C.59. Cambierà tutto

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Piccolo indovinello: chi è che va in giro con una pelliccia rosa leopardata e indossa un paio di occhiali da sole anche se è notte?

Se la risposta è "Ruby Ross", avete indovinato.

Se invece avete detto "un'oca giuliva troppo piena di se che vorrei prendere a padellate in faccia", avete indovinato comunque.

In quel momento, una di fronte all'altra, dopo tutti quei mesi, la tentazione di strozzarla era quasi incontrollabile.

Come diceva sempre la vecchia Nahan: il tempo cura le ferite e alimenta lo spirito di vendetta.

Che donna saggia...

-Quindi? Hai intenzione di dirci cosa vuoi o sei venuta qui solo per farti prendere a calci?- domandai diretta.

Cameron sospirò e mi poggiò una mano sulla spalla, forse nel vano tentativo di calmarmi.

E ripeto, vano.

La ragazza si sedette sul divano come se niente fosse.

-Stai calma, tesoro. Devo forse ricordarti che sono la manager del tuo boy?- ghignò con aria di superiorità.

-No, non devi. E non devi neanche più usate la parola "boy", se non vuoi che ti rovini quel bel faccino.

A quel punto Cameron si mise in mezzo, prima che le cose degenerassero sul serio.

-Okay ragazze, calmiamo gli estrogeni. Ruby, dicci cosa venuta a fare qui e facciamola finita.- disse rivolto alla ragazza.

Lei si alzò elegantemente dal divano, venendo di fronte a noi. Si girò verso di me, aggrottando quelle sue sopracciglia sottili.

-Sono qui per te, Cassie, per dirti che devi stare lontana da Cameron.

Io spalancai gli occhi, passando lo sguardo da lei al ragazzo.

-No okay, io ora la meno.

Lui mi mise un braccio davanti, in modo da bloccarmi, e si voltò nuovamente verso la ragazza.

-Si può sapere cosa diamine stai dicendo?- ribattè con un tono troppo tranquillo, per i miei gusti.

Lei sospirò, abbandonando quell'espressione dura e spavalda che aveva avuto fino a quel momento.

-Sentite, mettiamo un attimo da parte i problemi personali, okay? Qui stiamo parlando della carriera di Cameron.

A quel punto io rilassai leggermente le spalle, pronta ad ascoltare.

-Vai avanti.- borbottai.

La ragazza sospirò, sedendosi nuovamente sul divano.

-Ieri mi ha chiamato l'agente Farwell, il capo della polizia di San Francisco.

Sentii il mio cuore fermarsi per un secondo e mi sedetti di fronte a lei, subito raggiunta da Cameron.

-Mi ha detto che una settimana fa vi siete presentati in centrale e ora lui sta indagando sul vostro caso. Ha detto che partendo da Cameron è arrivato a me, e mi ha fatto alcune domande su Chino Hills, il mio rapporto con voi e cose del genere. Fatto sta che io non so quale sia il problema, e non sono affari miei, ma so che è qualcosa che riguarda solo te, Cassie.

Io deglutii, stringendo la mano del ragazzo accanto a me.

-Dove vuoi arrivare?- chiesi con voce flebile.

Lei strinse le labbra rosse.

-Senti, sarò chiara. Fra pochi giorni ci sarà l'uscita ufficiale del primo album di Cameron sul mercato.- si voltò verso di lui- Questo comporterà la tua entrata nel mondo dello spettacolo e, se mentre da una parte ciò darà ufficialmente il via alla tua carriera, dall'altra dovrai prestare molta attenzione. I paparazzi ti staranno con il fiato sul collo, faranno di tutto per scoprire chi sei veramente. E se dovesse venire fuori che sei implicato in una indagine della polizia di San Francisco, potresti essere rovinato prima ancora di iniziare.

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