Tutta la confusione proveniente dal bosco, dove si svolgevano i combattimenti organizzati da Jordan, non faceva che aumentare il senso di disagio ed estraneità di Emeraude.
Per quasi due giorni non era uscita dalla sua casa, nemmeno Sam era riuscito a stanarla, l'aveva intravista solo perché le portava i pasti che diversamente la ragazza avrebbe saltato. Il satiro le aveva spiegato che era normale sentirsi confusi e spaesati all'inizio, soprattutto per i figli di Ade, i quali erano noti per sentirsi sempre fuori posto al campo. Ovviamente questo non le aveva sollevato minimamente il morale.
Decise però di uscire un po', cercando il momento più tranquillo, con tutti i semidei impegnati. Mise il naso fuori dalla porta, alzando gli occhi sulle torce che ardevano ai lati della casa e poi notò Sam, accucciato lì vicino che sonnecchiava.
- Sam- lo chiamò.
Lui si svegliò subito, balzando sugli zoccoli caprini.
- Eeeemi- belò contento- come va?-
- Insomma, non è che io mi senta proprio benissimo, ma sono stufa di starmene chiusa qui dentro, è deprimente! Tu hai aspettato qui fuori tutto il tempo?-
- Certo, sono il tuo custode e anche tuo amico!-
La figlia di Ade sorrise. Chiese a Sam di farle fare il tour del campo, iniziando la visita con quasi quarantotto ore di ritardo. Il giovane satiro parlava e le mostrava tutto con fare orgoglioso, ma Emeraude aveva la testa altrove.
- Cosa sono questi rumori che provengono dal bosco?- chiese, interrompendolo.
- Oh, sono i semidei che si allenano a sconfiggere mostri- rispose il satiro- quello che dovresti fare anche tu... saper usare scudo e spada è fondamentale per un semidio, ti fa restare vivo-
La semidea fece una smorfia.
- Avete avuto molti figli di Ade qui al campo?-
- In verità, no. Nessuno è mai rimasto qui, insomma, sono sempre andati per la loro strada. Ma negli ultimi vent'anni non è venuto nessuno, tu sei la quarta dopo Nico di Angelo e sua sorella Bianca e Hazel Lavesque, che però sta al campo romano-
- Ah-
Samuel la guardò.
- I figli dei Tre Pezzi Grossi sono rari, te l'ho già detto- le disse- pensa che Percy Jackson è il solo figlio di Poseidone!-
- Si sarà sentito isolato, immagino, anche se adesso ha una famiglia-
- Beh, all'inizio credo si sia sentito solo, sì. Mio padre dice però che qui ha trovato tanti amici, nel tempo! Vorresti anche tu una famiglia? Puoi averla qui al campo, ci sono tanti semidei come te che possono diventare come fratelli e sorelle!-
Nessuna risposta. Sam sospirò e lasciò cadere l'argomento, decidendo di farle completare il giro, magari l'umore le sarebbe migliorato. Alla fine si sedettero vicino ad uno dei campi di fragole, all'ombra di un grosso albero. Emeraude prese un succulento frutto rosso e maturo e lo assaggiò, mentre Sam masticava un po' d'erba.
- Da quando siamo partiti da Londra, il sogno che facevo sempre è tornato a tormentarmi. Lo faccio da anni- sbottò la ragazza.
- Che sogno? Non me ne avevi mai parlato prima-
- E' difficile descriverlo come si deve. Però, nel sogno mi trovo in un mondo simile a questo, solo... sottosopra. Capisci cosa voglio dire? È tutto al contrario, tutto capovolto, tutto sbagliato. E c'è una donna che cerca di parlarmi. Non è proprio una donna, è più una figura femminile... mi sussurra parole incomprensibili, in una lingua che non capisco-
STAI LEGGENDO
Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]
Fanfic#1 in AVVENTURA Seguito della lunghissima, infinita fanfiction "Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo", dovevo snellirla prima mi sa, troppi capitoli. Continuate a seguirmi per favore! [CONCLUSA]