Il tradimento (Parte III)

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Draco invece si era portato su per le scale Hermione. La sua camera era fortunatamente in un'ala del castello, lontana dalle altre e poi, ovviamente, era totalmente schermata ai curiosi.

Quando furono ben lontani da occhi indiscreti, la presa di Draco scese alla mano della compagna e, ben presto, si trovò davanti a una porta chiara, piuttosto anonima, che quindi aprì, mostrando una sontuosa camera da letto e un bagno privato di lato. Trascinò dentro la ragazza e si chiuse la porta alle spalle, appoggiandosi ad essa e tirò un sospiro di sollievo.

Hermione, in piedi davanti a lui, prese a fissarlo, mentre sentiva una gran voglia di piangere, in quell'istante.

Draco scese a guardarla e assunse un'aria preoccupata –Stai bene?-

Beh, quella domanda la fece andare su tutte le furie –"Stai bene"!? Secondo te, posso stare bene, Malfoy?!- scattò, muovendosi verso di lui e facendo per aggredirlo, ma il biondo, preso dalla foga del momento, le afferrò immediato i polsi e si appropriò delle sue labbra, sperando che potesse ammutolirla con quel gesto.

Lei spalancò gli occhi davanti a quel tenero e incandescente bacio stampo, però si separò da lui e lo sgridò –Questo...! Questo non... non significa nulla! Chiaro?! Come hai potuto farci una cosa simile!?-

-Davvero? Non ti sei accorta di nulla, quindi?- e la vide arrossire, guardando altrove, singhiozzante -Mi hai fatto morire...- e lui, intenerito, la raggiunse di nuovo -Era necessario, Hermione. Mi dispiace tanto di averti spaventata, ma te l'ho detto che avrei anche mentito... a costo di proteggervi. Era fondamentale che andaste dai Lovegood, anche se speravo che almeno tu e Potter scappaste.- e la ragazza scattò su di lui, rabbiosa -Mentre i Weasley potevano anche finire nelle prigioni di casa tua, vero!?-

-Sarebbe stato molto più semplice liberarli, per me. Non essere sciocca. Sarei comunque tornato a casa... c'era anche la Lovegood da salvare, no?-

Ed Hermione rimase boccheggiante -Sapevi proprio ogni cosa, maledizione, Draco!- e lo spintonò, anche se lui l'attirò fra le sue braccia -Sì, Gabriel mi ha mandato una lettera ieri notte, con molte informazioni, una in particolare che...-

-E non ci hai detto niente! Hai fatto tutto di testa tua!-

-Non mi fido dei metodi di voi Grifondoro. Lo sai molto bene, Hermione! Di Weasley non ne parliamo! Credi che avrebbe accettato così facilmente un piano del genere!?- la sgridò, vedendola storcere la bocca, scontenta -Se non ci fossi stato io a proteggervi, che sarebbe successo, ah!? Se avessero catturato anche me!?-

E lei gli batté sul petto -Ma a me dovevi dirlo! Se non ti fidavi di Ron, dovevi almeno fidarti di me!- lamentò lei, singhiozzante e lui le accarezzò il viso, poggiando la fronte alla sua e incrociando i suoi occhi -Non potevo rischiare, dovevate essere spaventati, recalcitranti... se aveste saputo prima... ho paura che non avreste recitato bene come ho fatto io. Non siete... abituati a fingere.- e sfiorò il naso col suo, in un gesto molto tenero.

-Hai usato la maledizione su Ron, non avresti dovuto...!-

-E' stato per pochi secondi, sta sicuramente meglio della sorella.-

-Ginny ha sputato sangue, chissà come sta!-

-Deve essersi morsa un labbro o la lingua. Stai tranquilla. Forse, fra tutti, e sappi che mi pesa dirlo, è quella un po' più sveglia...-

Ovviamente l'altra gli lanciò un'occhiataccia, vedendolo quindi assumere un'espressione maliziosa -Dopo di te, chiaramente. Poco dopo.-si corresse, provocandola come suo solito.

Quella sbuffò, dandogli il profilo -Dovrai chiedere scusa a Ron, sappilo.-

L'altro alzò gli occhi al cielo, sbuffante -Quando finirà la guerra se ne riparlerà.-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora