C.46. No curch in the wild

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(Si, il titolo di questo capitolo è preso dall'omonima canzone. Non so, mi sembrava che rispecchiasse un po' la filosofia di queste 1300 parole. E niente, se volete vi lascio il videoclip sopra. Baci)

-Che cosa ci fai qui?- chiese Alex con tono sprezzante.

Sasha assunse una finta espressione innocente.

-Sono qui per passare un po' di tempo con il mio fratellone, ovviamente. Non è la stessa cosa che stai facendo tu, Alex? A proposito, dov'è Cameron? Mi piacerebbe fargli un saluto.

Sentii una scia di brividi percorrermi la schiena ma, prima che potessi dire qualunque cosa, la mia amica fece uno scatto in avanti.

-Non ti azzardare ad avvicinarti a lui.- sussurrò.

Sapevo quello che stava pensando. L'ultima volto che Cameron aveva visto quella ragazza ne era uscito distrutto, letteralmente. Cosa sarebbe successo se si fossero rincontrati? Proprio ora, oltretutto. Io e Cameron non stavamo insieme e io non potevo esercitare alcun diritto nei suoi confronti. Non potevo fare scenate di gelosia, baciarlo davanti a lei per vederla rodere oppure prendere una spranga di metallo e sbattergliela ripetutamente in faccia fino a distruggere quella faccia da oca rifatta che si ritrovava.

Qualcuno qui è geloso...

Della sua faccia da oca rifatta? No, ho visto di meglio.

Cassie...

Coscienza, non è il momento.

La ragazza passò lentamente la lingua sulle labbra rosee, senza perdere quel sorrisetto strafottente.

-Piccola Alex, credi veramente di avere voce in capitolo. Non sei cambiata per niente, sei così adorabile...

-Smettila!- la interruppe lei -Con che coraggio parli così? Tu non sai niente! Ti rendi conto di quanto è stato male mio fratello per colpa tua? Devi solo ringraziare che non ti prenda a schiaffi.

-Hai ragione, piccola Alex. So di essere stata meschina. Ma ti ricordi quanto stavamo bene io e Cameron insieme? Non ero solo la sua ragazza, ero anche la sua migliore amica.

-Tu eri solo una puttana- mormorò Alex a denti stretti.

"Eri"

Strinsi i denti facendo attenzione a mordermi la lingua. Non dovevo dire niente, non ne avevo il diritto, non centravo niente con quel discorso. Eppure sentivo lo stomaco bruciarmi e le mani tremarmi dalla voglia che avevo di prenderla a schiaffi.

Sasha si voltò verso di me senza perdere quel sorrisetto malizioso. Mi scrutò per alcuni secondi con aria compiaciuta e alla fine si sistemò una ciocca di capelli biondi dietro all'orecchio.

-Mi piacerebbe poter stare qui a chiacchierare con voi, ma purtroppo io e mio fratello dobbiamo andare a salutare un vecchio amico.- disse poggiando una mano sulla spalla del ragazzo dietro di lei.

Alzai di colpo lo sguardo su di lui, ricordandomi solo in quel momento della sua presenza.

Peter era il fratello di Sasha. Com'era possibile? Come potevo non saperne niente? Una serie di domande iniziò a farsi largo nella mia testa.

Sasha sapeva che io e lui eravamo amici?

Lei sapeva chi io fossi?

E sopratutto... Cameron sapeva che Peter era il fratello della sua ex?

Cercai una risposta negli occhi chiari di quello che negli ultimi mesi avevo considerato uno dei miei migliori amici, ma lui continuava ad evitare il mio sguardo.

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