C.61. La fine Pt.1

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Uno non se la aspetta. La fine.

Siamo così impegnati a cercare di sopravvivere al percorso, che quando arrivi al traguardo quasi non ci fai caso.

Ti guardi attorno, vedi la gente che sorride e pensi: "ho vinto?".

E quando la fine sta per arrivare non te ne rendi conto. Ti sembra sempre che tutto sia troppo complicato, che la lista delle cose da risolvere sia troppo lunga per venirne a capo.

Quindi è come se, in fondo in fondo, non lo apprezzassi veramente.

La cosa peggiore è che c'è un momento, proprio prima della fine, in cui tutto sembra rallentare.

Ti ritrovi seduta li, a quel tavolo, e volti leggermente lo sguardo verso quelli seduti dietro di te. Osservi i volti stanchi dei tuoi amici che cercano di incoraggiarti, il viso nervoso di Peter, le espressioni quasi spaventate delle cinque donne accanto a lui.

Poi senti un colpo secco. Ti volti e vedi il giudice battere il martelletto sul bancone di legno. Tutti nella sala si alzano, lo fai anche tu, e i giurati entrano da una porta laterale. Sono stati via per ore, dopo altrettante ore di processo, e forse ora, finalmente, avrai una risposta.

Ti guardi attorno, in una realtà rallentata, e porti lo sguardo alla tua destra, oltre l'avvocato in piedi accanto a te. Lo porti li, dall'altra parte dell'aula, dove il ragazzo dagli occhi di ghiaccio osserva nervoso i volti della giuria, in attesa di una conclusione.

Una conclusione.

«La giuria ha raggiunto un verdetto?» pronuncia il giudice.

In quel momento la sua voce, come il resto del mondo, ti sembra ovattata.

Un giurato si alza. Annuisce. Si volta verso James e poi verso di te.

Lui ti guarda, tu lo guardi. In quegli occhi sconosciuti ti sembra di veder scorrere tutte quelle vicende che ti hanno portato in quel tribunale, quel pomeriggio, a pregare per una condanna.

Il tempo rallenta, poi si ferma. Senti solo il battito del tuo cuore, le gambe ti fanno male, vorresti urlare.

E poi vedi le sue labbra muoversi, ma non senti quello che dice.

Cos'è successo? Qual è il verdetto?

L'avvocato si gira verso di te sorridendo. I ragazzi alle tue spalle applaudono. Quelle cinque donne piangono di felicità e Peter viene verso di te, sorridente come non mai.

«Abbiamo vinto, Cassie!» esclama.

Ti volti verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio. Lui , per la prima volta, abbassa lo sguardo, mentre una guardia lo trascina via.

E, all'improvviso, il mondo riprende a girare normalmente.

***

«A Cassie!»

Tutti i miei amici alzarono i calici di birra al cielo, facendoli scontrare, mentre io feci loro segno di abbassare la voce. Da quando eravamo entrati nel bar non facevano che urlare, attirando gli sguardi confusi degli altri clienti.

«Coraggio Cassie, sorridi! Ora che quel bastardo è in galera, non devi più preoccuparti di niente.» esclamò Dylan, portando un braccio attorno alle spalle di Clover.

Io sorrisi, sinceramente felice.

Ad un tratto la porta del locale si spalancò e Peter fece il suo ingresso. Avanzò lentamente verso il bancone, tenendo gli occhi bassi, per poi ordinare qualcosa al barista. Iniziò a passare distrattamente lo sguardo fra i tanti tavoli e, quando incontrò il mio, lo vidi immobilizzarsi. Probabilmente non si aspettava di trovarci li.

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