attimo in bagno, torno subito- e fece per levarsi in piedi ma nell'afferrare il proprio telefono vide Andrew dare una gomitata a una forchetta e voltarsi verso di lei per prenderla, lei lo imitò istintivamente e con le schiene entrambe piegate verso il basso, a mano tesa verso il coltello, si raggiunsero.
Le loro teste, praticamente incrociate l'una all'altra, si sfiorarono, mentre i loro sguardi si soffermarono sulle loro mani.
Fu il momento più doloroso della vita di Evil, senz'altro.
Approfittò della vicinanza al viso del ragazzo e andò a sfiorargli la mano, non riuscendo a trattenersi e mormorò in un singhiozzo –Addio- fu inudibile per i compagni, per lui fu come se glielo avesse urlato in faccia. Strinse appena le dita, catturando per un secondo quelle di lei ma le sfuggì subito. In un battito di ciglia. Forse non se ne era neppure accorta.
La mora diede le spalle a tutti e si fiondò fuori dalla Sala Principale, scoppiando poi in un pianto soffocato.
Andrew chiuse gli occhi e si lasciò percorrere da un sospiro, non si era mai sentito in quel modo.
Afferrò la lama e non poté fare a meno di stringerla, tagliandosi poi.
-Andrew, ci sei?- domandò divertito Riven.
Per gli altri, quella scena, era durata appena un momento di troppo, anche se non avevano ovviamente visto cosa era successo, dal lato del tavolo dove si trovavano loro.
Quello si mise dritto e mostrò ai compagni la mano ferita –Mi son tagliato...-
E Tom scandì immediato –Dovresti andare subito in infermeria-
Andrew alzò lo sguardo sul biondo e lo vide diventare molto serio –Prima che sia troppo tardi...-
-Esagerato!- liberò ridente Riven, cosa che fece ridere anche Diego e Fiamma.
Tanya invece non riusciva proprio a trovarlo divertente. Stava succedendo qualcosa e le espressioni serie di Andrew e Tom ne erano la prova.
Andrew afferrò un fazzoletto fra le mani e lo strinse attorno alle dita per poi dire –Vado a farmelo sistemare-
E Tom annuì, vedendolo sparire in fretta.
Quando anche quello se ne fu andato, Tanya batté una mano sul tavolo –Si può sapere che diavolo succede?!-
Il biondo alzò lo sguardo su di lei e replicò –Non ne ho idea ma... voglio credere che Andrew si deciderà a fare la cosa giusta-
Quando Evil uscì dalla stanza che aveva da sola, con una valigia in mano, guardò con disperazione l'andito con le stanze dei dormitori. Il suo telefono non la smetteva di squillare e lei stava propriamente impazzendo.
"Come posso farlo, come farò senza di loro?"
Si domandò, guardando disperatamente verso le scale, implorando in quell'istante di veder salire qualcuno dei suoi compagni. Il telefono vibrò ancora una volta e singhiozzò rumorosamente, muovendosi dunque sulle scale, diretta all'ultimo piano, verso la torre di Astronomia.
Quando fu Andrew a raggiungere i dormitori, lo fece con l'ansia in gola, il cuore aveva iniziato a palpitare come mai gli era successo, mentre il panico lo stava lentamente agguantando "Non esiste che mi senta in questo modo, non è normale!!"
Si lamentò per le reazioni improprie che sentiva e corse verso la camera di Evil, battendoci forte la mano –Forza apri, demente!-
Fece aggressivo ma non sentì niente in risposta, cosa che gli diede una nuova dose d'ansia –No... andiamo...-
E rapido salì le scale, guardandosi intorno con rinnovata preoccupazione –Dove cazzo sei? Dannata...- imprecò ancora, affacciandosi per vedere se, giù in giardino, c'era qualcuno ma salì ulteriormente le scale, stavolta urlando –Dannata! Dove cazzo sei!?-
Gridò e quando raggiunse il quarto piano vide la scala a chiocciola che portava alla Torre di Astronomia, sgranando improvvisamente gli occhi e salendovi immediato, trovando finalmente lei, alla fine della corsa.
-Ferma!-
In quel momento, il tempo parve fermarsi.
Ansante, bloccato in quelle strette scale, nel cunicolo buio, Andrew osservava una Evil di spalle, con la mano chiusa intorno alla maniglia che l'avrebbe portata direttamente in Aula di Astronomia. Per la mezzodemone, dagli occhi iniettati di sangue dalla disperazione, era stato un vero colpo sentire la sua voce, l'unica voce che avrebbe voluto sentire in quel momento.
Eppure quella scena non aveva alcun senso. Doveva andarsene! Aprire quella maledetta porta e lasciarlo lì! Fargli capire quanto aveva sofferto in quelle settimane, in quei mesi... in quegli anni.
Si erano sempre dati contro, lui aveva iniziato, era sempre stata sua la colpa! Si era sempre compiaciuto nel vederla soffrire a causa sua, era sempre stato orgoglioso di riuscire a irritarla, lei, che era già tanto se incrociava il suo sguardo. Poteva essere una formica fra le sue dita, eppure...
-Perché?-
La sentì singhiozzare.
Già, perché era lì adesso? Era stato coerente con se stesso fino all'ultimo. Forse a pranzo era riuscita a smuoverlo ma... se era riuscita a fare così poco fino ad allora, perché sarebbe dovuto cambiare qualcosa, in quel momento?
-Non puoi andare, gli altri non sanno nulla, Tanya non sa nulla, non puoi...!-
-Non voglio sentire le tue scuse, Andrew!!- e lì si volse di scatto, aggressivamente, mostrandogli un volto pervaso dalla disperazione e dalla rabbia. Un volto che lui non aveva mai visto.
Lo vide deglutire, con espressione sconcertata e forse intimidita, forse per la prima e ultima volta sarebbe riuscita a ottenere da lui una parola. Sarebbe bastata solo una parola.
Ma non arrivò mai quella parola. Arrivò una sua mano che rude le afferrò la valigia, lanciandola sulle scale. Arrivò l'altra mano che le afferrò una spalla con forza, attirandola a lui. Arrivò la sua bocca, che catturò le sue labbra con violenza, mentre la tratteneva saldamente a lui... e infine la luce.
Sì, luce vera si spanse alle spalle di Evil. La porta era stata aperta.
Non si rese conto che era stato il compagno stesso a farlo. Vagamente, si accorse di sentirlo spingerla dentro l'aula vuota, sbatterla contro un banco, frapporsi fra le sue cosce mentre la luce del primo pomeriggio li illuminava, filtrando dalle vetrate.
Non riuscì a trattenere la felicità spasmodica di quel momento, non riuscì a farlo mentre dibattevano su chi avrebbe dovuto dominare il palato dell'altro. Allacciò le gambe attorno al bacino del compagno, gli strinse e tirò i capelli verso di lei, trattenendolo in una morsa che difficilmente li avrebbe separati, ma non le dispiacque sentire una sua mano coadiuvarla nell'azione mentre a sua volta tirava il suo capo verso il proprio e iniziava ad ancheggiare meravigliosamente contro di lei, regalando il giusto ritmo a quel bacio. Avrebbero preso fuoco se avessero potuto.
-Che diavolo significa tutto questo?!-
Berciò qualcuno a quel punto. Accento grave, voce altisonante, presenza sinceramente inibente.
Il sogno si spense. Sul fuoco parve che vi fosse stato gettato sopra un oceano intero.
Le loro labbra gonfie si staccarono, i loro occhi si aprirono e si inquadrarono. Era desiderio, un desiderio recondito che li aveva divorati per tutto quel tempo, si volevano e solo nei loro sguardi c'era la verità. Solo in quelli, quel giorno, venne fuori la verità.
Evil aveva riconosciuto la voce estranea, non era la prima volta che la sentiva.
"Jahn"
Andrew tirò appena indietro il capo ma non permise alla ragazza di separarsi da lui, nemmeno per un istante.
A fatica smise di guardare il suo viso ottenebrato dal piacere di quel fugace e intenso momento e si volse lentamente verso il loro interlocutore –Ehi bello, cercati un altro posto, qui ci siamo noi.-
Solo in quel momento, in contro luce, notò l'arrivo di altre due persone. Una la conosceva, l'altro no, anche se era molto familiare.
Sentì Evil trattenere il respiro in quell'istante e mormorare –Mamma... papà...-
Andrew lì capì, anche se aveva già intuito in effetti.
Tanis Riddle aveva un'espressione quasi compiaciuta nel guardarli, mentre il marito Gabriel, al suo fianco, aveva un'aria incuriosita. Chi non appariva altrettanto rilassato era invece Jahn Stawinski, dall'espressione quasi impagabile.
-"Bello" ? Ma chi diamine saresti tu?! Inutile mortale!-
Domandò furibondo, varcando la soglia dell'aula e oltrepassando le porte a vetri che li separavano dall'ampio balcone.
I signori Stehodensky lo affiancarono e lui parve sussurrare qualcosa all'orecchio della moglie che lo guardò con espressione eloquente.
