C.43. Le quattro fasi

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A lungo andare capii che il mio errore fu quello di chiamare Riley per prima.

Lasciate che vi spieghi.

Non appena avevo messo piede giù dalla jeep di Cameron, proprio davanti a casa sua, mi c'erano voluti solo sette minuti per salire di sopra, lasciare le valige in camera mia, scendere di nuovo, prendere l'autobus e arrivare fino al campus.

Nel tragitto avevo deciso che avevo bisogno di vedere Clover e Riley per sfogarmi con loro e, d'istinto, avevo scritto a quest'ultima per prima.

Per qualche strana ragione la ragazza si trovava al bar del campus (anche se a ripensarci, capivo molto bene quale fosse il motivo) e mi disse di raggiungerla li. In quel momento io accettai e scrissi anche a Clover di venire ma, se solo mi fossi fermata un secondo a rifletterci, avrei evitato tutto quello che sarebbe successo in seguito.

E fidatevi, se solo Marty McFly e Doc fossero reali, mi farei volentieri un viaggetto indietro nel tempo. Perfino a costo di cancellare la mia intera esistenza.

Come entrai nel locale un dolce profumo di cioccolato e caramello mi investì in pieno. Mi guardai attorno fino a quando non incontrai lo sguardo familiare di una ragazza bionda, seduta al fondo del bar. Accanto a lei c'era Clover ed entrambe mi guardavano serie, mentre stringevano fra le mani due tazze fumanti. Non potei fare a meno di notare che di fronte a loro ce n'era una terza, e sembrava quasi che mi stesse aspettando.

Alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai.

-Siete inquietanti.- dissi sedendomi bruscamente.

Loro non risposero e, nello stesso momento, si portarono le rispettive tazze alle labbra.

Si, decisamente inquietante.

-Avete intenzione di fare così per tutto il pomeriggio? No, perché in quel caso vorrei che me lo diceste. Almeno avrei modo di chiamare le gemelle di Shining per farvi fare amicizia.

Nessuna delle due fece una piega. Ad un tratto Clover poggiò la sua tazza sul tavolo, si alzò dal divanetto su cui era seduta e si sporse lentamente verso di me. Iniziò ad osservarmi con fare indagatore e io ricambiai lo sguardo confusa. Si risedette senza cambiare espressione e prese un altro sorso di quella che capii essere cioccolata.

-Tu e Cameron vi siete baciati.- disse ad un tratto.

Io sgranai gli occhi di colpo.

-Come hai fatto a capirlo?- esclamai sconvolta.

Entrambe le ragazze sputarono  la cioccolata che avevano un bocca e iniziarono a tossire.

-Aspetta, cosa?- farfugliò Riley fra un colpo di tosse e un altro.

-Cassie Smith, hai veramente baciato Cameron Cooper? Ti è forse andato di volta il cervello?- gridò Clover con voce rotta.

Io la guardai confusa.

-Ma... tu hai detto...

-Stavo scherzando!- esclamò sempre più sconvolta.

Si voltò verso Riley che sembrava ancora sul punto di morire.

-Te l'avevo detto che sarebbe stata una pessima idea.

La ragazza la ignorò e, non appena si fu ripresa, puntò i suoi occhi castani su di me.

-Hai baciato Cameron? Sul serio? Cioè, dopo tutto quello che ti ha fatto? L'hai perdonato? Com'è possibile? Chi sei tu? Cosa ne hai fato di Cassie?- domandò a raffica.

Qualcuno qui è nei guai...

Oh, non fare finta che la cosa non ti diverta.

Io non sto fingendo niente. Questa situazione è assolutamente esilarante. Qualcuno dovrebbe scrivere un libro sulla tua vita, io lo leggerei di sicuro.

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