Emeraude

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Era stato strano ma incredibilmente piacevole tornare al campo. Emeraude si era aspettata occhiatacce o critiche da parte degli altri semidei, invece tutti l'avevano accolta con calore e pacche sulle spalle. Tanti "bentornata" e nessun "perché sei tornata qui". Sembravano sollevati davvero che lei stesse bene e nessuno aveva proferito parola riguardo quanto accaduto. Persino la casa di Ade le era parsa meno lugubre.

Serpeggiava la tensione tra i semidei a causa di quanto stava accadendo ed era normale, ma ciò che maggiormente preoccupava la figlia di Ade era l'amico satiro. Sam si comportava in modo davvero strano e con lui tutti i satiri e le ninfe.

Non che Emeraude ne sapesse poi molto di spiriti della natura, ovviamente, però qualcosa non quadrava. Erano tutti in fermento, come se stesse per succedere qualcosa di grosso che riguardava però solo loro. Ariana le aveva riferito del bizzarro comportamento di Sam fin da quando erano partiti alla sua ricerca e Jordan e Reeve avevano confermato le stranezze. Il giovane satiro si fermava spesso a sentire odori e suoni incomprensibili, sembrava distratto e spesso si incantava per nessun motivo, quasi in estasi mistica. Preoccupata, Emeraude si era azzardata a chiedere ad alcune driadi, che però non avevano saputo risponderle.

Poi, il pomeriggio della partenza di Riley, Adam, Billy e Donovan per l'impresa e quella di Jordan, Alabaster e Percy alla ricerca di Luke, notò qualcosa di insolito.

Era uscita dalla propria casa e si stava avviando alla Casa Grande per parlare con Chirone, quando vide la maggior parte dei satiri caracollare verso il fitto del bosco. Incuriosita, decise di seguirli senza farsi vedere. Scivolò dietro gli alberi, scoprendo una radura proprio nel cuore della boscaglia che non conosceva. Lì, decine e decine di satiri, ninfe, driadi e altri spiriti si stavano radunando attorno ad alcuni troni ricavati da alberi e arbusti. C'erano tre satiri seduti sui troni e uno Emeraude lo conosceva, era Grover, il padre di Sam. Ricordò che l'amico gli aveva detto con orgoglio che suo padre era membro del Consiglio dei Satiri Anziani da tempo. Anche Chirone era lì accanto a loro, nella sua forma equina. Sam era davanti al trio di satiri che parlava concitatamente, con la madre che gli teneva le mani sulle spalle per incoraggiarlo. Tutti ascoltavano attentamente. Dalla sua posizione, Emeraude non riuscì a sentire bene.

- Questo è abbastanza improbabile- brontolò uno dei tre satiri seduti, che pareva il più anziano- tuttavia... non sarebbe la prima volta che accade-

- Lo abbiamo percepito tutti, Seleuco- ribatté Grover- Sam non se lo sta inventando. Il dio Pan è tra noi, lo è la sua essenza almeno!-

- Dunque, quella vecchissima profezia sul suo ritorno è vera!- esclamò l'altro satiro, sgranando gli occhi e balzando in piedi sul trono.

- Calmati, Gleeson- gli disse Grover- e non agitare la mazza, se puoi. Dobbiamo intanto capire cosa dobbiamo fare-

Iniziò una discussione accesa. Emeraude si avvicinò per cercare di sentire meglio, ma calpestò accidentalmente un rametto secco sotto le scarpe e tutti la videro. Imbarazzata, non poté fare altro che uscire allo scoperto.

- Non volevo origliare, mi dispiace- disse subito, lo sguardo basso.

- Non scusarti, mia cara- le disse gentilmente Juniper- vieni, unisciti a noi, se lo desideri!-

Sam le sorrise, grato della sua presenza. Emeraude si accomodò sull'erba, vicino a Sam e Juniper e attese di sapere il proseguo.

- Posso chiedere di che profezia stavate parlando?- domandò.

Chirone annuì, guardando Grover.

- Non è un segreto certamente- rispose il centauro- come penso saprai, mia cara, il dio Pan è purtroppo morto. La sua forza vitale si è estinta molto tempo fa, ma ha infuso ciò che di lui era rimasto in ogni spirito della natura. Ha usato Grover come portavoce. Ora, ogni satiro o ninfa ha il dovere di impegnarsi a diffondere il suo verbo-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora