C.13. Pretty little liar

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-No ok, fermi tutti. Cosa sta succedendo?

Clover passò confusa lo sguardo dal ragazzo a Dante mentre io ero come paralizzata. Lui sorrise e allargò le braccia.

-Ma come, niente abbracci per un vecchio amico?- chiese divertito.

Subito scossi la testa per riprendermi e, senza farmelo ripetere due volte, corsi fra le sue braccia.

-Hunter si può sapere che diamine ci fai qui?- chiesi ridendo.

Lui ricambiò l'abbraccio e, quando mi staccai, fece la stessa cosa con la mia amica.

-Un giorno stavo tranquillamente seduto sul divano di camera mia che mi facevo i fatti miei quando ho pensato "chissà come se la passano quegli svalvolati". Così sono andato sul sito del campus a dare un'occhiata e ho visto l'annuncio di Dante. Sai che gli affari li al locale non andavano granché bene, in fondo Chino Hills non è un posto pieno di giovani. Ho scoperto che i pochi ragazzi che venivano lo facevano solo per te e Ruby, così quando entrambe vi siete licenziate ho perso anche i pochi clienti che avevo.

Lo interruppi confusa.

-Aspetta... Ruby si è licenziata?- chiesi corrugando le sopracciglia.

Lui mi guardò stranito. 

-Si cioè, pensavo sapessi che...

Non fece in tempo a finire la frase che Clover iniziò a scuotere la testa con gli occhi sgranati.
Mi voltai subito verso di lei e subito fece finta di niente.

Madonna, anti sgamo proprio.

-Che...?- lo incitai a continuare.

Lui passò lo sguardo da me a lei un paio di volte per poi scrollare le spalle.

-Niente, pare abbia trovato un lavoro migliore. In ogni caso ho pensato che in un campus universitario ci fossero più clienti, così ho venduto il vecchio bar e, con il ricavato, ho comprato questo.- disse indicando le pareti attorno a noi.

Lo guardai poco convinta per un paio di secondi ma poi annuii e gli scompigliai i capelli.

-Beh ti avverto, negli ultimi due mesi Dante ha dovuto sopportarmi ogni giorno e ora tu prenderai il suo posto.- ridacchiai puntandogli un dito contro.

L'uomo si avvicinò a lui e gli poggiò una mano sulla spalla.

-Devi sapere solo due cose di lei: primo, beve solo cioccolata calda con extra panna. Secondo, imbroglia a burraco.

Io spalancai la bocca facendo una finta faccia offesa e incrociai le braccia al petto.

-E secondo te come l'ho vinta la medaglia di "campionessa di burraco del campus"?- domandai con aria teatrale.

Lui corrugò la fronte confuso.

-Quale medaglia?

Io lo guardai come se fosse ovvio.

-Quella che mi sono costruita usando i cucchiaini di plastica per il caffè.- risposi seria.

Tutti e tre scoppiarono a ridere e anche io mi lasciai sfuggire un sorriso.
Dante ci salutò con la scusa che doveva finire di inscatolare le ultime cose e io lo abbracciai forte, con la promessa che ci saremmo rivisti ancora per giocare a carte insieme. Hunter andò con lui nel retro-bottega ad aiutarlo, così io e Clover uscimmo dal locale.
Cominciammo a camminare in silenzio verso casa e, ad un tratto, mi tornarono alla mente le parole di Hunter di poco prima.

-Clover...

Lei alzò lo sguardo su di me e io mi morsi un labbro.

-Cosa mi state nascondendo?- domandai esitante.

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