(Amo questo titolo, capitemi😂)
La mattina seguente mi accorsi subito che c'era qualcosa di strano nell'aria.
La casa era troppo silenziosa: niente urla di mia madre e niente tv accesa.
Tutte le camere affianco alla mia erano vuote. Mamma, papà e Nahan erano già seduti a tavola a fare colazione e di Cameron nemmeno l'ombra.
-Buongiorno tesoro, vuoi un pancake?- domandò mia madre con tono allegro non appena mi vide.
Io la guardai sospettosa e annuii leggermente. Mi sedetti al tavolo accanto alla vecchia Nahan che, dal canto suo, mi rivolse un sorriso da dietro la tazza di thè che stava sorseggiando.
-Dormito bene, cara?- chiese mio padre senza staccare lo sguardo dal giornale che stava sfogliando.
Annuii di nuovo e lanciai un'occhiata alla donna che si muoveva tranquilla fra i fornelli.
Era tutto tranquillo.
Troppo tranquillo.
-Ehm... qualcuno ha visto Cameron?- chiesi guardandomi attorno.
Nahan scrollò le spalle e mio padre continuò a sfogliare il giornale.
-È uscito.- rispose mia madre poggiandomi un piatto di cialde fumanti davanti.
-È uscito?- ripetei scettica.
Dove poteva essere andato da solo?
Prima che potessi replicare ancora la donna si avvicinò di nuovo ai fornelli dandomi le spalle e canticchiando fra se e se.
Guardai di nuovo mio padre in cerca di una qualche reazione.
Voglio dire... la sera prima consoli tua figlia dopo una litigata con il suo ex-fidanzato e il giorno dopo fai finta di niente?
Non che mi stessi lamentando, sia chiaro. Era solo... strano.
Ad un tratto la porta dell'ingresso si spalancò e Cameron entrò nella stanza come nulla fosse.
-Buongiorno.- salutò educatamente.
-Buongiorno Cameron, tutto bene?- chiese mia madre poggiando un'altro piatto di pancake sul tavolo.
Il ragazzo annuì sorridente e si sedette di fronte a me, avvicinandosi lo sciroppo d'acero.
Mi voltai nuovamente verso mio padre che, contro ogni aspettativa, tenne nuovamente lo sguardo abbassato.
-I Chicago Wolves sono passati ai quarti di finale.- commentò leggendo la pagina sportiva.
Cameron mandò giù il boccone e si voltò verso di lui.
-Si, ma non hanno alcuna speranza contro i New York Islanders.
L'uomo ridacchiò e si sitemò gli occhiali sulla punta del naso.
-Oh ragazzo, ne hai di cose da imparare...
A quel punto lasciai cadere la forchetta sul piatto, attirando l'attenzione di tutti quanti.
-No ok, che sta succedendo?
Mio padre e Cameron si scambiarono un'occhiata e si voltarono di nuovo verso di me.
-Sta sera ci sono i quarti di finale di hokey sul ghiaccio. Sai, quello sport in cui...
-So cos'è l'hokey- lo interruppi- Non mi riferivo a quello.
Nessuno disse niente. Per un attimo ebbi come la sensazione che tutti sapessero qualcosa di cui io ero all'oscuro e questo non mi stava affatto bene.
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Ti ricordi di noi?
Teen FictionSequel di "Quello che non ti ho detto di noi." Dopo alcuni mesi dalla fine dell'estate Cassie sta cercando in tutti i modi di lasciarsi Cameron alle spalle. Sta cercando di godersi l'arrivo al college nel miglior modo possibile. E, in un modo o nell...