-Abbie sono pronta, lasciami stare.- borbottai cercando di scansarmi dalla presa di mia cugina.
La ragazza sbuffò e riavvicinò il mascara al mio viso.
-Per l'amor di Dio Cassie, sta ferma! Così ti caverò un occhio.
Alzai gli occhi al cielo, ma smisi di muovermi.
-Non capisco quale sia il tuo problema. Non posso mettermi un caldo maglione natalizio e le mie amate pantofole con gli alpaca?- chiesi speranzosa.
Lei mi guardò quasi come se fossi pazza.
-Cosa? Sei fuori? Devi per forza andare in giro come una barbona?
Finalmente si allontanò da me e io potei alzarmi dal letto.
-Ma tanto chi mi deve vedere? La nonna? La vecchia Nahan? Mio padre?- rimarcai le ultime due parole.
La ragazza mi ignorò e tirò fuori dalla borsa un arriccia capelli.
Oh bontà divina.
-Beh... La nonna, tuo padre e un dio greco mancato.
Io ridacchiai fra me e me mentre la ragazza iniziò a piastrmi i capelli.
-Si beh, mi ha vista in situazioni peggiori...
-Quindi ti importa.- fece lei maliziosa.
Io spalancai gli occhi.
-Cosa? No! Cioè... no. Non mi importa. Credo.
-Credi?
Sbuffai infastidita e le lanciai un'occhiataccia da dietro la mia spalla.
-Taci.
Abbie ridacchiò e, quando finalmente ebbe finito di sistemarmi i capelli, mi avvicinai allo specchio.
-Allora? Che ne pensi?- chiese mettendo tutto a posto.
Osservai l'immagine riflessa davanti a me. Abbie mi aveva costretta ad indossare un paio di jeans aderenti scuri e una camicetta bianca semplice leggermente aperta sul davanti. I capelli castani mi ricadevano mossi sulle spalle e gli occhi chiari erano contornati da un sottile strato di eyeliner. Le labbra, invece, non le aveva neanche sfiorate.
-Perché niente rossetto?- chiesi passandoci un dito sopra.
Lei si avvicinò a me con fare malizioso e mi poggiò entrambe le mani sulle spalle.
-Così quando tu e il Finnik Odair dei poveri inizierete a slinguazzarvi nessuno dei due avrà segni.- sussurrò.
Io la spintonai bruscamente e mi avvicinai alla porta della stanza.
-Sei volgare! E ti sbagli, io e Cameron non ci slinguazzeremo, ne ora ne mai!
Spalancai la porta e, non appena misi un piede fuori dalla stanza, andai a sbattere contro qualcosa.
O meglio, qualcuno.
Alzai lo sguardo pronta a scusarmi con chiunque fosse ma, non appena i miei occhi incontrarono un paio di perle nocciola, mi bloccai.
Ecco, avete presente le gioie della vita?
Bene, io no.
Cameron mi guardava con la bocca spalancata e io sentii il forte bisogno di scavarmi una fossa e rinchiudermi sotto terra per il resto dei miei giorni.
Era un po' che non facevo figure di merda, in effetti mi mancava.
Il ragazzo iniziò a boccheggiare leggermente imbarazzato e io mi chiusi la porta alle spalle cercando inutilmente di coprire le risate di Abbie dietro di me.
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Ti ricordi di noi?
Teen FictionSequel di "Quello che non ti ho detto di noi." Dopo alcuni mesi dalla fine dell'estate Cassie sta cercando in tutti i modi di lasciarsi Cameron alle spalle. Sta cercando di godersi l'arrivo al college nel miglior modo possibile. E, in un modo o nell...