Un'Occasione? (Parte I)

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L'aula dove i professori mangiavano, era posta allo stesso piano della Sala delle Colazioni, ma distante da questa, infatti, per raggiungerla, bisognava percorrere il lungo corridoio che fronteggiava la Sala, voltare l'angolo a destra e infine oltrepassare i bagni. Spesso gli adulti passavano le giornate lì a preparare le lezioni, visto che la biblioteca era per i ragazzi. Era decisamente ampia e provvista, oltre che di un notevole buffet, anche di varie librerie, dove avrebbero potuto trovare tutto il materiale che serviva loro.

Era passata oramai una settimana da quando Hermione e Draco si erano separati e, sin dalla prima mattina aveva intuito una particolarità nel comportamento di suo marito. Non voleva che la cosa si sapesse, infatti, la prima cosa che aveva fatto era stata intimarla a sedersi affianco a lui, la mattina successiva, anche se lei si era dimostrata piuttosto fredda. La ex-Grifondoro aveva tentato varie volte di parlare con il marito, mentre gli altri non c'erano, ma non lo trovava mai e, mentire in quel modo, iniziava davvero a farsi stretto per lei.

Come ogni mattina, affianco a lui si sedette Pansy. Inutile dire che era raggiante in quei giorni.

Ed Hermione era, oramai, sempre più certa che i due passassero la notte insieme e non solo quella.

Nel frattempo però, ovviamente non era rimasta con le mani in mano.

Non voleva coinvolgere i loro figli, perché era ancora abbastanza sicura che la cosa fosse risolvibile. Aveva sempre avuto una forte fiducia in loro, nel loro rapporto, nel modo in cui si era venuto a formare e... non credeva veramente che, dall'oggi al domani, avesse potuto sgretolarsi in quel modo. Parlare con quel Draco era inutile e avere a che fare con Pansy la infastidiva, ma... l'avrebbe fatto, anche se il suo vero piano era un altro.

Mangiarono silenziosamente e Harry, che da un paio di giorni aveva notato la freddezza che vigeva nella coppia solitamente più affettuosa del tavolo, iniziava a sentire che la situazione non era esattamente normale.

Aveva chiesto sia a Ginny che a Ron se sapevano se i due avevano litigato, ma i Weasley non erano a conoscenza di nulla, Hermione inoltre faceva finta di niente ogni volta che le si faceva notare che lei e Draco erano strani, mentre il biondo... beh, non erano mai stati compagni di bevute con lui, per cui aprire un discorso così intimo non sarebbe stato proprio possibile.

Oltre al fatto che lui mangiava e poi spariva rapidamente, mentre in genere si tratteneva per rifilare loro qualche battutina o commento scomodo, tipico del suo fare da serpe. Cosa che ormai evitava da una settimana.

-Amore, passami lo zucchero per favore...- fece Hermione, con voce intrisa di freddezza ma Draco obbedì immediato, senza fare troppo caso al suo tono o alla banale provocazione lanciatagli. La servì lui stesso, sapendo istintivamente quanti cucchiaini metteva la donna nel tè e non se ne sorprese. In quei giorni gli era capitato svariate volte di osservare un oggetto o un particolare contesto per sentire sensazioni strane, sensazioni che riguardavano Hermione, anche se tutto era spesso molto confusionario.

-Grazie, caro.- liberò la compagna al suo fianco, accarezzandogli appena la mano, cosa che lo fece visibilmente rabbrividire.

Lo vide lasciare immediato la zuccheriera e stringere il pugno, tentando di non incrociare, come sempre, gli occhioni dorati della moglie che, vedendolo così in difficoltà, decise di approfittarne e, da sotto il tavolo, andò a sfiorare il fianco del marito che quindi arrossì appena e finalmente la guardò, con rinnovata attenzione

-Ehi Draco, lo passeresti anche a me?-

La voce di Pansy, però, rovinò il momento. Draco sbatté gli occhi, come se si fosse appena risvegliato da un sogno e accontentò la donna, anche se si limitò a passarle la zuccheriera. Bevette rapidamente il suo caffè, poi si levò in piedi e sparì, cosa che permise ad Hermione di inquadrare l'espressione compiaciuta di Pansy.

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora