Epilogo

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-È una cosa inaccettabile!- esclamai entrando nell'appartamento.

Cameron, sdraiato sul divano, alzò lo sguardo su di me. Si mise a sedere, poggiando sul tavolino il libro che stava leggendo.

-Che succede?- chiese con fare preoccupato.

Io mi sedetti accanto a lui sbuffando e gli mostrai la rivista che avevo appena comprato.

Lui osservò la copertina per alcuni secondi e, dopodiché, scoppiò a ridere.

-Dio Cassie, mi hai fatto venire un colpo! Pensavo fosse una cosa seria.- mi prese in giro scuotendo la testa.

Io spalancai gli occhi.

-Ma questa è una cosa seria!- esclamai, strappandogli il giornale di mano.

Osservai la copertina, dove un'intestazione a grandi lettere recitava il titolo "Chi è la misteriosa ragazza che ha rubato il cuore a Cameron Cooper?".

Erano passati ormai mesi dalla sera del concerto. E, se credevo che quella storia sarebbe finita lì, mi sbagliavo di grosso. Nel momento in cui Cameron aveva fatto quella dichiarazione d'amore in diretta nazionale, tutti i programmi e i giornali di gossip non avevano fatto altro che andare alla ricerca della fantomatica ragazza di Cameron Cooper.

E ora, sulla copertina di quel dannato giornale, c'era una bella fotografia di me e Cameron che ci baciamo davanti al campus dell'Università.

Continuai a guardare l'immagine disgustata e Cameron, accanto a me, sospirò.

-Qual'è il problema? Non vuoi che le persone sappiano di noi?- chiese con un tono di voce quasi triste.

Io spalancai gli occhi e mi voltai di colpo verso di lui.

-Cosa? Ma sei scemo? Fosse per me andrei in giro con i cartelloni! Del tipo "Ehi gente, avete presente quel figaccione di Cameron Cooper? Si beh, non per vantarmi ma è il mio ragazzo". Soprattutto davanti ai concerti. Le ragazzine di tredici anni sono le peggiori...- borbottai.

Lui scoppiò a ridere.

-Puoi ripetere un attimo la parte del "Cameron Cooper è un figaccione"?- chiese sorridendo maliziosamente.

Io gli lanciai un occhiataccia, facendolo ridere ancora di più.

-Quindi qual è il problema?- domandò ancora.

Io sospirai e sollevai la rivista. La mostrai a Cameron, con un'espressione disperata stampata sul volto.

-Ma il mio sedere è davvero così grande?- chiesi con voce rotta.

Lui mi guardò. Poi guardò la rivista. Guardò di nuovo me. E ancora la rivista.

Sorrise.

-Non so, aspetta che controllo...- ridacchiò.

Prima che potessi rendermene conto, il ragazzo fu sopra di me. Io cercai di dimenarmi, senza smettere di ridere, mentre le sue mani iniziarono a pizzicarmi il sedere.

-Piantala!- esclamai con il viso in fiamme.

Lui alzò un sopracciglio, posando le mani sui miei fianchi. Mi osservò dall'alto, iniziando a passare lentamente le dita sulla mia pelle sotto la maglietta. Ad un tratto si sporse verso di me e, lentamente, poggiò le labbra sul mio collo.

-Cam...- sospirai, presa alla sprovvista.

Lui iniziò a lasciare dei baci umidi, lenti. Mi morsi il labbro inferiore e, automaticamente, sentii le sue labbra incresparsi.

-Vuoi ancora che mi fermi?- sussurrò.

Sentii le guance andarmi a fuoco. Di colpo ribaltai la situazione, finendo a cavalcioni su di lui. Il ragazzo spalancò gli occhi e io poggiai le mani sul suo petto, sorridendo soddisfatta.

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