C.23. Déjà vu

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-HAAA UNO ZOMBIE! Ah no, è solo Cassie.

Mi sedetti al tavolo lanciando un'occhiataccia a Dylan.

-HAAA IL CERVELLO DI DYLAN! Ah no, è solo un alpaca.

Lui mi fece la linguaccia e si voltò verso la sua ragazza.

-Amore, Cassie mi ha appena insultato.

Io alzai un sopracciglio e scoppiai a ridere.

-Amore? E da quando vi chiamate "amore"?

Il ragazzo fece un sorrisetto soddisfatto e poggiò una mano sulle spalle di Clover. Lei, in tutta risposta, gli lanciò un'occhiataccia e questo lo fece ritrarre spaventato.

-Sono circondato da ragazze mestruate!- esclamò con fare teatrale.

Lei sorrise e gli stampò un bacio sulla guancia.

-Scusa amore, ma migliore amica batte fidanzato.

Alzò un braccio sopra al tavolo e io le battei il cinque, tutto sotto lo sguardo imbronciato di Dylan.

-Me la pagherete.- borbottò con le braccia incrociate al petto.

Io lo ignorai e rubai la sua tazza di the.

-Dov'è Riley?- chiesi cambiando argomento.

Clover scrollò le spalle con non-chalance.

-Ha accompagnato Alex al corso di biologia.

A quel punto il mio sorriso si spense e iniziai a giocherellare distrattamente con il cucchiaino.

Fortunatamente ero brava a nascondere i miei sentimenti.

-Cassie che succede?

Come non detto.

Dannata migliore amica con poteri da sensitiva.

-Come?- feci finta di non capire.

Lei mi guardò di sbieco e sospirò amaramente. Si voltò verso Dylan e fece il sorriso più falso che le avessi mai visto.

-Amore andresti a prendermi una brioche, per favore?

Lui ricambiò lo sguardo confuso.

-Perché non ci vai tu?

Cercai di soffocare una risata e Clover si passò sconsolata una mano sugli occhi.

-Dylan. Vammi a prendere un muffin. Subito.

-Ma non avevi detto di volere una brioche?

A quel punto scoppiai a ridere e Dylan mi guardò confuso. Clover gli diede una spinta e in meno di tre secondi il suo sedere si ritrovò spacciato sul pavimento.

-Dylan vammi a prendere un biscotto!

-Ma non volevi...

-Dylan!

-Ok, ok, vado...

Si alzò malamente spolverandosi il didietro e, con la faccia imbronciata, si diresse verso il bancone.

La mia amica fece ricadere il volto fra le mani e continuai a ridere senza riuscire a smettere.

-Siete adorabili, dico sul serio.- la presi in giro.

Lei mi lanciò un'occhiataccia e, automaticamente, il sorriso di spense sul mio volto.

-Cosa c'è?- chiesi sapendo già dove voleva arrivare.

-Alex.- rispose semplicemente.

Ecco appunto.

-Alex cosa?- domandai ancora facendo finta di niente.

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