Evil lì slacciò le cosce da Andrew e quest'ultimo assunse un'aria poco convinta –Non sarai uno dei suoi ex, voglio sperare.- e assottigliò lo sguardo, con aria minacciosa.
Evil sgranò gli occhi terrorizzata e scese immediata dal banco, piazzandosi davanti al compagno, lasciandosi sfuggire una risata isterica –Ce... cerchiamo di...-
-Placatevi, tutti quanti- sentenziò a quel punto Tanis, con aria fastidiosamente rilassata. Come al solito.
-PLACARMI?!- scattò immediato Jahn, vedendo Tanis guardarlo a sua volta. Per un lunghissimo istante, lo guardò solamente, tanto da imbarazzarlo dato il gelo infuso dai suoi occhi cristallini.
La donna spostò dunque lo sguardo sulla figlia, indicandola –Non avevamo valutato questo fattore, me ne dolgo, Jahn. Immagino avrai notato il cospicuo ardore che li comprendeva.-
Jahn era sconcertato e scattò con lo sguardo ad Evil che si parò in difesa del compagno, con espressione atterrita.
Lì, Gabriel intervenne –Sai molto bene perché ho accettato che diventassi suo marito, Jahn. Ne avevamo parlato, se rammenti...-
-Certo!- scattò quello, furente verso Gabriel e quest'ultimo annuì –Suppongo che la mia giovane figlia abbia già trovato da sola ciò che ritenevo opportuno per lei.-
-Sciocchezze! Come può un misero mortale...!-
-Nulla può un dignitoso amplesso, davanti alla tenerezza di un sentimento, caro Jahn e ti consiglio davvero di crederci perché quando ti accadrà, sono certa che passerai volentieri alla monogamia- sostenne rilassata Tanis, sorridendogli impercettibilmente e quello arrossì, scattando verso Evil, disgustato –Questo è assurdo! Non lo accetto! Avevamo concordato ogni cosa! Tutto era stato fatto! Lei doveva venire con me, nella Dimensione Demoniaca!-
-Dubito succederà...- fece docilmente Tanis, continuando con la sua espressione più pacifica e glaciale. Metteva seriamente i brividi.
Jahn strinse i pugni e si mosse verso la coppia ma, davanti a lui si parò Gabriel, in un istante, con le braccia conserte sul petto gonfio.
-Non starai insistendo, voglio sperare- sottolineò Tanis, con espressione perplessa, raggiungendo la coppia e notando come le mani di Andrew erano strette ai fianchi di Evil mentre quest'ultima le stringeva a sua volta.
Jahn digrignò i denti, furente –Io sono un Purosangue! Questo è un affronto bello e buono!-
-No, se ci si trova davanti a un sentimento. Sai che non puoi accusarci di nulla, non decidiamo di chi innamorarci e quando succede, soprattutto per noi immortali, è vitale perseguire quel sentimento perché, quasi sicuramente, non riusciremmo a provarlo per nessun altro. Perdere il nostro amore, rappresenta la fine di una vita passata nella speranza di trovarlo. Non puoi biasimare né Evil, né la sua famiglia per questo-
-Sono tutte fandonie- replicò quello a denti stretti, più furibondo che mai.
-Mettili alla prova, allora- propose furba Tanis, vedendo Evil e Andrew voltarsi a guardarla e stavolta sentirono i brividi attraversarli. Aveva sorriso loro, per la prima volta, ampiamente, mostrando una sfilza di denti che Andrew non credeva di certo possedesse.
-Li osserverai per tutto il tempo che riterrai opportuno. Ti assicurerai che stanno insieme, che sono innamorati e felici...-
Jahn assottigliò lo sguardo, trovando la proposta interessante –Non ho i permessi per rimanere qui, in questa scuola!-
E Tanis alzò le spalle, rilassata –Sfrutterai un Babbanscopio, so chi potrà prestartelo, ogni tanto.-
Nella Dimensione Demoniaca c'erano delle specie di telescopi in grado di guardare sulla Terra e spiare qualche vita mortale che era magari stata definita, interessante.
Jahn storse la bocca e parve tornare serio. Portava capelli blu scuro, quasi neri, e occhi del medesimo colore. Era piuttosto inquietante e la pelle marmorea come quella di Tanis, lo faceva sembrare fatto di pietra.
-Riferirete a vostra figlia ogni momento in cui io li starò spiando... non ha alcun...-
-Se così non fosse, faremmo finta ad ogni momento della giornata, cosa c'è? Hai paura di rimanere traumatizzato??- domandò ironico Andrew, portando un braccio sulle spalle di Evil e stringendole il collo, scendendo a baciarle la guancia mentre guardava perfidamente Jahn. Quest'ultimo assottigliò lo sguardo e, a quel punto, mise la schiena dritta, storcendo la bocca –Se dovessi scoprire che è tutta una montatura... ve la farò pagare cara.- minacciò eloquente, soprattutto verso Gabriel che non aveva avuto nemmeno un sussulto alla replica.
-Sloggia bello...- commentò annoiato Andrew e Jahn, dopo avergli lanciato un'occhiata, scandì –Tu sarai certamente il primo-
E sparì nel nulla.
Gabriel alzò lo sguardo verso il cielo e poi chiuse gli occhi.
Tanis fece segno alla coppia di non proferire alito. Passarono alcuni istanti, poi Gabriel si volse, riaprendo gli occhi e guardando i due, che si separarono.
-Buon pomeriggio- iniziò, educatamente. Riuscendo ad ammutolirli. Poi si avvicinò loro, guardando Andrew con aria giudiziosa, come se lo stesse valutando –Ritieni davvero abbia la prestanza sufficiente, cara?- domandò l'uomo, verso Tanis, che si lasciò sfuggire uno dei suoi sorrisini furbi e guardò la coppia.
Evil schiuse le labbra, tentata di dir loro qualcosa ma non sapeva proprio cosa dire, non aveva idea di cosa fosse successo, se era tutto vero o solo una montatura –Abbiamo combinato un casino?- domandò, preoccupata e Gabriel scese a guardare la figlia, pensoso –Solo se fallirete-
-Eppure non sembrate molto preoccupati- scandì annoiato Andrew –Non mi sorprenderebbe che quello fosse solo... un attore- scandì, gelidamente il ragazzo.
Gli Stehodensky non ebbero alcuna reazione in merito alle sue parole, mentre Evil scattò verso di lui, sorpresa –Attore?! Quel tizio è un malato! Te lo dico io, Smith! Lo conosco da tempo!-
Lui non scese a guardarla e continuò a fissare Gabriel e Tanis –Mio padre sa di tutto questo?- domandò ancora e, stavolta, Gabriel strinse le labbra, sorridendo appena –Se non siamo preoccupati, caro Andrew, è perché riponiamo, nel vostro sentimento, molta più fiducia di voi stessi.-
Andrew sentendolo, sbuffò annoiato, spostando lo sguardo –Se fingeremo, si leverà dalle palle una volta per tutte?-
-Voi fingerete, non c'è nessun "se".- sottolineò Tanis, immediata, guardando grave il ragazzo che roteò gli occhi e annuì –Allora?!-
-Certo che sì. Chiederò al mio amico di prestargli il Babbanscopio il meno possibile, anche se, capite bene che il tempo, per noi immortali non ha molta importanza, alcuni di noi ne hanno un concetto molto...-
-Quanto tempo!?- domandò aggressivo Andrew ed Evil sospirò sonoramente, scuotendo il capo e allontanandosi.
"Ma come posso fare una cosa del genere? Non voglio metterlo in questa situazione... anche se..."
Le vennero i brividi al ricordare quel bacio che si erano dati sul banco, poco prima "Mi voleva, l'ho sentito... l'ho sentito, maledizione!"
Eppure era cosciente che si era immolato per la causa solo perché era assolutamente l'unico a poterlo fare.
Gabriel la seguì con lo sguardo e strinse le labbra, preoccupato dai pensieri che vorticavano nella mente della figlia. Si faceva molti problemi, ma del resto, come non farseli quando c'erano di mezzo i sentimenti?
-Non so quanto tempo, signor Schmidt. Quello che so è che, parlare chiaro, risolve tutti i problemi-
E Andrew scosse il capo, guardando altrove, irritato.
Nessuno capiva davvero qual era il problema.
Spazio Autore
Salve trottoline e Bussolotti! Oggi vi saluto super in fretta che sono sveglia dalle 5:15 😅😅
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e di riuscire a rispondere presto a tutte! Nonché ringraziarvi una x una nei prossimi giorni! Spero di riuscire a postare lunedì!! Taaaauuuu😍😍😍😍
STAI LEGGENDO
II. La Promessa
FanfictionStoria ispirata completamente al fantastico mondo della Rowling con alcuni arricchimenti nati dalla mia fantasia. In questa fiction avremo a che fare con i figli dei nostri idoli, figli che oramai si sono innestati da tempo ad Hogwarts e che...