Halloween (Parte II)

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Dopo l'ora di Piton, gli studenti si spostarono versola Torre di Astronomia, dove li attendeva Fleur.

La donna, rigida nella sua posizione, aveva lasciato i biondi crini al vento mentre li aspettava fuori in terrazza.

Non appena si entrava nell'aula di Astronomia si potevano ben notare due ambienti:

Uno interno, dove dominavano gonfie tende bianche mosse dal placido venticello mattutino. I banchi marmorei, singoli, erano disposti l'uno affianco e dietro all'altro, a distanza di una mattonella. La lavagna, che levitava a mezz'aria, si spostava secondo le necessità degli studenti: chi non la vedeva, veniva rapidamente accontentato e l'oggetto gli si avvicinava.

A volteggiare nell'aria, oltre alla lavagna, c'erano delle riproduzioni miniaturizzate di vari pianeti, asteroidi e stelle, quest'ultime rilucevano come dei fuochi fatui.

A separare l'ambiente interno, dalla veranda esterna, vi erano delle alte portefinestre dai vetri tanto limpidi da sembrare assenti.

Il secondo ambiente era invece la veranda, dove in quel momento si trovava Fleur. Era delimitata da una balaustra in pietra bianca e porosa, sembrava gesso, ma al tatto era quasi umida tanto era liscia. Intorno a quell'elegante cornice, c'erano i telemagiscopi, mentre al centro si potevano notare delle bancate perfettamente identiche a quelle dello spazio interno.

Tutto era stato organizzato nella maniera più precisa e impeccabile, era evidente.

Non impiegò molto la donna a chiedere se c'era qualche volontario per l'interrogazione e, immancabile, Tom alzò subito la mano. Giusto per non privarsi dell'ennesima E.

-Molto bene, Malfoy. Allora inizia a parlarmi della costellazione Auriga-

Tom non esitò un istante e iniziò a parlare -L'Auriga, è una costellazione piuttosto nota, sin dai tempi dei babilonesi. Presenta una stella molto famosa, Capella che, oltre ad essere facilmente scrutabile nei nostri cieli, è anche fra le sette stelle, visibili ad occhio nudo, più grandi...- il giovane proseguì la sua esposizione mentre Riven si volse verso Andrew, avvicinandosi a lui con una mano davanti e facendo sentire il suo intervento ai grifoni alle sue spalle.

-Lo so io qual è la cappella che si vede più di tutte!!-

Lì, le ragazze arrossirono tutte, volando con lo sguardo su di lui sconcertate. Andrew non poté trattenere un sorriso divertito, mentre James cercò di soffocare una risata mentre Diamond, al suo fianco, scosse il capo dolente.

Riven, notando che la battuta aveva riscosso un discreto successo, si volse e inquadrò i compagni e allungò una mano verso il ginocchio di Giuliet –Dai, riprenditi dallo shock, Delacour- lei allontanò disgustata la gamba, incrociandola sull'altra e guardando altrove.

Mara gli lanciò un'occhiataccia e lui le sorrise perfido, pizzicandole con le dita le labbra con fare giocoso, ma quella non parve farsi blandire.

Il Malfoy tornò a guardare Andrew che commentò –Sei un coglione- facendo sorridere divertito l'amico che si mise più comodo sulla sedia, beandosi della sua ironia narcisisticamente.

La lezione, piuttosto noiosa in effetti, visto che Fleur, dopo aver messo una E a Tom, si era prodigata nel spiegare loro una nuova e complessa costellazione, terminò allo scoccare delle undici meno un quarto, quando iniziò la pausa merenda.

-Ah, finalmente! Non ne potevo più, cazzo!-

Gridò Riven una volta in giardino, alzando le braccia al cielo.

Andrew sbadigliò vistosamente portandosi una mano alla bocca –Andiamo a sederci- e notò Tanya ed Evil su una panchina, così si affiancò alla rossa, che gli poggiò una mano sulla coscia –Sonno, tesoro?- Riven affiancò Evil invece, mettendole un braccio sulle spalle –Di che parlavate?-

II.  La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora