C.24. Warrior

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(Per questo capitolo vi consiglio la canzone Warrior di Beth Crowley. Io sono assolutamente fissata in questo periodo ed è solo grazie ad essa se questo capitolo è venuto così hahah😂 Vi lascio il video sopra)

-HAAAAAA!

Il mio urlo rieccheggiò per tutto l'appartamento, ma a Cameron questo sembrò non importare.

Cercai di coprirmi il più possibile con la tendina della doccia mentre lui continuava a rimanere impalato davanti a me.

-Hai intenzione di fare qualcosa o vuoi rimanere li fermo a fissarmi?- sbottai non appena mi fui ripresa dallo shock.

Mi guardai attorno velocemente e afferrai l'asciugamano che fortunatamente avevo appoggiato li vicino.

Non feci intempo ad avvolgermelo attorno al corpo, però, che un rumore brusco mi fece sobbalzare.

Alzai lo sguardo e, contro ogni mia minima aspettativa e speranza, Cameron era ancora li davanti a me, ma questa volta la porta alle sue spalle era chiusa. 

-Cameron cosa diamine stai facendo?- domandai cercando di controllare il tono della voce.

Lui, in tutta risposta, fece passare velocemente lo sguardo su ogni minimo centimetro di pelle che l'asciugamano lasciava scoperto e si morse leggermente il labbro.

In pochi secondi mi ritrovai con le spalle schiacciate contro la parere e il corpo imponente di Cameron a sovrastare il mio molto più piccolo.

Provai ad urlargli di levarmisi di dosso, ma dalla mia gola uscì solamente un sospiro basso.

Perché non riuscivo a muovermi?

I suoi occhi nocciola erano fissi nei miei. Non c'era malizia nel suo sguardo, non guardava il mio corpo, solo i miei occhi.

Le sue labbra erano a pochi centimetri di distanza dalle mie, i nostri nasi si sfioravano e, mentre lui sembrava completamente a suo agio, io sentivo le guance andarmi a fuoco.

Voglio dire, c'era solo un asciugamano a dividerci!

Ad un tratto le sue mani riuscirono a farsi spazio fra il telo di spugna e si poggiarono sui miei fianchi ancora umidi.

Sobbalzai a quel contatto ma, di nuovo, non riuscii a muovermi.

Eppure la tentazione di tirargli un calcio nelle palle era forte.

Si avvicinò di più a me, aumentando la stretta sui miei fianchi.

Le sue mani erano bollenti, forse neanche lui era così a suo agio come voleva far credere.

Si passò la lingua sulle labbra e per poco non sfiorò le mie.

Il profumo di caramella mou era forte, quasi inebriante. Dovevo staccarmi subito oppure sarei impazzita.

-C-Cam...- sussurrai con voce rotta.

Non l'avessi mai fatto.

A quel nomignolo le sue labbra si incresparono in un sorriso e il suo volto si spostò nell'incavo del mio collo.

Le sue labbra sfioravano leggere la mia pelle. Non lasciavano baci e i movimenti erano talmente lenti da essere quasi strazianti.

Con i pollici iniziò a tracciare dei cerchi leggeri sui miei fianchi scoperti, mentre le sue labbra continuavano a muoversi leggermente lungo il mio collo.

Iniziò a salire verso la mascella, soffermandosi di più dietro all'orecchio. Dalle sue labbra uscì un leggero sospiro che mi fece rabbrividire e, istintivamente, portai le mani sulle sue spalle. Questo lo fece sorridere ancora di più e la sua bocca continuò la sua salita.

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