La punta dell'iceberg (Parte III)

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Quando si sedettero tutti al tavolo, poterono finalmente godere di un pranzo con i fiocchi. Ron era l'unico che stava mangiando con le mani, disgustando platealmente Draco che non riusciva a non guardarlo, anche perché rumoreggiava in maniera davvero disgustosa.

-Dovremmo... organizzare i turni di notte, no?- domandò Hermione, visto che anche lei era un po' disgustata dal rosso che la fronteggiava.

-Sì. Tu e Weasley, io e Potter, ci alterneremo di notte in notte. Quei mostriciattoli escono fuori a mezzanotte e vanno a dormire all'alba.- decretò Draco.

Harry lì, intervenne –Come recupereremo le ore perse?-

-Con la Melanottina- fece Draco, attirando le occhiate curiose dei compagni e spiegò –Una sostanza che ti permette di recuperare il sonno perso, moltiplicando per tre, le ore in cui dormi successivamente, fino a un massimo di nove ore.-

Ron parve non capire, mentre Hermione sgranò gli occhi, sorpresa –Non c'era nel libro di pozioni del sesto!-

E Draco la guardò con noia, replicando –No, infatti.- e notò Ron tornare a mangiare, visto che, di certo, per orgoglio non gli avrebbe chiesto delucidazioni.

-Aspetta, quindi se oggi non dormo domani prendo la pozione e che succede?- domandò invece Harry. Draco fece per rispondere ma Hermione intervenne –Puoi dormire dalle sei alle nove e recuperare un totale di nove ore di sonno, giusto?- chiese verso Draco che annuì appena, lasciando che la mora esprimesse il suo saccente intervento, ma proseguì lui –Sono pastiglie e si prendono ogni ora, hanno l'effetto di agire cinque minuti dopo averle prese, quindi assicuratevi di avere un letto vicino quando lo fate, danno una fortissima sonnolenza.-

Harry annuì convinto e vide Hermione un po' risentita per non essere stata lei a tirare fuori un'idea altrettanto buona.

-Pensavo avessi dei buoni voti in Pozioni solo perché Piton te li regalava...-

Commentò Harry, guardando Draco che lo fronteggiava. Il biondo fece spallucce e replicò –Come molti altri...-

-Se fossi stato così bravo, Lumacorno ti avrebbe inserito nel suo club.- fece invece Ron, con stizza, mentre mangiava le patate arrosto.

-Allora forse non sono così bravo...- replicò annoiato Draco, sbadigliando e mostrandogli quanto gli interessava quell'argomento.

Hermione strinse le labbra, insoddisfatta dalla conversazione, l'argomento la incuriosiva, quel Draco Malfoy mostrava ogni giorno nuovi segreti. Non capitava spesso di mangiare tutti insieme, lui in genere lo faceva prima di loro, quindi in quelle settimane non avevano avuto modo di conversare –Non sei mai spiccato per la tua abilità, Malfoy! E di certo sei abbastanza vanesio per potertene vantare!-

Draco guardò con perplessità la compagna che lo affiancava e le domandò –...E da quando mi conosci così bene per poter dire questo o quello su di me?-

Lei arrossì appena e il biondo continuò –Solo perché tu ti compiaci nel far sentire gli altri degli ignoranti, non significa che debba piacere pure agli altri, farlo. Mi piace pozioni e mi piace creare e modificare pozioni, non significa che io sia bravo ma soprattutto, non significa che tutti debbano saperlo.- sottolineò, guardandola eloquente e vedendola diventare sempre più rossa in viso.

-Wow.- commentò invece Harry, osservandolo e chiedendogli –Quindi... non sei il tipo che si vanta? Andiamo, Draco... su questo sii sincero.-

-Non è detto che non mi piaccia vantarmi di ben altre cose- e indicò l'abitazione –Questa è forse un ventesimo della mia, ad esempio... anche se devo ammettere che è più accogliente.- poi indicò i due –Inoltre, volete davvero che mi vanti? Con quante avete scopato fino adesso?- domandò, senza mezzi termini, vedendoli diventare purpurei e il biondo stirò il suo ghigno –Sì, questa era la reazione che immaginavo e, credetemi, mi è bastata.- annuì, levandosi in piedi e andando a fare il caffè.

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora